Si riporta il programma dell'iniziativa degli studenti castellammaresi organizzata per protestare contro la controriforma Gelmini e i tagli alla scuola pubblica.

L’ONDA ANOMALA NON SI FERMERA’!!
Tremonti e Gelmini non pagheremo noi la crisi!!!
VENERDì 31 OTTOBRE 2008
Manifestazione studentesca a Castellammare del Golfo
Programma:
Ore 9: raduno degli studenti davanti l’istituto “P.Mattarella”
Ore 9.30: partenza corteo
Ore 11.30:lezione in piazza, villa comunale o arena delle rose
Ore 13.30: pranzo sociale
Ore 15:dibattito sulla 133 e la 137
Ore 17:musica dal vivo e dance-hall

Il Prc di Castellammare del Golfo aderisce all'iniziativa e solidarizza con gli studenti, i docenti e il personale non docente "vittime" dei provvedimenti atti a distruggere la scuola pubblica e il libero pensiero.

Il Circolo Prc di Castellammare del Golfo

Mentre in Paese non c'è traccia di anima viva: negozianti fuori la porta a fumare l'ennesima sigaretta, baristi alle prese con clienti che chiedono un "menzu cafè", nessun cantiere aperto.... etc. Mentre cioè la percezione di una crisi profonda si palesa in tutta la sua evidenza, in consiglio comunale si vota, ancora una volta, una variazione di bilancio d'urgenza. Nessuna proposta, nessun indirizzo politico, nessuna discussione in merito ai fatti gravissimi che hanno messo in luce la commistione tra mafia e politica nel nostro territorio. Nessun progetto che tenti di fare uscire nel breve, medio e lungo termine questo paese dalla crisi. Un consiglio giovane che non sente l'esigenza di gettare le basi per le future generazioni e che non si preoccupa di creare le pre-condizioni per lo sviluppo di questo Paese. Tra l'assenza di interventi e proposte dei giovani consiglieri, tra l'italiondo di Bonventre e Cusenza, tra le banalità di Bucca e le considerazioni di Galante, Cruciata e Norfo, si rileva come tanti giovani muratori, elettricisti, laureati, lasciano l'amato paese in cerca di lavoro. Prima era colpa dei commissari e di Prodi e adesso......

Circolo PRC Castellammare del Golfo.

Nè di destra, nè di sinistra.

Da tempo, in nome di una pretesa oggettività, è stata utilizzata la definizione "Nè di destra né di sinistra" per creare consenso e legittimare una scelta politica in luogo di un'altra di ispirazione più ideologica. L'esperienza ci ha insegnato come dietro questa definizione, ispirata dall'interesse generale, si nascondessero contenuti di ordine repressivo e un modus operandi conservatore e reazionario:


  • controllo delle nostre vite, in violazione alle norme sulla privacy;

  • la sicurezza intesa come ordine pubblico;

  • repressione e condizionamento dei comportamenti giovanili (vedi voto in condotta);

  • discriminazione dei migranti e più in generale del "diverso".

Succede adesso che il grosso (alla faccia della Gelmini) movimento di studenti, ricercatori e professori che protestano contro i tagli alla scuola e all'università si attestino questo appellativo "nè di destra, nè di sinistra" con un significato diametralmente opposto. Dietro questa espressione, apparentemente ingenua, si manifestano contenuti di libertà e autodeterminazione del mondo della formazione:



  • rifiuto della delega in luogo di una partecipazione diretta;

  • volontà di fare scelte sulla base di compentenze acquisite sul campo.

si rivela, in conclusione, la volontà di migliaglia di persone di sconvolgere pratiche politiche inefficaci e lontane dall'interesse del cittadino. Oggi come non mai prende voce la possibilità di ridare senso e significato alla politica che nasce dal basso, da un movimento che guarda al futuro delle nostre nuove generazioni, che rifiuta il gergo della politica delle rappresentanze parlamentari. A questa "onda anomala" bisogna riconoscere il merito di avere, dopo tanto tempo, riportato la politica tra la gente. Se questo può concorrere a innescare una rivoluzione culturale in Italia, dalla delega alla partecipazione democratica, Rifondazione Comunista è pronta cogliere l'occasione per contribuire a trasormare la società, partendo dalla scuola e dall'università.



