UN’ALTRA EUROPA E’ POSSIBILE

Piuttosto che discutere sulle dichiarazioni a mezzo stampa della moglie di Berlusconi in merito alle candidate veline e di alimentare quel percorso che conduce inevitabilmente alla "mignottacrozia", crediamo che il miglior modo per proporsi in politica sia quello di confrontarsi sui contenuti e sulle idee.

Di seguito riportiamo il programma elettorale della lista comunista e anticapitalista di cui facciamo parte.


ELEZIONI EUROPEE 6/7 GIUGNO 2009
PROGRAMMA ELETTORALE DELLA LISTA UNITARIA PRC, PDCI,SOCIALISMO 2000, CONSUMATORI UNITI, SINISTRA EUROPEA

Diamo vita ad una lista anticapitalista che unisce in una proposta politica per l’Europa il PRC, il PDCI, Socialismo 2000 e i Consumatori Uniti. Lo facciamo insieme ad esponenti della sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del movimento femminista e ambientalista, del movimento lgbtq e pacifista. La lista lavora per un’uscita dalla crisi fondata sulla democrazia economica, sulla giustizia sociale e sulla solidarietà.
Siamo di fronte ad una crisi di carattere sistemico, non solo economica e finanziaria, ma sociale, alimentare, energetica, ambientale, che sta scuotendo l’intero pianeta. La crisi del capitalismo globalizzato.
Ci opponiamo all’Europa liberista e tecnocratica e al governo di “grande coalizione” composto da socialisti, popolari e liberaldemocratici europei che ha fin qui dettato l’agenda della costruzione dell’Unione.
Lottiamo con i movimenti sociali e le forze politiche di trasformazione di tutto il continente per UN’ALTRA EUROPA.
Una lista che fa sue le ragioni di chi in questi anni e in questi mesi sta lottando, nella scuola e nei luoghi di lavoro, per la giustizia sociale e contro la precarietà, per la libertà femminile, che si oppone al razzismo e all’offensiva oscurantista e clericale delle gerarchie ecclesiastiche. Che si batte per un intervento pubblico finalizzato alla riconversione sociale e ambientale dell’economia, per la redistribuzione del reddito, contro la guerra e per il disarmo.
Siamo convinti che la questione morale abbia un valore universale, in Italia come in Europa. L’intreccio perverso tra politica e affari e l’uso clientelare delle risorse pubbliche sono fattori di degenerazione della democrazia, come intuì Enrico Berlinguer.
La lista appartiene interamente al campo del GUE-NGL, il Gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica che unisce partiti comunisti, anticapitalisti, socialisti di sinistra ed ecologisti e al cui interno si colloca il Partito della Sinistra Europea. Le forze che danno vita alla lista si impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee.
La crisi e come uscirne:
Questa crisi non nasce per caso. E’ un prodotto strutturale dell’attuale capitalismo finanziario speculativo. Questa crisi è figlia delle politiche neoliberiste dell’ultimo ventennio. Politiche alle quali un contributo determinante è stato dato da questa Unione Europea, fondata sul dominio degli interessi del capitale finanziario e delle multinazionali. Politiche che hanno animato un capitalismon d’azzardo e che sono state rese possibili da un consenso fra governi di centro destra e centrosinistra, da una grande coalizione formata da liberali, popolari e socialisti europei che ha condiviso i principi liberisti e la demolizione dello stato sociale portata avanti in questi anni in nome della deregolamentazione e del primato della libera concorrenza sulla società.
Noi proponiamo una rifondazione dell’Europa. L’Europa di Maastricht, dei Trattati liberisti e a democratici come quello di Lisbona, della tecnocrazia e della subalternità alla NATO, è stata bocciata da referendum popolari in ogni paese dove si è votato. Noi siamo in favore di un’Europa dei popoli, per un processo costituente democratico e sovrano, di un’Europa della pace e del disarmo.
Ci battiamo per cambiare le fondamenta di questa Europa.
Il Patto di stabilità va sostituito con un patto per la piena occupazione e la riconversione sociale ed ambientale dell’economia. Va ridefinito lo statuto e la missione della Banca centrale, che va sottoposta ad un controllo democratico. Ci battiamo per la socializzazione del sistema finanziario e bancario, attraverso il controllo pubblico del credito e la nazionalizzazione delle banche. Siamo per la costruzione di uno stato sociale europeo. Il sistema fiscale europeo va armonizzato, fondandolo sul principio della progressività delle imposte. Le politiche economiche e sociali che sono la causa principale di questa crisi vanno rovesciate. Ci battiamo per ripubblicizzare quanto privatizzato, a partire dai beni comuni e dai servizi pubblici essenziali, come l’educazione e la conoscenza, la salute, l’acqua, l’energia. Ci battiamo per tassare i capitali speculativi, attraverso l’introduzione della Tobin Tax e l’abolizione dei paradisi fiscali.
Per un’ Europa delle lavoratrici e dei lavoratori, della piena e buona occupazione.
Ad oltre 15 anni dal Trattato di Maastricht, le condizioni di vita e lavorative della maggioranza della popolazione europea sono rapidamente peggiorate: orari di lavoro più lunghi, salari insufficienti, aumento della durata della vita lavorativa, aumento della disoccupazione giovanile edella disoccupazione a lungo termine, lavori brevi, impieghi temporanei e stage non retribuiticostituiscono una scandalosa realtà. Una realtà che in Italia produce la vergogna dell’aumento dei morti sul lavoro. I profitti sono aumentati vertiginosamente: i manager ricevono stipendi astronomici, indipendentemente dai loro risultati. I ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri. Non sono i lavoratori e le lavoratrici a dover pagare la crisi, mentre le banche e la finanza speculativa che l’hanno causata vengono salvate. La logica sottostante ai piani di intervento sin qui approvati sono la privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite. La politica dei bassi salari e del lavoro precario è il cuore del problema.
Quello che serve, in Europa, è un piano per la piena occupazione, attraverso la creazione di un fondo che sia finanziato attraverso la tassazione della speculazione finanziaria e della rendita.
L’attuale politica di bassi salari, il dumping ambientale e sociale e l’estensione della precarietà, vanno fermati. L’aumento di salari e pensioni è non solo doveroso per ridistribuire la ricchezza , maessenziale , per uscire dalla crisi e per un nuovo modello economico.
Le sentenze della Corte Europea di Giustizia, cosi come la direttiva Bolkestein, costituiscono un attacco diretto ai contratti collettivi e ai diritti dei lavoratori. Noi ci battiamo, in Italia e in Europa, per difendere e rafforzare i contratti collettivi ed i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Ci battiamo per l’abolizione della direttiva Bolkestein, della direttiva che estende l’orario di lavoro oltre le 65 ore settimanali e di quella per l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne. I regolamenti sull’orario di lavoro devono ammettere un massimo di 40 ore settimanali.
Chiediamo un salario minimo europeo per evitare il dumping sociale, che rappresenti almeno ilc60% della media dei salari nazionali e che non sostituisca i contratti collettivi nazionali. Un reddito minimo per i disoccupati, così come una pensione minima vincolata al salario minimo e automaticamente legata all’aumento del costo della vita sono strumenti indispensabili per garantire una vita dignitosa a tutti e tutte.
Per un’ Europa della pace e del disarmo:
Il mondo che viviamo assiste ad una corsa preoccupante e senza precedenti al riarmo. Riarmo di tutti i tipi, incluso quello nucleare. In Italia, la legge 185 è sotto attacco e ci si appresta a spendere 14 miliardi di euro per 131 nuovi cacciabombardieri.
Questa è l’eredità di dieci anni di guerre preventive e umanitarie, in cui si è applicata una politica dei due pesi e delle due misure e con cui si sono scientificamente scardinati i principi del diritto internazionale e il sistema delle Nazioni Unite.
La responsabilità di quanto accaduto non è solo di Bush e della stagione dei neoconservatori, ma anche della subalternità dell’Europa a questa politica di guerra.
L’Europa deve diventare protagonista della ricostruzione di un nuovo equilibrio globale multipolare, attraverso il rilancio delle Nazioni Unite e dei principi della sua carta, per mettere fine alla lunga stagione dell’unilateralismo imperialistico degli USA, perseguito in maniera particolare dall’amministrazione Bush.
Come dimostra anche la recente tragedia di Gaza, l’Europa legata alla Nato non è capace di giocare un ruolo autonomo nella politica internazionale, al contrario, rimane prigioniera e complice di guerre e aggressioni. Crediamo che invece l’Europa debba battersi per un processo globale di disarmo, liberando risorse oggi usate per gli armamenti e per finanziare le guerre a favore delle politiche sociali.
Le guerre e le occupazioni di Afghanistan ed Iraq devono terminare.
I paesi europei ancora coinvolti in questi paesi con proprie truppe devono ritirare i propri contingenti.
Ci opponiamo ad ogni ipotesi di una nuova guerra nei confronti dell’Iran.
l’Europa deve costruire una soluzione politico diplomatica al contenzioso sul nucleare, lavorando per un Medio Oriente ed un mediterraneo libero da armi di distruzione di massa e da quelle nucleari.
Vi è la necessità per l’Europa di rilanciare una cooperazione politico-economica che coinvolga l’intero Mediterraneo come area di sviluppo per il futuro prossimo. Cosi attraverso un Mediterraneo, mare di pace e collaborazione, l’Europa deve aprire una relazione paritaria ed equa con i popoli africani in modo da dare una risposta positiva alle legittime aspettative e bisogni dei popoli europei, mediterranei ed africani.
Il Mediterraneo e l’Africa sono il futuro dell’Europa.
L’Europa lavori per la soluzione politica e diplomatica dei conflitti, a partire da quello mediorientale, e si impegni per il pieno riconoscimento del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e ad avere il suo stato, come previsto dalle risoluzioni internazionali disattese da Israele da decenni, nei confini del 67 e con Gerusalemme est come sua capitale.
Per porre fine all’occupazione militare dei territori palestinesi e all’embargo su Gaza, alla continua annessione di territori attraverso la costruzione del Muro dell’apartheid e l’espansione delle colonie, l’Europa deve sospendere gli accordi commerciali e di cooperazione militare con Israele.
Inoltre, l’Europa non può che sostenere il diritto al ritorno sancito dalla risoluzione ONU 194 per i rifugiati palestinesi e lavorare per una sua applicazione.
L’Europa deve impegnarsi per il diritto della popolazione Saharawi all’auto-determinazione sulla base delle esistenti Risoluzioni dell’ONU 1754 e 1783, cosi come alla soluzione politica della questione kurda, chiedendo alla Turchia di porre fine alla repressione militare e di avviare un reale processo negoziale.
