Una delle "voci in attivo" dell'espressione del potere clientelare in Sicilia è la SANITA'.

La corte dei Conti diffonde dati che, seppur nella loro estrema sterilità, fanno sussultare anche il più distratto dei cittadini, o, almeno, dovrebbero.

Si, perchè il dubbio esiste!

Infatti senza essere accusati di invito alla rivolta ci chiediamo: Ma nessuno sente il bisogno di dire Basta!?! Di continuare a subire in silenzio?!

Illustriamo i fatti:

Per porre rimedio al deficit di UN MILIARDO E 150 MILIONI DI EURO della sanità siciliana, il neo assessore dott. Massimo Russo ha varato dei provvedimenti che hanno come obiettivo il rientro dal deficit stesso.

Tali provvedimenti finiscono però con l 'abbattersi, come sempre del resto, sulle fasce più deboli della nostra società.

Ovvero i malati, gli anziani, i senza lavoro.

L’esempio?

Da lunedì 1 settembre 2008 tutte le analisi cliniche di cui necessitiamo o, potremmo necessitare tutti noi, vanno pagate.

Esenti e non esenti sia per patologia che per reddito. Sono esclusi due o tre esami definiti "salvavita" tipo la risonanza magnetica ecc. e le analisi per i disabili.

Questo perché il neo assessore regionale alla sanità ha fatto sapere a tutti i laboratori di analisi e diagnostica che non pagherà prestazioni effettuate in regime di convenzioni che supereranno un tetto massimo annuale di “tot” euro per singolo laboratorio.

Il risultato è stato subito quello di sapere che la quasi totalità dei laboratori, alla data del provvedimento, avevano già e, ovviamente, raggiunto tale limite e oltre. e, pertanto: chi ha bisogno deve pagarsi le analisi!

Ci chiediamo come tale provvedimento, compreso nel "piano di rientro" programmato dal neo assessore, si concilia con i 48.000 dipendenti del comparto, con una spesa sostenuta, nel 2007, per l’assistenza specialistica convenzionata di 425 milioni; con 700 milioni di spesa per l’assistenza ospedaliera convenzionata e con un miliardo e 100 milioni di ammontare totale della spesa per le 1.844 convenzioni private (si sottolinea come la sommatoria di tutte le convenzioni delle restanti regioni d’Italia non supera tale cifra) e, soprattutto, l’amara considerazione: che colpa abbiamo noi cittadini se anni di politica di sperperi e clientele dei diversi governi di destra in Sicilia miranti a favorire il "privato" e a non potenziare il pubblico, adesso presentano il conto?

Camillo Navarra

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