Giacomo Galante

Per anni abbiamo dovuto stringere la cinghia. Per anni abiamo dovuto subire i tagli alla scuola e alla sanità perche non c'era disponibilità di soldi e il debito pubblico ci poneva sull'orlo di un precipizio. Adesso migliaia di miliardi di euro e di dollari, vengono immediatamente resi disponibili per salvare la Borsa, le banche, i padroni e gli speculatori: in una parola il sistema capitalista. In questi giorni, la caritas ha confermato il dato allarmante di oltre 10 milioni di poveri nel nostro paese. Inoltre, 3.200.000 persone che negli anni scorsi hanno contratto mutui-casa al tasso variabile, oggi si trovano in difficoltà poichè le rate sono notevolmente aumentate. Si potrebbero fare molti altri esempi, a partire dal fatto che - in conseguenza dell’aumento del costo della vita e al sostanziale blocco di salari, stipendi e pensioni - non si arriva a fine mese. I soldi per la salvare la borsa degi speculatori, per salvare l'Alitalia dal crack finanziario - mentre i suoi ex dirigenti sono stati "liquidati" con pensioni d'oro - ci sono. I soldi non ci sono, invece, per finanziare la scuola e la sanità pubblica, non ci sono per consentire una ridistribuzione dei redditi. Il Partito della Rifondazione Comunista invita tutte/i a riflettere sulle scelte di queste governo che accentuano le disuguaglianze, creano ulteriori squilibri nella società e non risolvono la crisi economica dei poveri consumatori, sempre più vessati dal caro vita.


Il Circolo PRC dd Castellammare del Golfo.

Eseguite stamani nel Trapanese 11 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di un'indagine sulle cosche mafiose della provincia di Trapani. L'attivita', coordinata dalla Dda di Palermo, riguarda 21 persone (11 arresti e 10 avvisi di garanzia), ritenute affiliate alla cosca di Alcamo e che avrebbero avuto collegamenti con la politica locale. Un provvedimento del gip e' stato notificato anche al consigliere provinciale dell'Udc, Pietro Pellerito, al quale e' stato imposto il divieto di dimora.


circolo PRC
di Castellammare del Golfo.

I nuovi provvedimenti della Giunta Bresciani

Apprendiamo da fonti ufficiali (ufficio stampa del Comune di Castellammare del Golfo) di due provvedimenti presi dalla Giunta Bresciani. Una riguarda la reintroduzione dei parcheggi a pagamento nel centro storico, l'altra la concessione del parco urbano Villa Olivia all'associazione nazionale paracadutisti. Entrambe le "trovate" del sindaco sono a nostro parere gravissime, l'una vessatoria nei confronti dei cittadini che ritornano a dover pagare il ticket di sosta nel centro storico come d'estate, quando il controllo dei vigili potrebbe essere sufficiente in semplici zone a disco, senza il pagamento del pizzo-ticket.
L'altra perche "militarizza" un parco voluto, nelle intenzioni della donatrice dell'area sig.ra Bica, per fare giocare i bambini e non certo per farvi attività propredeutiche di paracadutismo e quant'altro, curate da diretti emissari della Brigata Folgore.

Circolo PRC Castellammare del Golfo.

Berlusconi come Bava Beccaris

Una protesta sociale democratica che guarda preoccupata al futuro delle nuove generazioni. Un movimento pacifico, fatto di studenti, professori, ricercatori, che viene criminalizzato soltanto perche osa dissentire le scelte scellerate di questo governo. Ma che fine ha fatto la democrazia?
Il circolo PRC di Castellammare del Golfo invita tutte le persone libere a sostenere questa grande mobilitazione contro il decreto Gelmini e per una scuola e un'università pubblica e libera.