Dopo la caduta dei due blocchi contrapposti Est-Ovest, la NATO è rimasta e si è sviluppata sempre di più come uno strumento funzionale delle amministrazioni statunitensi per le sue strategie egemoniche. L’allargamento della NATO ad Est risponde a questa logica.
Un esempio sono gli accordi bilaterali tra gli Stati Uniti e diversi paesi europei, quale quello con l’Italia per la base militare statunitense di Vicenza, quello con la Polonia e la Repubblica Ceca per il dispie-gamento dei sistemi di difesa missilistici e quelli con la Bulgaria e la Romania sulle nuove basi.
Siamo a fianco dei movimenti contro le nuove basi militari, a partire da Vicenza, e contro l’istallazione dello scudo missilistico nell’est europeo. Crediamo che sia venuto il tempo per lo scioglimento della Nato. Ora più che mai, la sicurezza in Europa deve fondarsi sui principi della pace e la sicurezza, del disarmo e della impossibilità di effettuare attacchi offensivi, sulla soluzione politica e civile dei conflitti, all’interno del sistema OSCE, in conformità al diritto internazionale e ai principi di Nazioni Unite riformate e democratizzate.
Per un’Europa dell’ambiente, della sovranità alimentare e delle generazioni future:
Per noi le questioni climatiche e sociali sono correlate. Per questo motivo l’attuale crisi finanziaria ed economica non può essere scissa dalle sfide poste dal cambiamento climatico e all’esigenza di modificare il nostro modello produttivo e consumistico. La risposta alla crisi è anche in un nuovo intervento pubblico in economia finalizzato alla riconversione ecologica del sistema produttivo. La crisi ecologica determinata dal modello di sviluppo capitalistico rischia di minare il diritto delle generazioni future alla biodiversità e di poter usufruire delle risorse primarie e ambientali.
Siamo a favore di uno sviluppo immediato e consistente di un nuovo trattato internazionale in accordo con il 4° Report prodotto dal Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico.
Chiediamo una piena implementazione degli obblighi firmati e promessi dall’UE in tutti i settorirelativi alle politiche climatiche ed energetiche. I seguenti compromessi costituiscono i punti minimi da applicare per poter realizzare gli impegni già assunti:
• Ridurre le emissioni globali del 30% entro il 2020 sulla base dei livelli del 1990 e di alme-nol’80% entro il 2050.
• Aumentare l’utilizzo di energie rinnovabili di almeno il 25% entro 2020
• Ridurre il consumo totale di energia primaria del 25% entro il 2020 e aumentare l’efficienza energetica del 2% annualmente includendo un limite al consumo pro capite.
• Introdurre l’obbligo di efficienza per l’industria e per i produttori di beni ad alto consumo di energia.
• Limitare il quadro dei sussidi della UE conseguentemente al settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili.
Siamo contro la riduzione del protocollo di Kyoto ad un sistema di mercato delle quote di emissione. Occorre invece, per arrivare alla stipula di Kyoto 2 una nuova strategia complessiva che consenta di ridurre le emissioni rendendo più equo e sobrio lo sviluppo.
E’ necessario un nuovo paradigma fondato non sulla competizione, ma sulla cooperazione, a partire dal trasferimento tecnologico ai paesi in via di sviluppo, dal finanziamento delle tecnologie pulite e dalle politiche di aggiustamento dei cambiamenti climatici.
L’acqua è un diritto fondamentale dell’umanità, un bene universale e l’accesso ad essa deve essere garantito ed inteso come diritto umano e non come una merce. Siamo contro ogni ipotesi di privatizzazione o mercificazione.
L’acqua deve essere un bene pubblico.
La sovranità, la qualità e la sicurezza alimentari, la multifunzionalità dell’agricoltura devono essere considerati obiettivi strategici di un nuovo modello agricolo europeo finalizzato sempre di più alla tutela dei consumatori, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica e dei prodotti tipici, al rifiuto degli OGM, alla salvaguardia della biodiversità, del territorio e del paesaggio, al contrasto del fenomeno di abbandono delle aree agricole e montane, al risparmio delle risorse idriche e al sostegno dello sviluppo rurale.
Per un’Europa dei diritti, delle libertà e della laicita:
Uno dei grandi limiti della costruzione europea è stato il suo carattere ademocratico. Il sistema intergovernativo ha impedito qualsiasi partecipazione dal basso alla decisioni dell’Unione. Una separatezza che rischia di far crescere delusione e scetticismo.
E’ necessaria una Unione Europea nella quale tutte le sue istituzioni siano democraticamente legittimate.
Deve essere garantita la partecipazione diretta nei processi decisionali europei, con referendum a livello nazionale ed europeo sulle questioni relative alle pietre miliari della stessa UE. Il Parlamento deve avere pieno potere legislativo. Le istituzioni europee (Consiglio, Commissione e Parlamento) devono essere aperte alla partecipazione delle società civili, con la possibilità di esercitare un controllo sulle loro decisioni.
Vogliamo un rafforzamento dei diritti individuali e delle libertà così come dei i diritti politici e sociali fondamentali di tutti coloro che vivono nell’UE.
L’UE deve sottoscrivere la Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali.
L’Unione Europea deve proteggere e promuovere i diritti di coloro che sono discriminati a causa della loro origine etnica, orientamento sessuale e identità di genere, di religione, ideologica, disabili, di età, rimuovendo tutti gli impedimenti per una piena uguaglianza , ad iniziare da quelli economici.
Vogliamo un’ Europa cosmopolita e aperta. Non vogliamo un Europa fortezza.
C’è bisogno di una politica comune europea sulle migrazioni e i richiedenti asilo in accordo con la Convenzione di Ginevra . Le persone che fuggono dalle persecuzioni a causa delle loro convinzioni politiche, ideologiche, religiose o dell’ orientamento sessuale, devono trovare protezione ed asilo in Europa.
Chiediamo che le persecuzioni basate sul genere e l’orientamento sessuale costituiscano ragione per richiedere asilo e va garantita una protezione specifica per i bambini rifugiati. Per questo, rifiutiamo l’attuale sistema FRONTEX di controllo delle frontiere e chiediamo l’annullamento dei piani relativi alla realizzazione e implementazione della “Direttiva del Ritorno”. I centri di detenzione devono essere chiusi.
La libera circolazione in Europa non può essere solo dei capitali, delle merci e dei servizi, ma anche e soprattutto delle persone, considerando le migrazioni – interne ed esterne – come un diritto umano inalienabile e illimitabile, per la ricerca di migliori o comunque diverse condizioni di vita, di lavoro e di sviluppo personale, professionale e sociale, lottando contro ogni tipo di sfruttamento, di dumping sociale o di "guerra tra poveri".
L’educazione è un diritto non mercificabile. Va difeso il carattere pubblico e laico della scuola e dell’università, cosi come quello della ricerca culturale e scientifica, svincolata dalle logiche mercantili.
Per questo va contrastato il processo di Bologna, che produce una progressiva privatizzazione del settore della conoscenza.
Sosteniamo i movimenti studenteschi e degli insegnanti che, in Italia come nel resto d’Europa, sono mobilitati per difendere il carattere pubblico dell’educazione.
L’Unione Europea deve rispettare e garantire il principio di eguaglianza dei cittadini rispettando le loro differenze e diversità.
Il diritto all'uguaglianza di genere nelle relazioni e alla libertà di orientamento sessuale, va garantito non solo in quanto diritto individuale, ma come una libertà, garantita e difesa dalle Istituzioni europee e dei singoli stati.
Tutte le istituzioni pubbliche devono garantire la libertà delle donne e impegnarsi contro tutte le forme di patriarcato.
Ogni donna, in ogni paese, deve poter decidere liberamente del proprio corpo, poter esercitare il diritto all'aborto, alla contraccezione, ad una maternità consapevole e all’accesso alle tecniche di riproduzione artificiale.
Un' Europa democratica e aperta è una Europa che afferma la laicità come valore irrinunciabile delle sue istituzioni pubbliche.
Un’altra Europa per un altro mondo:
Questa crisi è una crisi globale, non solo europea. L’Europa può dare un contributo alla ridefinizione dei rapporti politici ed economici globali, contribuendo alla costruzione di un modello di sviluppo alternativo di relazioni fra i popoli e gi stati basato sulla giustizia, sulla solidarietà, e non sulla competizione.
Mentre in Europa prevale la paura e le destre cavalcano la xenofobia e il razzismo, alimentando la guerra fra poveri, nel mondo e in special modo nel continente latino americano, assistiamo ad una primavera della sinistra e della democrazia, ad una affermazione in tutto il continente, dal Brasile del presidente Lula al Venezuela di Chavez, passando per la Bolivia dell’indio Morales al Paraguay del teologo della Liberazione Lugo e all’Ecuador dell’economista Correa, solo per fare pochi esempi, di forze progressiste, comuniste, cattoliche di base e anti liberiste, che costituiscono un laboratorio per un’uscita da sinistra dalla crisi.
L’Europa sappia istaurare un rapporto nuovo con questo laboratorio. Un laboratorio possibile anche grazie all’esperienza cubana, che subisce dal 1961 un blocco immorale e illegittimo da parte degli Stati Uniti, condannato quasi all’unanimità per 17 volte dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che, come già chiesto da tutti gli stati latino americani, con Lula in testa, va rimosso immediatamente.
Ciò che accade in America latina dimostra che cambiare è possibile e che lo sviluppo della democrazia costituisce per tutti i paesi del sub continente un valore irrinunciabile. E’ in quel continente inoltre che più è cresciuto il movimento altermondialista e dei forum sociali, di cui siamo parte e di cui sosteniamo le rivendicazioni per una radicale riforma degli organismi sopranazionali, come l’FMI, la Banca Mondiale e l’OMC che hanno imposto le riforme strutturali e le condizioni per l’espansione di un sistema economico globale che ha aumentato disuguaglianze fra stati e all’interno di questi. Ci batteremo affinché l’Europa cambi la natura e il merito degli accordi commerciali proposti con l’america latina come con il resto del mondo, specialmente l’Africa, in quanto ispirati a criteri neoliberali, asimmetrici ed iniqui di scambio e che produrranno solo altra ingiustizia e povertà. Oggi più che mai torna attuale la questione di un nuovo paradigma per le nostre società. Il capitalismo mostra tutti i suoi limiti: sociali, ambientali, democratici. La domanda sul cosa, come eperché produrre rimette a tema per il futuro la questione del socialismo del XXI secolo.
Questi sono i punti programmatici, le idee e i valori che ci uniscono. Una unità sui contenuti che qualifica la nostra lista come l’unica proposta realmente di sinistra e di cambiamento in queste elezioni europee.
Il voto a questa lista è un voto contro la destra italiana e alternativo al PD.
Il voto a questa lista è un voto per un’altra Europa: dell’uguaglianza e del lavoro, della pace, della giustizia sociale ed ambientale, dei diritti e delle libertà.