FIRMAPER IL REFERENDUM CONTRO IL LODO ALFANO

Il circolo PRC di Castellammare del Golfo si attiverà al più presto per promuovere nel nostro Paese una campagna per la raccolta delle firme e per la difesa della costituzione italiana, sempre più minata dalle scelte arroganti di un governo che nessuna risposta sta dando ai tanti lavoratori, disoccupati e pensionati. Chiederemo la tua firma perché la legge sia uguale per tutti e un impegno in difesa della Costituzione italiana. Siamo contro la legge Alfano perché rappresenta una insopportabile lesione dello stato di diritto. Essa vìola due articoli della Costituzione italiana: l’articolo 3 (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge) e l’articolo 24 (diritto alla difesa). Blocca automaticamente, infatti, tutti i processi - anche quelli che riguardano i reati comuni - solo per quattro cittadini: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidenti di Senato e Camera. E la maggioranza di governo sta tentando di estendere la legge a tutti i ministri! Mentre il popolo viene impoverito, il carovita non permette di arrivare a fine mese, i salari e le pensioni vengono falcidiati, la precarietà aumenta, la scuola pubblica viene demolita, questo governo si preoccupa di difendere con arroganza una legge profondamente ingiusta, costruita come privilegio dei potenti per sottrarli alla legge. E’ un’offesa alla dignità democratica; una beffa per il popolo che soffre. Basta con le leggi che creano disparità e privilegi! Basta con il dispotismo! FIRMA! PERCHE’ LA LEGGE SIA DAVVERO UGUALE PER TUTTI.

Quello diramato dall'ANMIL (associazioni nazionale mutilati ed invalidi del lavoro) non è un bollettino di guerra bensì un dato preoccupante che riguarda il mondo del lavoro. Analizzando il dato sule morti bianche nel trapanese si segnala un aumento dei casi del 7%, due punti sopra il trend nazionale 5%. I numeri sono da codice rosso. A fronte di tutto ciò è necessario attivare maggiore controlli, a cui vanno associate pratiche politiche volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla cultura del lavoro e della sicurezza.


Circolo PRC Castellammare del Golfo.

Difendiamo L'Università e la ricerca.

I provvedimenti del Governo Berlusconi sul sistema universitario danneggiano studenti, docenti, ricercatori e famiglie degli studenti (non ricche ovviamente).
Il circolo PRC di Castellammare del Golfo invita tutte/i a riflettere su quanto sta accadendo sulla nostra pelle.

Il sistema universitario è oggetto di provvedimenti che rischiano di cancellare l'Università che abbiamo conosciuto. Il D.L. 112/08 è statoconvertito in legge (n°. 133/08), ed è dunque pienamente operativo, confermando i contenuti sui quali abbiamo già a luglio espresso un giudizio durissimo e avviato prime iniziative di informazione e dicontrasto.
Ne ricordiamo punti salienti:
* limitazione al 20% del turn-over, per gli anni 2009-2011 e al50% per l'anno 2012 del personale docente e tecnico-amministrativo,dopo due anni di blocco dei concorsi;
* ulteriori drammatici tagli al Fondo di Finanziamento ordinario,che viene decurtato di circa il 25% in termini reali entro il 2012;(ma per quest'anno il finanziamento dei PRIN scende da 160 a 98milioni di euro):
* la possibilità di trasformazione degli Atenei in Fondazioniprivate, con la privatizzazione dei rapporti di lavoro, ilconferimento dei beni dell'Università al nuovo soggetto privato el'indeterminatezza degli organi di gestione degli atenei la cuicomposizione e funzione non viene per nulla chiarita.
* il taglio delle retribuzioni del personale.
Tali provvedimenti vanno ben oltre la congiuntura e una pura manovra di risparmio, ma determinano invece uno scenario in cui spariscel'Università italiana come sistema nazionale tutelato dalla Costituzione, in cui il ruolo pubblico è elemento decisivo di garanzia per la liberta' di ricerca e d'insegnamento e degli interessi generali del paese.
Saranno in primo luogo gli studenti ad essere danneggiati, perché non sarà più garantita un'offerta formativa di qualità legata all'inscindibilità di didattica e ricerca, perché il taglio deifinanziamenti condurrà all'aumento senza limiti delle tasse universitarie e perché la possibilità di assumere sempre meno docenticondurrà ad un ampliamento massiccio dei corsi di laurea a numero chiuso e alla soppressione di corsi di laurea non già sulla base di un'attenta valutazione della loro efficacia, bensì per via dell'impossibilità di garantire la presenza del personale docente necessario.
Insieme con gli studenti, i primi danneggiati sono i giovani studiosi: il blocco del turn-over, riducendo drasticamente il numero dei docenti in ruolo a fronte delle uscite per pensionamento già note, impedirà ilricambio generazionale, aggravando il problema già insopportabile del precariato, e chiudendo le porte dell'Università ad intere generazioni. Ma è l'intero sistema che si ripiega su se stesso, negando ai docenti le opportunità di ricerca e di didattica di qualità, appaltando al privato le scelte fondamentali (un privato che, giova ricordarlo, è tra gli ultimi al mondo per finanziamento della ricerca). Chi presidierà le aree più delicate e meno immediatamente redditizie della ricerca? Si vuole importare un modello che mutua, dal mondo anglosassone, gli aspetti di disuguaglianza sociale, di sistema di poche Università di eccellenza, di riduzione di diritti ed opportunità, mentre non esistono neppure lontanamente le condizioniper mutuarne gli aspetti di alta produttività scientifica. E a fronte di una riduzione del 25% dei finanziamenti, anche le Università che oggi si autodefiniscono "virtuose" saranno trascinate nel gorgo dello squilibrio finanziario strutturale, strette nella forbice dei costi crescenti e della riduzione delle entrate.
Noi crediamo fermamente che occorra mobilitarsi da subito in modoforte e convinto per chiedere la cancellazione dei provvedimenti edarrestare una deriva che si annuncia completa su tutti gli aspetti delfunzionamento dell'Università. Non sfugge a nessuno che all'orizzonte
si profilano nuovi interventi tra cui, verosimilmente, la revisione dello stato giuridico e l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Il nostro giudizio negativo e' fortemente ancorato ad elementidi merito.
Conosciamo bene le tante falle e difetti del sistema universitario, e certo non intendiamo difendere l'esistente; ma è proprio dai difetti che occorre partire, in modo non ideologico, come abbiamo costantemente fatto: affrontare i nodi del merito e della valutazione, della qualità dell'offerta didattica e di ricerca, del reclutamento dei giovani e della carriera, e correlatamente del precariato, dei meccanismi di finanziamento, del diritto allo studio, del dottorato, di un rapporto aperto e trasparente tra Università e società. E discuterne con la comunità universitaria: fino ad oggi le decisioni adottate sono state prese in modo del tutto unilaterale, al di fuori di qualsiasi confronto.
Noi non intendiamo accettare questo stato di cose: vi chiediamo, individualmente e collettivamente di mobilitarvi, ed in questo senso vi proponiamo un percorso che unifichi ed estenda a tutte le componenti dell'Universita' le tante iniziative sorte in queste settimane. Nel mese di ottobre occorre produrre iniziative di informazione e socializzazione in tutti gli Atenei, in forma diassemblee e momenti di discussione. Ancora troppi non hanno compreso la portata devastante dei provvedimenti, o confidano in un "io speriamo che me la cavo". Non sarà così: chiunque operi nell'Università sarà esposto a cambiamenti radicali delle suecondizioni di vita, di lavoro e di reddito.
Vi chiediamo di proseguire con la moltiplicazione delle prese diposizione in tutti gli organi accademici e di farcele pervenire inmodo da pubblicizzarle sui nostri siti e diffonderle ulteriormente.
Vi chiediamo di riprendere la positiva esperienza delle "lezioni in piazza": dobbiamo parlare alla cittadinanza, spiegare che questi provvedimenti non sono un problema dell'Università, ma disegnano un modello che riduce diritti e opportunità sociali, facendo del reddito il solo discrimine tra chi può e chi non può; un modello che divide sempre piu' il Paese tra poveri e ricchi.
Vi chiediamo di rifiutare ogni prestazione non dovuta e attenersi strettamente ai compiti istituzionali; di utilizzare parte delle lezioni per spiegare e condividere le ragioni della nostraopposizione.
Per parte nostra parleremo a tutti gli attori istituzionali interessati, CRUI e CUN, per sollecitare condivisione e prese diposizione. Studieremo anche forme di comunicazione che ci portino acontatto del più grande numero possibile di persone, a partire dallefamiglie degli studenti universitari e dalle associazioni dei genitori degli studenti medi, i possibili universitari del futuro, poiché ci è chiaro, come già detto, che queste posizioni necessitano del più vasto sostegno degli utenti e dell'opinione pubblica.
Riteniamo necessario che questa fase di mobilitazione sfoci in una manifestazione nazionale, indicativamente a fine ottobre, nella quale tirare le fila delle azioni intraprese e accrescere la pressione sul Governo.
Ognuno di noi in questa difficile fase è chiamato ad una responsabilità individuale che non può essere ignorata o delegata. Fate circolare questo messaggio, discutetene con i colleghi che non l'hanno ricevuto, diffondetelo nelle Facoltà e nei Dipartimenti. Questa volta ci battiamo per la sopravvivenza stessa dell'istituzione in cui crediamo.
Nota a firma delle associazioni:
ADI, ADU, ANDU, APU, CISAL Università, CNRU,CNU, CISL Università, FLCCGIL, RNRP, SUN, UDU, UIL P.A.-U.R.AFAM