L’associazione Simposio è lieta di invitarVi alla serata di beneficienza organizzata per finanziare il progetto in Madagascar “Raha mitambatra vato”, “uniti siamo roccia” in malgascio. Il 5 MAGGIO dalle ore 21:00, sul palco del TEATRO SAVIO (via Evangelista di Blasi 102/b, Palermo), si avvicenderanno il TRIO COMICO “LO SCARROZZO” ed ilcantautore siciliano ALBERTO ALAMIA.Il ricavato della serata (ingresso con invito del costo di 7 euro) verrà devoluto interamente ai fini della realizzazione del suddetto progetto, il cui obiettivo è lacostruzione di un centro polifunzionale nel quale verranno realizzate attività socio-culturali (ludoteca, sala riunioni, centro di formazione etc etc) per gli abitanti del quartiere Fosarato di Fianarantsoa.L’evento, organizzato in collaborazione con le associazioni “Il nostro quartiere” e “CESVOP” prevede inoltre l’intervento del sindaco di Imady, villaggio in cui Simposio lavora dal 2003, e di Gabriele Pecoraro, cooperante residente in Madagascar da due anni, che presenteranno le attività ivi svolte da Simposio.

Per la prevendita, gradita per motivi organizzativi, e per ulteriori informazioni, contattare i seguenti numeri:
345 5090654 Gabriele Pecoraro
329 7148074 Mauro Di Stefano


CANDIDATI VERI NON SPECCHIETTI PER LE ALLODOLE TANTI OPERAI E OLTRE IL 40% DI DONNE - META' INDIPENDENTI NON ISCRITTI A PARTITI

(Adnkronos) - "Noi non abbiamo candidato personaggi del mondo dello spettacolo che finiscono per essere specchietti per le allodole. Noi abbiamo in lista candidati veri". Paolo Ferrero sottolinea cosi' la diversita' della lista per le europee che mette insieme Prc, Pdci e Socialismo 2000. Oggi insieme a Oliviero Diliberto e Cesare Salvi c'e' stata la presentazione delle candidature per il Parlamento europeo: tanti operai, intellettuali, scrittori, rappresentanti del mondo dell'immigrazione. Target giusto, insomma, per la 'lista dei comunisti' in campo in modo alternativo e distinto non solo al Pd ma anche all'altra formazione di sinistra, quella di Nichi Vendola, Verdi e Sd.