--------------------------------------------------------------------Per ulteriori informazioni:
ASSOCIAZIONE DOTTORANDI E DOTTORI DI RICERCA ITALIANI - ADI - www.dottorato.it

La lotta contro la politica scolastica eversiva di questo governo deve impegnare tutti i democratici; gli interventi della coppia Gelmini - Tremonti (ed Aprea) sono difatti devastanti non soltanto perché prevedono ulteriori pesanti tagli per la scuola statale, ma perché, in coerenza con l’idea di società delle destre, prevedono una scuola fortemente gerarchizzata ed autoritaria, che deve “educare” al modello di società “ordinata” e rispettosa delle disuguaglianze e che deve riprodurre i ruoli sociali esistenti; a tal fine meglio ancora se la scuola è privatizzata, organizzata sul modello dell’azienda privata, con meno discussioni e confronti e subordinata alle direttive ministeriali. In sostanza una scuola che neghi la funzione sociale che la Costituzione assegna alla Scuola statale. In questi giorni nel mondo della scuola si moltiplicano le iniziative di contestazione della politica scolastica governativa ed è auspicabile che al più presto l’ampia mobilitazione per la scuola pubblica possa concretizzarsi anche in uno sciopero generale della scuola e per la scuola.; in questa prospettiva la manifestazione nazionale che abbiamo promosso per l’11 ottobre si colloca come un momento unitario nella lotta per la democrazia e quindi per la difesa della Scuola. Pubblica Democrazia e scuola pubblica e laica per tutte e per tutti sono due aspetti della stessa realtà. Il Partito della Rifondazione Comunista, circolo di Castellammare del Golfo, invita tutti i cittadini di Castellammare a lottare per la difesa della scuola.

LE BUGIE DELLA GELMINI, LA VERITA' DEI FATTI

per saperne di più sulla riforma Gelmini e per controbattere le falsità della televisione, viene riportato di seguito un articolo del compagno Di Gennaro Loffredo, responsabile nazionale scuola Prc.

Un attacco feroce che non ha precedenti nella storia della Repubblica, sta per cambiare le sorti dei nostri ragazzi, e tutto ciò fra l'indifferenza e l'arroganza di un ministro che all' opinione pubblica racconta le "sue" verità, basate su un’ interpretazione distorta e non veritiera di dati statistici.
Alle famiglie viene detto che i ragazzi trascorrono troppo tempo sui banchi di scuola, che ci sono troppi insegnanti e troppi bidelli a fronte di risultati modesti, che la scuola non può essere considerata uno stipendificio e un ammortizzatore sociale, deridendo una categoria, quella dei docenti, che opera con impegno e spirito di abnegazione al servizio dello stato e della società. Il tutto attraverso una campagna mediatica condotta ad hoc, volta a far credere ai cittadini che i problemi della scuola si risolvono con voti in pagella e grembiulini, tacendo invece su quello che è l’unica, vera volontà del governo: fare cassa a discapito della qualità dell'insegnamento offerto agli alunni senza tenere conto delle esigenze delle famiglie. Infatti…
NON E’ VERO come afferma il ministro che i dipendenti del MIUR siano 1.300.000, ma 1.125.975 (Dati MPI – la scuola in cifre).
NON E’ VERO che il 97% del bilancio del MIUR viene speso in stipendi, ma il dato reale è il 78,8%, buona parte in quota alle Regioni (dati OCSE – studio Education at a glance), in linea con gli altri paesi. E’ vero invece che il MIUR si limita SOLO a pagare gli stipendi, investendo appena il 2,8% del P.I.L., rispetto al 3,80 % di media dei paesi europei. (dati OCSE – Education at a glance).
NON E’ VERO che la spesa per la scuola è continuamente cresciuta negli ultimi anni, infatti la quota di spesa complessiva è scesa dal 12,6 del '90 al 10,6 del 2005 (dati ISTAT). Ciò è dovuto ai continui tagli operati dai vari governi in questo settore.E ancora: se tra il 1995 e il 2005 gli investimenti nella scuola dei paesi europei sono aumentati del 41%, in Italia l’incremento è rimasto contenuto al 12%. (dati OCSE – education at a glance).
NON E’ VERO che i docenti aumentano mentre gli alunni diminuiscono. Dall'anno scolastico 2001/02 fino all'anno scolastico 2007/08 gli alunni sono costantemente cresciuti mentre i docenti sono calati del 4,5% (dati MPI – la scuola in cifre).
NON E’ VERO che è opportuno che il bambino abbia un solo punto di riferimento nella scuola primaria. Infatti, associazioni pedagogiche di spicco come il SIPED, SIRD, CIRSE, e SIREF sono nettamente contrarie al ritorno di questa figura, connotandola in modo negativo e anacronistico.
NON E’ VERO che i risultati della scuola italiana siano pessimi: gli allievi delle scuole secondarie di secondo grado di Veneto, Lombardia e Piemonte hanno raggiunto nei test risultati molto vicini a quelli degli allievi della Finlandia, additata dal ministro come esempio per il paese. Inoltre, le famiglie italiane hanno mostrato un gradimento nei confronti della scuola pubblica dell’ 80% (dati OCSE – education at a glance), superiore alla media europea (78%)
NON E’ VERO che i docenti del sud sono meno preparati dei colleghi che operano al nord e necessitano di apposito aggiornamento, poiché nelle strutture scolastiche del nord operano e ottengono brillanti risultati moltissimi docenti provenienti dal sud, il cui “ritardo” è pertanto da individuare in fattori sociali, economici e strutturali che il ministro dovrebbe conoscere e contribuire ad eliminare.
Ecco invece quello che, sulla base delle disposizioni ministeriali e degli effetti della legge 112/08 e dell’approvando DL 137/08, il ministro dovrebbe dire alle famiglie:
1. Molti docenti di ruolo saranno individuati come soprannumerari e saranno pertanto costretti a cambiare sede, il che significa che la continuità didattica non sarà garantita e che i ragazzi potrebbero dover cambiare insegnante anno dopo anno.
2. Le scuole aventi un numero di allievi inferiore a 100, ubicate nei piccoli centri, saranno chiuse, il che comporterà un enorme disagio per gli alunni ( costretti ad intraprendere ben presto una vita da pendolari), per le famiglie e per i Comuni, a carico dei quali verrebbero a gravare le spese per i servizi legati al trasporto degli alunni pendolari. Ricordo che i Comuni incasseranno meno.
3. L'orario di insegnamento nella scuola primaria sarà ridotto a 24 ore settimanali, insufficienti a garantire il rispetto dei tempi di apprendimento propri di ciascun alunno. Non ci saranno più né pluralità dei docenti né compresenze, il che significa che non sussisteranno le condizioni per permettere attività di recupero per alunni con difficoltà di apprendimento, gite d'istruzione, visite guidate e una didattica aperta al territorio.
5. Il tempo pieno non sarà garantito a tutti, perché solo le scuole del nord sono dotate delle infrastrutture necessarie, il che porterà ad accentuare il divario culturale fra il nord ed il sud del paese, penalizzando fortemente quest'ultimo, dove il tasso di abbandono scolastico risulta essere più alto.
6. Gli unici insegnanti specialisti saranno i docenti di religione, visto che gli insegnanti specialistici di lingua inglese nella scuola primaria saranno riassorbiti su posto comune (articolo 1 comma 128, legge 311/2004) e tutti gli altri saranno obbligati ad abilitarsi all'insegnamento dell'inglese attraverso corsi di 150-200 ore, il che sfacciatamente contraddice quanto sbandierato dallo stesso governo Berlusconi nelle sua precedente legislatura, ovvero l'importanza delle tre "I", tra cui appunto l'insegnamento dell'inglese.
7. A causa dei tagli operati con la legge 112/08, molti alunni non avranno più l’insegnante di sostegno, finora risorsa per la classe intera oltre che strumento formidabile di integrazione sociale e garante del diritto allo studio per gli alunni diversamente abili i quali, in tal modo, verranno ghettizzati, con conseguenze disastrose sul piano sociale e didattico.
8. La riduzione del numero di indirizzi nella scuola secondaria di 2° grado non terrà conto del fatto che gli Istituti professionali sono ben diversi dagli Istituti tecnici, hanno finalità diverse e non sono doppioni. Inoltre, l’ accorpamento delle classi di concorso sarebbe molto deleteria soprattutto per chi insegna materie tecniche e professionalizzanti e per gli allievi che si troveranno insegnanti che dovranno necessariamente ricominciare a studiare per materie che non hanno mai insegnato;
9. La contrazione dell'orario scolastico, così come prevista dal piano programmatico presentato dal ministro, andrà à discapito delle materie tecniche, ossia proprio quelle che formano l'allievo nell'indirizzo prescelto;
10. La riduzione del 30% degli insegnanti di laboratorio impoverirà l’offerta formativa degli istituti professionali, oltre a rendere meno sicure le esercitazioni nei laboratori.
11. L’incremento dei finanziamenti alle scuole private che vanno messe, secondo la Gelmini, in concorrenza con le scuole pubbliche statali perché aumentano la possibilità di scelta da parte delle famiglie che, tutte, avrebbero la possibilità di scegliere scuole migliori. Un altro falso incredibile! DAI DATI OCSE-PISA LE SCUOLE PRIVATE ITALIANE SONO RISULTATE ESSERE TRA LE PEGGIORI IN EUROPA. NETTAMENTE SUPERIORI QUELLE PUBBLICHE STATALI: IN MATEMATICA 11 PUNTI DI DISTACCO; SCIENZE 14; COMPRENSIONE E PRODUZIONE DI TESTI SCRITTI 3. IN AZERBAIJAN ED IN GIORDANIA LE SCUOLE PRIVATE SONO PIU’ COMPETITIVE DI QUELLE ITALIANE.
Inoltre il ministro sostiene che parte dei soldi risparmiati servirà a rendere più sicure le scuole, ma anche stavolta si tratta di un'affermazione priva di fondamento visto che l'edilizia scolastica compete ai comuni (legge 11 gennaio 1996, n. 23, articolo 9 comma 1), così come non corrisponde a verità il fatto che i docenti di ruolo vedranno aumentato il loro stipendio: secondo il ministro, infatti, solo i più "meritevoli" e solo a partire dal 2012 saranno premiati con 50 miseri euro a testa: un’elemosina in cambio della richiesta ai docenti di svendere la scuola pubblica.