ELENCO CANDIDATI:
CIRCOSCRIZIONE ISOLE 8

1 MARGHERITA HACK - Astrofisica
2 GIUSTO CATANIA - Europarlamentare uscente
3 ANNA BUNETTO - Scrittrice, pedagogista
4 ALESSANDRO CORONA - Sardegna (NU) - Sindaco di Atzara
5 RENATA GOVERNALI - Sicilia (CT) - Pedagogista, scrittrice
6 PIERPAOLO MONTALTO - Sicilia (CT) - Segretario Federazione PRC Catania
7 LINA RUSSO - Sicilia (SR) - Operatirice sanitaria
8 LAURA STOCHINO - Sardegna (CA) - Ricercatrice, insegnante precaria


Programma del Forum Sociale Antimafia 2009

7 maggio
Cinisi, salone Comunale:

ore 21 spettacolo teatrale sull’antifascismo

8 maggio
Cinisi, salone Comunale:

ore 15 Forum ambiente
ore 21 Presentazione del nuovo video di Fulvio Grimaldi sulla Palestina

9 maggio
Cinisi, salone Comunale:
Ore 9,30 Forum Mafia e Antimafia
Presentazione libro di Giovanni Impastato a cura di Franco Vassia “Resistere a Mafiopoli”.
Interverranno: Franca Imbergamo, Pia Blandano, Pippo Crapanzano e i compagni di Peppino, introduce Umberto Santino, autore della prefazione, saranno presenti gli autori.
Ore 12,30 Presentazione fumetto di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sulla vita di Peppino Impastato, interverranno Salvo Vitale e Lirio Abbate, autore della prefazione.
Ore 16,30 Concentramento presso Radio Aut Terrasini
Ore 17,00 Partenza del corteo da Radio Aut, Terrasini, a Casa Memoria, Cinisi.
Ore 21,00 Piazza del Municipio Cinisi, Concerto dei Modena City Ramblers, Fabrizio Varchetta, Matri Mia, Zenit Posse.

10 maggio
Cinisi, salone Comuale:

Ore 9,30 Forum sul Lavoro e sui Diritti Negati
Interverranno: Renato Franzitta, Migrante (coop Agricola del Belice), Precaria dell’Atesia Roma, Precaria Coop di Trapani.
Ore 16,00 Forum Diritti Negati:
Graziella Bertozzo, Simona Cusimano (collettivo Malefimmine, Palemo), Rete No pacchetto sicurezza.
Ore 21,00 Spettacolo teatrale “I monologhi della Vagina”, con Lucia Sardo.


NB: Il programma non è definitivo e può subire variazioni.

Come ogni anno faremo di tutto per realizzare al meglio il Forum sociale antimafia dal 7 al 10 maggio: il programma prevede una serie di forum su temi scottanti d’attualità e interventi di artisti che si esibiranno gratuitamente, ma per i quali è necessario almeno il rimborso spese. Non è nostra intenzione trasformare la ricorrenza in un momento ludico, ma alternare “musica e cultura”, nel ricordo di Peppino. Tuttavia rischiamo di non potere realizzare alcune attività a causa delle scarse risorse economiche Non disponiamo di particolari contributi e cerchiamo di mantenere la nostra indipendenza e la nostra libertà di pensiero.
Tocca a voi, alla vostra volontà e alla vostra fiducia. Chiediamo, non solo ai singoli compagni, ma ad enti e associazioni che si occupano di antimafia, un contributo anche minimo, attraverso una sottoscrizione, a livello nazionale, sul conto corrente postale della nostra Associazione.
E' necessario che questo messaggio abbia la massima diffusione:possiamo contare soltanto sull'impegno dal basso di ognuno di voi: le adesioni formali vanno traformate in contributi sostanziali, oltre che in collaborazione nella gestione dei vari momenti del Forum.
Il 9 maggio invitiamo tutti a scendere in piazza non solo in ricordo di Peppino, ma per contribuire a cambiare il percorso della nostra democrazia.

Associazione Culturale Peppino Impastato Corso Umberto 220 Cinisi:
Conto Corrente Postale 26951889
Coordinate postali:
Codice IBAN IT24 KO76 0104 6000 0002 6951 889
ABI 07601 CAB 04600 CIN K
email
giovannimpastato@gmail.com
casamemoriaimpastato@gmail.com
Telefono
0918666233-
3341689181 web:www.peppinoimpastato.com

Campeggio autogestito: contributo libero
(Obbligatorio portarsi la tenda)
presso il Campo sportivo di Cinisi – Via della Libertà

Biografia di Peppino Impastato
Nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. La famiglia Impastato è bene inserita negli ambienti mafiosi locali: si noti che una sorella di Luigi ha sposato il capomafia Cesare Manzella, considerato uno dei boss che individuarono nei traffici di droga il nuovo terreno di accumulazione di denaro. Frequenta il Liceo Classico di Partinico ed appartiene a quegli anni il suo avvicinamento alla politica, particolarmente al PSIUP, formazione politica nata dopo l'ingresso del PSI nei governi di centro-sinistra. Assieme ad altri giovani fonda un giornale, "L'Idea socialista" che, dopo alcuni numeri, sarà sequestrato: di particolare interesse un servizio di Peppino sulla "Marcia della protesta e della pace" organizzata da Danilo Dolci nel marzo del 1967: il rapporto con Danilo, sia pure episodico, lascia un notevole segno nella formazione politica di Peppino. In una breve nota biografica Peppino scrive: "Arrivai alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile. Mio padre, capo del piccolo clan e membro di un clan più vasto, con connotati ideologici tipici di una civiltà tardo-contadina e preindustriale, aveva concentrato tutti i suoi sforzi, sin dalla mia nascita, nel tentativo di impormi le sue scelte e il suo codice comportamentale. E' riuscito soltanto a tagliarmi ogni canale di comunicazione affettiva e compromettere definitivamente ogni possibilità di espansione lineare della mia soggettività. Approdai al PSIUP con la rabbia e la disperazione di chi, al tempo stesso, vuole rompere tutto e cerca protezione. Creammo un forte nucleo giovanile, fondammo un giornale e un movimento d'opinione, finimmo in tribunale e su tutti i giornali. Lasciai il PSIUP due anni dopo, quando d'autorità fu sciolta la Federazione Giovanile. Erano i tempi della rivoluzione culturale e del "Che". Il '68 mi prese quasi alla sprovvista. Partecipai disordinatamente alle lotte studentesche e alle prime occupazioni. Poi l'adesione, ancora na volta su un piano più emozionale che politico, alle tesi di uno dei tanti gruppi marxisti-leninisti, la Lega. Le lotte di Punta Raisi e lo straordinario movimento di massa che si è riusciti a costruirvi attorno. E' stato anche un periodo, delle dispute sul partito e sulla concezione e costruzione del partito: un momento di straordinario e affascinante processo di approfondimento teorico. Alla fine di quell'anno l'adesione ad uno dei due tronconi, quello maggioritario, del PCD'I ml.- il bisogno di un minimo di struttura organizzativa alle spalle (bisogno di protezione ), è stato molto forte. Passavo, con continuità ininterrotta da fasi di cupa disperazione a momenti di autentica esaltazione e capacità creativa: la costruzione di un vastissimo movimento d'opinione a livello giovanile, il proliferare delle sedi di partito nella zona, le prime esperienze di lotta di quartiere, stavano lì a dimostrarlo. Ma io mi allontanavo sempre più dalla realtà, diventava sempre più difficile stabilire un rapporto lineare col mondo esterno, mi racchiudevo sempre più in me stesso. Mi caratterizzava sempre più una grande paura di tutto e di tutti e al tempo stesso una voglia quasi incontrollabile di aprirmi e costruire. Da un mese all'altro, da una settimana all'altra, diventava sempre più difficile riconoscermi. Per giorni e giorni non parlavo con nessuno, poi ritornavo a gioire, a riproporre: vivevo in uno stato di incontrollabile schizofrenia. E mi beccai i primi ammonimenti e la prima sospensione dal partito. Fui anche trasferito in un. altro posto a svolgere attività, ma non riuscii a resistere per più di una settimana: mi fu anche proposto di trasferirmi a Palermo, al Cantiere Navale: un pò di vicinanza con la Classe mi avrebbe giovato. Avevano ragione, ma rifiutai.Mi trascinai in seguito, per qualche mese, in preda all'alcool, sino alla primavera del '72 ( assassinio di Feltrinelli e campagna per le elezioni politiche anticipate ). Aderii, con l'entusiasmo che mi ha sempre caratterizzato, alla proposta del gruppo del "Manifesto": sentivo il bisogno di garanzie istituzionali: mi beccai soltanto la cocente delusione della sconfitta elettorale. Furono mesi di delusione e disimpegno: mi trovavo, di fatto, fuori dalla politica. Autunno '72. Inizia la sua attività il Circolo Ottobre a Palermo, vi aderisco e do il mio contributo. Mi avvicino a "Lotta Continua" e al suo processo di revisione critica delle precedenti posizioni spontaneistiche, particolarmente in rapporto ai consigli: una problematico che mi aveva particolarmente affascinato nelle tesi del "Manifesto" Conosco Mauro Rostagno : è un episodio centrale nella mia vita degli ultimi anni. Aderisco a "Lotta Continua" nell'estate del '73, partecipo a quasi tutte le riunioni di scuola-quadri dell'organizzazione, stringo sempre più o rapporti con Rostagno: rappresenta per me un compagno che mi dà garanzie e sicurezza: comincio ad aprirmi alle sue posizioni libertarie, mi avvicino alla problematica renudista. Si riparte con l'iniziativa politica a Cinisi, si apre una sede e si dà luogo a quella meravigliosa, anche se molto parziale, esperienza di organizzazione degli edili. L'inverno è freddo, la mia disperazione è tiepida. Parto militare: è quel periodo, peraltro molto breve, il termometro del mio stato emozionale: vivo 110 giorni di continuo stato di angoscia e in preda alla più incredibile mania di persecuzione "

Nel 1975 organizza il Circolo "Musica e Cultura", un'associazione che promuove attività culturali e musicali e che diventa il principale punto di riferimento por i giovani di Cinisi. All'interno del Circolo trovano particolare spazio ìl "Collettivo Femminista" e il "Collettivo Antinucleare" Il tentativo di superare la crisi complessiva dei gruppi che si ispiravano alle idee della sinistra "rivoluzionaria" , verificatasi intorno al 1977 porta Giuseppe Impastato e il suo gruppo alla realizzazione di Radio Aut, un'emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio "eclatante".Nel gennaio 1988 il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo 1999 si svolge l’udienza preliminare del processo contro Vito Palazzolo, mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata. I familiari, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, il Comune di Cinisi e l’Ordine dei giornalisti chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre 1999 Gaetano Badalamenti rinuncia alla udienza preliminare e chiede il giudizio immediato. Nell’udienza del 26 gennaio 2000 la difesa di Vito Palazzolo chiede che si proceda con il rito abbreviato, mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in video-conferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell’Ordine dei giornalisti.Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 Dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini.Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti. Il 7 dicembre 2004 è morta Felicia Bartolotta, madre di Peppino.


Alla notizia della candidatura di Rita Borsellino con il PD ho provato una profonda delusione tanto che ho trovato serie difficoltà a commentare questa candidatura che appare incomprensibile. Ho trovato in quanto scritto dal compagno Toti Cosanzo, compagno di Partinico e ex segretario del locale circolo PRC, le parole giuste per esprimere tutta la mia delusione per la scelta intrapresa dalla leader di un'altra storia. Mi viene di pensare che forse invece è sempre la stessa storia.


RITA BORSELLINO: DELUSIONE PROFONDA


Devo dire che ho avuto parecchie perplessità ed anche degli scrupoli nello scrivere questo post per una ragione abbastanza semplice: la preoccupazione che i lettori, soprattutto se giovani, avessero potuto alla fine della lettura arrivare alla conclusione di quel che noi comunisti abbiamo sempre combattuto e cioè il dire “che sono tutti gli stessi”, o come dice Mimmo Briganò “a strarria è pà cutra” e dunque la politica è soltanto ”potere”, interesse, prestigio personale, arrivismo. Non è così e non sarà certamente la vicenda di Rita Borsellino che ci farà cambiare idea. Perché parlo di “vicenda” con riferimento alla Borsellino. Perché appare evidente a tutti che una donna la quale si è spesa in tanti anni per costruire un’aggregazione, un MOVIMENTO fatto di uomini e donne, e che indipendentemente dalla loro formazione, cultura, provenienza politica, avevano messo al centro della loro azione quotidiana l’intransigenza morale, la legalità non fittizia, la lotta al machiavellismo, alla politica mistificatrice, accomodante, supponente, arrogante, né parolaia né compromissoria abbia voluto giustificare il posto nella lista per le europee in un Partito, appunto il Partito Democratico, dichiarando alla stampa “la condivisione di un progetto comune…dopo un decorso lungo e pensato oltre che rispettoso delle riflessioni interne al Partito. Il mio progetto di costruzione politica fondata sulla partecipazione della società si abbraccia al progetto politico del PD”. Incredibile dichiarazione soprattutto per chi come noi comunisti l’avevamo sostenuta convinti che gli obiettivi non solo quelli politici e culturali, ma sopratutto etici e suoi e del suo Movimento, andassero nella stessa direzione e cioè nella direzione diversa da quella di un Partito Democratico, specialmente quello siciliano, in cui convivono anime contraddittorie fatte anche di ambiguità se non addirittura di collusioni. Mi chiedo e lo chiedo alla Borsellino: cosa c’entra la sua storia con quella di un Vladimiro Crisafulli o di un Papania? Sarebbe da realizzare con questi personaggi “il progetto comune”? Né abbiamo dimenticato (e non comprendo come l’abbia così velocemente dimenticato lei) l’umiliazione infertale da quel Partito in relazione a quella che doveva essere la sua naturale candidatura quale Presidente della Regione siciliana alle ultime elezioni in contrapposizione a Lombardo. Lei, che con forza e dignità aveva contrastato con Totò Cuffaro nelle elezioni del 2006 restituendo forza elettorale e prestigio morale alle forze del centro sinistra siciliano. Umiliata da un Partito che non volle la sua candidatura e imponendo quella di una politicante di carriera, come la senatrice Finocchiaro, che portò al disastro il centro sinistra, abbandonò il seggio all’ARS per scegliere quello più comodo del Senato consentendo, alla fine, che per un miserabile accordo tra PD e il centro destra siciliano il seggio andasse ad una figura politicamente scialba come quella del figlio del Presidente della Regione assassinato, l’onorevole Mattarella, e non certo alla Borsellino che ne aveva ampio diritto. Ma umiliata, insieme alle forze della sinistra siciliana, anche per lo sconcio accordo tra il PD e il centro destra che con la legge dello sbarramento al 5% si volle impedire, appunto, alla Sinistra siciliana e alla stessa Borsellino di sedere nel Parlamento, sviluppare un vera e seria opposizione al Governo Lombardo, impedire il continuo inciucio tra il PD ed il centro destra. Questo giudizio non é mio, che potrei avere mille ragioni per essere fazioso, ma della stessa Borsellino. Infatti il 7 marzo 2009 così rispondeva ad un intervistatore: “ C’è poca chiarezza (il riferimento è all’Assemblea siciliana n.d.r) se la minoranza vota col Governo è difficile trovare una differenza. Non si capisce cos’è maggioranza e cosa opposizione. SONO I GUASTI DI QUESTO CENTROSINISTRA”. Ovviamente quando la Borsellino diceva “centro sinistra” non poteva che riferirsi al PD siciliano considerato che dentro l’ARS, appunto, non sono rappresentati altri Partiti di "opposizione" se non questo. Dunque il PD produce guasti, il PD inciucia, il PD rappresenta una forza politica assemblata che ha mutuato dalla vecchia DC il peggio del correntismo e del sistema spartitorio. Adesso la Borsellino andrà al Parlamento europeo a rappresentare anche il "barone rosso" amico di Totò Cuffaro e una schiera di aderenti ad un Partito che non disdegna a Borgetto come in tantissimi altri Comuni siciliani di governare, PUR DI GOVERNARE, con gli ex di AN, con quelli di F.I o dell'UDC e, probabilmente, si é autoconvinta che dall’alto di quel seggio potrà convincere meglio Cracolici e compagnia cantando che in Sicilia “inciuciare non si dovrebbe più” anche perché la sua, continuiamo a pensare almeno fino ad oggi, rispetto a quella di tanti di costoro dovrebbe essere UN’ALTRA STORIA .


Toti Costanzo

Ieri, oggi e sempre RESISTENZA

Foto Marzabotto

Poniamoci una domanda: quale futuro per una società che non affonda le proprie radici nella memoria?