Di seguito si riporta un documento pervenuto alla segreteria del circolo PRC di Castellammare del Golfo.

Il comitato dei genitori e degli insegnanti del Plesso Buccellato, comunica quanto segue:
Con proposta del 12.09.08 i capograppo consiliari sollecitavano l'aqmministrazione a "procedere con urgenza all'esecuzione dei lavori di sistemazione del plesso Buccellato";
ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta al comitato scrivente in ordine ai tempi di effettiva esecuzione dei menzionati lavori anzi, di contro, circolano voci sempre più insistenti sul fatto che il plesso in oggetto verrà destinato ad U.T.C.;
che la situazione di disagio conseguente alla notevole distanza dalla residenza delle famiglie degli scolari agli attuali plessi ospitanti si è ulteriormente aggravata anche a seguito delle intemperie meteorologiche che hanno caratterizzato la settimana in corso, e, che pertanto sempre più pressanti sono le richieste di notizie da parte dei genitori degli alunni iscritti al plesso Buccellato in ordine ai tempi previsti per riottenere la disponibilità della scuola;
che con nota del 25.09.08 indirizzata al presidente del consiglio comunale e con ulteriore del 26.09.08 indirizzata a tutti i capogruppo consiliari è stata richiesta la convocazione urgente di un consiglio strordinario;
che ad oggi nessuna notizia è pervenuta in ordine alla detta richiesta;
che l'immobilismo dell'attuale amministrazione nel non dare esecuzione alla proposta formulata dai capigruppo si caratterizza in negativo ed evidenzia inoltre un assoluto disinteresse ed insensibilità per i disagi che attualmente gravano su una intera scolaresca e sulle famiglie.
Per tutto quanto sopra il comitato scrivente, ha programmato una manifestazione di protesta nei giorni sabato 4 e domenica 5 ottobre nel piazzale antistante la villa comunale.