Domani 25 Aprile ricorre l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo. A partire dagli scioperi nelle principali fabbriche di Milano e Torino nel Marzo del 1943 fino all’insurrezione generale nell’Aprile di 64 anni fa, centinaia di migliaia di lavoratori, di giovani, di donne hanno dato vita ad un’eroica lotta non solo per l’abbattimento di un regime oppressivo e brutale, ma anche per la propria emancipazione e per l’instaurazione di una società diversa. Una società libera dalla dittatura.
I valori dell'antifascismo, nei quali ci riconosciamo pienamente, costituiscono un patrimonio inestimabile dal quale prendere esempio e senza il quale non può esserci vero progresso sociale e civile: il ricordo della Resistenza antifascista è un invito a vivere la società odierna e il mondo in cui viviamo con la stessa passione e lo stesso desiderio di libertà e giustizia sociale che ha animato più di sessant'anni fa tutti coloro i quali vollero ridare una speranza a questo paese e alle generazioni future.

E’ la Liberazione dal fascismo di ieri ma anche da tutti i fascismi che ancora oggi abbrutiscono la nostra quotidianità:
  • i rigurgiti xenofobi, le discriminazioni di genere e di orientamento sessuale; le discriminazioni nell'accesso alle risorse pubbliche su scala mondiale e locale (privatizzazione dell'acqua e dei servizi essenziali);


  • le ingiustizie perpetrate ai danni dei lavoratori italiani e stranieri (precarietà, sfruttamento, repressione contro gli immigrati, incidenti mortali sul lavoro);


  • le violenze inaudite prodotte dalla guerra infinita, dalle occupazioni militari, dai terrorismi che nascono nell’impostazione autoritaria e liberticida degli apparati di potere.

C'è ancora bisogno, dopo tutti questi anni, di continuare a lottare per una quotidiana liberazione dall’incubo della guerra, dall’arroganza di chi si crede più forte, dalla protervia di chi detiene il potere, dalle bugie di chi gestisce a proprio uso e consumo l’informazione di massa, dal dilagante qualunquismo che è l'anticamera di ogni regime, dall’omertà e dalla rassegnazione sulle quali crescono e si consolidano tutte le mafie.
La lotta di liberazione del nostro paese non è stata soltanto un fatto di carattere militare, è stata un fatto politico, nel senso più nobile della parola: cioè nell’interesse della collettività, del bene comune.

Da anni però le Destre stanno conducendo una spietata campagna improntata sul revisionismo storico, teso a screditare la Resistenza con ogni mezzo. I partigiani vengono messi alla stessa stregua dei repubblichini, accusati di essere criminali, artefici delle foibe, terroristi che non hanno fatto altro che compiere massacri tra la popolazione inerme. Qualcuno si permette addirittura di affermare che la storia va riscritta, dimenticando che dai principi della resistenza trae origine la carta costituzionale.

Leggendo i primi articoli della costituzione è infatti possibile percepire e comprendere, la portata pratica dell’affermazione dei valori della libertà, dell’eguaglianza e della democrazia che nascono dalla lotta di liberazione. Il catalogo delle libertà che la Costituzione enuncia, comprende, insieme con i classici diritti civili e politici, un complesso di diritti economici e sociali i quali concorrono a qualificare la forma di Stato, oltre che come forma di stato di diritto, anche come forma di stato sociale. Una forma di stato sociale che ha oggi, come ieri e come avrà nel futuro l’esigenza di promuovere in ogni modo possibile l’eliminazione delle discriminazioni che ostacolano la realizzazione dell’eguaglianza dei cittadini.

Abbiamo risposto alla domanda iniziale: IERI, OGGI E SEMPRE RESISTENZA.

circolo PRC Castellammare del Golfo

Cos'è la resistenza?

Per Resistenza italiana (chiamata anche Resistenza partigiana o più semplicemente Resistenza) si intende l'opposizione, militare o anche soltanto politica, condotta nell'ambito della seconda guerra mondiale - dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e la conseguente invasione dell'Italia da parte della Germania nazista - nei confronti degli occupanti e della Repubblica Sociale Italiana da parte di liberi individui, partiti e movimenti organizzati in formazioni partigiane, nonché delle ricostituite forze armate del Regno del Sud che combatterono a fianco degli Alleati.
Il movimento resistenziale - inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazista - fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici). I partiti animatori della Resistenza, riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale, avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana. Infatti, l'Assemblea costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della Democrazia e dell'Antifascismo.

Fonte wikipendia






Cari frequentatori del blog,
con la presente volevo mettervi a conoscenza delle iniziative periodiche promosse dal nostro circolo congiuntamente con la federazionedi Trapani e con i comopagni di Partinico con cui spesso collaboriamo. Per questo, spero di riuscire in poche righe a fare il punto della situazione. In ogni caso, per maggiori informazioni avete sempre a disposizione il contatto mail del blog.




RACCOLTA VIVERI ABRUZZO
Sono stati raccolti tra Castellammare del Golfo e Partinico più di 80 pacchi (vedi foto in alto) che a breve saranno in partenza per l'Abruzzo. Ci scusiamo per il ritardo della spedizione del materiale raccolto, ma in primo luogo ci sono dei turni di partenza costituiti di modo che le merci da Voi donate non si ammassino inutilmente nei magazzini a disposizione dei due campi-cucine che Rifondazione Comunista ha installato nelle zone terremotate. Purtroppo la crisi in Abruzzo durerà parecchie settimane e speriamo vivamente che la solidarietà d'Italia non si fermi non appena i riflettori delle telecamere abbandoneranno quelle zone. Inoltre stiamo raccogliendo denaro per finanziare il noleggio e le spese di trasporto dei camion che partiranno da Palermo. Se qualcuno di voi, vuole contribuire, vi preghiamo di contattarci.

CONTRO G8 AMBIENTE A SIRACUSA
Anche noi di Castellammare partecipiamo al corteo di giovedì 23 aprile a Siracusa, convinti che non debbano essere gli 8 ministri dei paesi più industrializzati (e inquinanti) del mondo a decidere le sorti del nostro paese. Si sono organizzati autobus da Palermo, al costo di 10 euro e con partenza dalla zona Università alle ore 8.

INCONTRO CON SIMPATIZZANTI E ISCRITTI AL PARTITO
Domani, venerdì 24 Aprile concentramento in via Ferrara (sede del circolo) a partire dalle ore 17.00 per partire per Trapani, dove avrà luogo un incontro, promosso dall'intera federazione di Trapani, per discutere sullo stato del partito, sui progetti futuri e sulle imminenti consultazioni europee di Giugno.





Il segretario del Circolo PRC di Castellammare del Golfo


Giacomo Galante.

Cari compagni e care compagne,
Per chi parteciperà alla manifestazione del 23 Aprile contro il G8 a Siracusa giro, in sintesi, il messaggio sotto riportato, a firma del Segretario regionale: l'appuntamento per i compagni di Rifondazione è alle 14.00 davanti allo stand del Prc a piazzale Sgarlata (luogo del concentramento). Sarà presente al corteo il Segretario nazionale e una delegazione della direzione.
Luca Cangemi

Ricordo inoltre l'importanza della massima partecipazione all'incontro di iscritti e simpatizzanti della provincia di Trapani di Venerdì 24 aprile 2009 alle ore 18,00 presso la sala conferenze dell'Hotel Vittoria di Trapani per discutere sullo stato del Partito e programmare le iniziative per le Europee 2009. Concluderà i lavori il Segretario regionale Luca Cangemi.
Invito alla massima partecipazione.
Saluti Comunisti
Camillo Navarra



Il G8 ambiente è arrivato. Il controvertice è pronto.

Dal 22 al 24 aprile Siracusa sarà invasa dal movimento. Da lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, migranti. Partecipa il segretario nazionale Paolo Ferrero
Un grande corteo attraverserà le strade della città il 23 aprile.

Durante i tre giorni i forum tematici affronteranno:
22 aprile - ambiente/infrastrutture/benicomuni
23 aprile - lavoro/precariato/immigrazione
24 aprile - militarizzazione/repressione

Durante la tre giorni verranno allestiti un campeggio, concerti, mostre, proiezioni, spettacoli.
Dal 22 al 24 aprile tutte/i a Siracusa!
http://www.retecatanesecontroilg8.tk/


Appello alla partecipazione agli appuntamenti di lotta siciliani verso il G8 della Maddalena.

Il 2009 sarà l'anno del vertice G8 in Italia. Ancora una volta gli autoproclamatisi “8 grandi” della terra verranno a pianificare in modo autoritario e arrogante il destino di 6 miliardi di uomini e donne che popolano il nostro pianeta. Otto anni dopo la repressione di Genova gli otto paesi più industrializzati del pianeta verranno a ribadire che il neoliberismo è l'unico sistema possibile, in un mondo dove la stessa crisi provocata dal capitalismo sta generando privatizzazioni, licenziamenti di massa, lo smantellamento dello stato sociale, guerre e devastazioni ambientali. Otto anni dopo gli 8 grandi devono trovare ad attenderli, con la stessa determinazione di sempre, i movimenti contro il neoliberismo e la guerra che in questi anni hanno riempito le piazze di tutto il mondo, che anche qui da noi in Sicilia hanno avuto un ruolo così importante nel costruire la solidarietà ai migranti, come nel difendere i territori, come nel sostenere l'Antimafia Sociale. Come catanesi parteciperemo alla costruzione dei percorsi di conflitto che ci porteranno alla costruzione del controvertice del G8 alla Maddalena. Riteniamo indispensabile costruire gli appuntamenti che in tutta Italia precederanno il vertice della Maddalena partendo dalla nostra Sicilia. Saranno due gli appuntamenti a cui i movimenti siciliani non potranno mancare: il G8 Ambiente a Siracusa(22/24 Aprile) e il vertice sull'immigrazione di Lampedusa(28-29 maggio). Entrambi gli appuntamenti sono, a nostro avviso, tappe fondamentali per il percorso di “lotte” che ci porterà al controvertice di Luglio della Maddalena. Consideriamo paradossale e provocatorio che entrambi gli appuntamenti istituzionali si tengano in due località simbolo delle distruzioni del neoliberismo . Siracusa, che ospiterà il vertice sull'ambiente, rappresenta il simbolo dello scempio ambientale causato da decenni di sfruttamento del territorio in nome del “profitto” e dello “sviluppo” a tutti i costi ad esclusivo vantaggio dei politicanti locali, così ben rappresentati in parlamento ed al governo, e del sistema di potere mafioso. Noi non vogliamo e non accettiamo di vedere la Sicilia come terra di inceneritori, rigassificatori,di privatizzazione di beni comuni come l’acqua, di basi militari come Sigonella, che sfruttano risorse pubbliche e rappresentano strumenti di terrore, delle trivellazioni petrolifere in una valle patrimonio dell’umanità, del Ponte di Messina e dell'annunciata centrale nucleare del Ministro Prestigiacomo. Noi non vogliamo e non accettiamo che Lampedusa e la Sicilia tutta venga usata come terra di confine e come fortezza inespugnabile per il libero fluire dei migranti. Siamo la porta chiusa dell'Europa del capitale e luogo di infinite tragedie per chi cerca una nuova vita più dignitosa e trova la morte in mare o la reclusione in una delle sempre più numerose galere etniche dell'isola(Cpa,Cara, ex Cpt). Noi non possiamo e non vogliamo accettare tutto questo. Non basta indignarsi, dobbiamo fin da subito fare appello a tutte le associazioni, i comitati, i collettivi, i centri popolari e sociali, le organizzazioni sindacali , politiche e a tutti coloro che continuano ostinatamente a battersi per un mondo diverso, affinché si costruisca un movimento ampio di dissenso e di lotta contro chi, in nome di una “crisi” globalizzata, vuole determinare le nostre vite e i destini delle nostre comunità militarizzando i nostri territori e precarizzando sempre di più le nostre condizioni di lavoro e di vita. Come rete catanese contro il G8 proponiamo che fin da subito si costruisca una agenda politica che detti i tempi e gli appuntamenti e un coordinamento di tutte le forze siciliane che intendano costruire le mobilitazioni contro il G8, partendo dai due importantissimi appuntamenti di Siracusa e Lampedusa. Ancora una volta pensiamo i conflitti sociali siano l'unica via d'uscita dalla crisi e continuiamo la nostra lotta al sistema di sfruttamento e alle istituzioni nazionali e sovranazionali che lo rappresentano in questo mondo.
Rete catanese contro il G8:
Officina Rebelde- Cpo Experia- Giovani Comunisti/e Catania- Cobas- Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella- Pcl Catania- Prc Catania- Piattaforma Comunista- Circolo Prc Misterbianco – Rete antirazzista catanese - Federazione anarchica siciliana - Arci Ct....

La pretesa di manipolare l'informazione.



In un paese in cui sono pochi, molto pochi, i giornalisti, succede che il Presidente della camera il fascista Gianfranco Fini, invita gli organi competenti a censurare Santoro e il suo programma AnnoZero, definita dallo stesso indecente. Beh forse di indecente caro presidente c'è ben altro.

Segue la dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC.
Annozero: siamo oltre l'editto Bulgaro? Inaccettabili le censure a Vauro e Santoro

In un Paese in cui i telegiornali fanno un'opera di disinformazione costante e vergognosa o in cui vi sono autorevoli tg nazionali che misurano lo share che gli procurano le trasmissioni sul terremoto, è del tutto assurdo, illiberale e inaccettabile il provvedimento preso nei confronti del vignettista Vauro, quello della sospensione per leso diritto di satira, e anche la puntata riparatrice cui ora viene costretto il conduttore Santoro.

Che il premier Berlusconi usi il terremoto per farsi uno spot elettorale è evidente, come dimostra anche il cdm straordinario che si terrà all'Aquila, ma che almeno questo non impedisca la libertà di satira e d'informazione. Saremmo, in questo caso, ben oltre un nuovo "editto bulgaro".

Si comunica che Venerdì 24 aprile 2009 alle ore 18,00 presso la sala conferenze dell'Hotel Vittoria di Trapani si svolgerà un incontro aperto a tutti gli iscritti e ai simpatizzanti del Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Trapani con il seguente O.d.G.:


Situazione ed organizzazione del Partito in provincia di Trapani;


Programmazione ed iniziative in vista delle Europee 2009.


Concluderà i lavori il Segretario Regionale Compagno Luca Cangemi.
Siete invitati a diffondere e partecipare.
Camillo Navarra, responsabile organizzazione PRC federazione di Trapani.

UN CONCERTO PER L'ABRUZZO


QUESTA SERA ORE 21 PRESSO I "CANDELAI" A PALERMO

UN CONCERTO PER L'ABRUZZO

con Folk Lab, 'Nkantu d'Aziz, Dj Naif e tanti altri.

Sottoscrizione libera all'ingresso.
Tutto il ricavato servirà a portare aiuti alimentari e generi di prima necessità ai campi di San Biagio e Tempera allestiti da Rifondazione Comunista nelle zone terremotate.


La raccolta promossa dal nostro circolo ha permesso di contribuire all'allestimento e organizzazione di più cucine campo a Tempera e San Biagio in Tempera.

Siamo riusciti dare un contributo concreto: 35-40 pacchi di generi di prima necessità. Per questo volevo ringraziare Ruben, Margherita, Margherita, Claudia, Simona, Giovannino, Nardo, Matteo, Francesca, Camillo, Leo per l'operazioni di racolta, imballaggio e trasporto. Ringrazio tutti coloro i quali hanno contribuito direttamente e indirettamente.

Giacomo Galante


Rifondazione Comunista ha organizzato le Brigatedi Solidarietà Attiva con le popolazioni colpite dal terremoto.
Cronologia.

9 aprile: E' attiva la Brigata di Psicotraumatologia con due psicologi operativi sul campo di San Biagio in Tempera, e Tempera. Chiediamo a tutti gli psicologi e psicologhe che volessero partecipare a questa eseperienza di solidarietà di contatarci a questa mail: doraonlus@yahoo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Ieri sera rimontata la cucina, ieri montato tendone per asilo.Oggi arriva la tv mentre si lavora per un Internet Point.

8 aprile: Il campo del PRC si è spostato a San Biagio.Sono stati allestiti la cucina, un piccolo asilo sociale e uno spazio dove poter svolgere attività ricreative e teatro. 600 pasti offerti e stasera pure la Protezione Civile è invitata a cena.