Il circolo PRC di Castellammare del Golfo, nel ribadire la piena solidarietà al comitato dei genitori e degli insegnanti del plesso Buccellato, ricorda come l'insensibilità e l'immobilismo dell'amministrazione comunale, associata a quello dei consiglieri, è la naturale conseguenza di mancanza di politica e argomentazioni, che caratterizzano in negativo il nostro paese. Questa forma di democrazia che nasce dal basso e unisce le persone rispetto ad un problema rientra in quelle pratiche di democrazia partecipate, care al nostro partito.

Alcuni giorni fa Pietro Milazzo, attivista sociale ed esponente dei movimenti politici e sindacali, è stato raggiunto da un provvedimento della Questura di Palermo con cui lo si avvisa di “cambiare condotta, adeguare la stessa a norma di vita onesta e laboriosa e ad osservare le leggi”, intimandogli, di fatto, di porre fine al proprio percorso politico per non incorrere nel rischio di applicazione di misure cautelari riservate di norma ai sorvegliati speciali.
da:
www.kom-pa.net
Approfondimenti e petizione: http://www.kom-pa.net/index

Il circolo PRC di Castellammare del Golfo esprime piena solidarietà al Pietro Milazzo e invita tutti coloro che hanno a cuore la libertà di espressione e di manifestare il proprio dissenso a sottoscrivere la petizione. Pietro Milazzo ed i movimenti politici e sociali di Palermo hanno gridato incessantemente il loro dissenso rispetto alle politiche guerrafondaie, all'oppressione neoliberista, alle leggi liberticide contro i migranti e hanno rivendicato giustizia sociale e rispetto dei diritti fondamentali, in primis quello dell'abitare. Proprio sulla 'questione casa', in questi anni si è sviluppata a Palermo una piattaforma composita e articolata, con proposte concrete, che hanno messo in luce le contraddizioni, le ambiguità e gli interessi illeciti nella gestione dell'emergenza abitativa, a partire dall’utilizzazione dei beni confiscati. Per questo denunciamo fermamente la natura intimidatoria del provvedimento a carico di Pietro e rivendichiamo al contempo la legittimità di un percorso politico collettivo. Quanto sta accadendo non è una questione personale bensì è un atto politico che riguarda tutti coloro che sono impegnati nelle lotte a difesa dei diritti dei più deboli e per la giustizia sociale. Temi cari a Rifondazione Comunista.

PROGRAMMA
h 17:00 Apertura stand e mostre: Circolo PRC Partinico, Giovani Comunisti “Peppino Impastato” Partinico, Left Casa dei Giovani della Sinistra - Palermo, Circolo PRC Castellammare del Golfo, Ass. Liberacqua - Onlus. Mostre di fotografiche e vignette di Giovanni Guerra.
h 18:00 Tavola rotonda. “I primi cento giorni dell’amminnistrazione Lo Biundo”: coordina Toti Costanzo. Intervengono Mimmo Neri (segretario PRC Partinico), Gianluca Ricupati (portavoce GC Partinico), Agata Guglielmino (segretaria Camera del Lavoro-CGIL Partinico), Piero Caleca (segretario Provinciale UIL), Francesco Alotta (segretario Italia dei Valori Partinico)
h 20:30 Cena sociale
h 21:00 “Canzoni di protesta”
con Joe Margagliotti
21:30 Musica dal vivo
Shakermakers (Partinico), Skanzafatiche (ska Castellammare del Golfo), Blue Sky (Partinico).

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