7 aprile: Il PRC ha "adottato" il paese di Tempera, a 7 km da l'Aquila, lì è stato organizzato un campo con due cucine che ad oggi già serve 750 persone e arriverà a 1000 entro breve.
Il Partito ha anche reperito 230 posti letto al momento.

6 aprile: Si è in partenza per l'Abruzzo, sono state reperite le cucine da campo e altri materiali. I compagni dal resto d'Italia sono partiti con soldi in contanti (per comprare generi di prima necessità nel luogo più vicino disponibile) e furgoni pieni di prodotti.
Attenzione a non accavallare troppo le richieste. Ricordate che l'emergenza durerà ancora a lungo.I compagni di Pescara compilano gli elenchi delle disponibilità in modo da razionalizzare il tutto, contattate sempre loro prima di muovervi.
Contatti in loco (per quelli dalle vostre parti c'è una sezione in continuo aggiornamento poco sotto).
La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8) funzionerà come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati.
Abbiamo attivato vari centri di raccolta per generi di prima necessità:1) Pescara presso Circolo A. Gramsci in Piazza dei Grue 39 (tel 085/66788) - info@rifondazioneabruzzo.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 2) Chieti presso la Federazione PRC, via Maiella 76 (tel. 0871/401151);3) Teramo presso la Federazione PRC, via della Cittadella 90 (tel. 0861/241511).
Chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può chiamare:1) Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati);2) Richi: 339.3255805 (generi di prima necessità come acqua, pasta, latte UHT, biscotti);3) Marco Fars: 334.6976120;4) Francesco Piobbichi: 334.6883166 - piobbico@hotmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
5) Numero per chi volesse rendersi utile come volontario per i campi in allestimento: 085/66788;6) Numero per chi è disponibile ad ospitare persone e famiglie sfollate: 085/61106.7) Mail per psicologi/psicologhe disponibili: doraonlus@yahoo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. 8) Organizzazione della Brigata di Solidarietà a San Biagio:- Yassir Goretz - 338/8154400 - 06/44182434 - yassir.goretz@rifondazione.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - Simone Sallusti - 333/8201699 - simone.sallusti@rifondazione.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Cosa serve.
Vestiti STOP per ora. E anche generi alimentari tipo pasta e scatolette. Servono, per quanto riguarda il cibo, prosciutti, salami e simili. E poi medicine:
TACHIPIRINA DA 1000 E PER BAMBINI, NOVALGINA, VALIUM, EVODOM ANTIBIOTICO, TOLOFAM, CORVOVIM, PINZE PER MEDICAZIONE, SOLUZIONE DISINFETTANTE, BISTURI, BOMBOLE DI OSSIGENO, PALLONE DI AMBUR, MACCHINETTA PER MISURARE LA PRESSIONE, DIFIBRILLATORE, FERRI CHIRURGICI, PORTA AGHI, FILI SUTURA, GUANTI STERILI, ZIRTEC, PANACEF, ROCHIDOL, MAALOX, TEGRETOL, PLASIL, LIMPIDEX, VALERIANA, ENTEROGERMINA, EUTIROX VARIE GRADAZIONI, PARACETAMOLO, AULIN, OKI, ACQUA OSSIGENATA, OVATTA, CEROTTI, BETADINE, ASPIRINA VARI FORMATI, ASPIRINETTA, TERMOMETRI, LEVOTUSS, VENTOLIN, SIRINGHE DA 2,5 DA 5 DA 10 DA 20, KLARID, CIPROXIN, PANTORO, BENTELAN DA 4 E DA 1,5.tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di prima necessità (acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti e bicchieri di plastica etc...).

ATTENZIONE!Facciamo un appello a tutti coloro che stanno partendo per portare il loro soccorso: non partite senza aver prima chiamato i numeri messi a disposizione, venite attrezzati e soprattutto autosufficienti sia per quanto riguarda il vitto che l'alloggio.
Se volete invece mandare un contributo economico potete spedirlo a:
Conto Corrente Bancario

RIFONDAZIONE PER L'ABRUZZO
IBAN: IT32J0312703201CC0340001497
Codice Swift: BAECIT2B (per chi è all'estero)

Presso il piazzale antistante la villa comunale di Castellammare del Golfo sarà attivato a partire dalle ore 15.30 di oggi 09.4.20009 un centro di raccolta di viveri e materiali di prima necessità. La raccolta verrà effettuata anche domani 10.04.2009 dalle 9.00 alle 18.00. La prossima settimana da Palermo partiranno dei furgoni per trasportare il materiale raccolto, per raggiungere il campo allestito dai compagni in Abruzzo.
Continua a pieno ritmo l’azione di solidarietà di Rifondazione comunista nei confronti delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. E‘ stato aperto un asilo popolare per far giocare e divertire i bambini del campo sfollati di Tempera e l’appello alle maestre e agli operatori sociali è quello di offrire la loro disponbilità ad animarlo. La cucina da campo messa in funzione e operativa già da due giorni in località Tempera, nei pressi dell’Aquila, ha sfornato circa 700 pasti sia a pranzo che a cena ed ora si trasferirà in località San Biagio per continuare la sua opera in quel campo sfollati, sostituita da oggi a Tempera dall’arrivo di una cucina più grande delle Misericordie.Sono 6/7 al giorno i furgoni che raccolgono cibo, indumenti, materiale igienico presso i diversi centri di raccolta organizzati dalla Federazione abruzzese del Prc e che da Pescara vengono smistati nei centri di accoglienza di Tempera e di Centi Colella, dove sono stati convogliati ieri due furgoni su richiesta della Protezione civile.
La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8 ) funziona come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati.Singoli o strutture che abbiano la possibilità di accogliere gli sfollati sono pregati quindi di chiamare il numero 085.66788
Chiunque volesse partecipare all’organizzazione dei soccorsi può chiamare: Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati) Richi: 339.3255805 (generi di prima necessità come acqua, pasta, latte UHT, biscotti) Marco Fars: 334.6976120Francesco Piobbichi: 334.6883166o spedire una mail al seguente indirizzo:http://prcpartinico.wordpress.com/
C’è necessità urgente di: tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di prima necessità (acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti e bicchieri di plastica etc…).Cioccolata, dolciumi, giocattoli.
ATTENZIONE! Facciamo un appello a tutti coloro che stanno partendo per portare il loro soccorso:non partite senza aver prima chiamato i numeri messi a disposizione.Siate attrezzati e soprattutto autosufficienti sia per quanto riguarda il vitto che l’alloggio.
Se volete invece mandare un contributo economico potete spedirlo a:
Conto Corrente Bancario RIFONDAZIONE PER L’ABRUZZOIBAN: IT32J0312703201CC0340001497
o tramite carta di credito: sottoscrizione online

Raccolta viveri pro Abruzzo.

Rifondazione Comunista ha allestito una cucina da campo nel comune terremotato di Tempera. Per la preparazione di oltre mille pasti al giorno sono necessari viveri a lunga scadenza e conservazione (pasta, biscotti, latte, scatolame). Il locale circolo territoriale di Castellammare del Golfo da domani, 09.04.09, a partire dalle ore 15.30, in villa comunale, organizza una raccolta viveri. Chi vorrà potrà portare quel che può. Fino a venerdì sera abbiamo il tempo per raccogliere quanti più viveri possibile. Il materiale raccolto verrà concentrato a Partinico e quindi , via Palermo, trasportato in Abruzzo.
Diamoci da fare.
Circolo PRC Castellammare del Golfo.

Facendo riferimento agli odierni orientamenti legislativi in materia di geotecnica in zone sismiche viene difficile comprendere il motivo che ha portato alla distruzione, in occasione del sisma che ha colpito a morte l'Aquila e gran parte dell'Abruzzo, di strutture relativamente moderne costruite in cemento armato. Un terremoto della stessa magnitudo in California o in Giappone non avrebbe causato probabilmente neanche una vittima. Questo perchè in quelle realtà si è molto investito in termini di prevenzione e mitigazione del rischio sismico. Un problema in più facendo riferimento alle nostre città è dettato dalla presenza di centri storici con case ormai vecchie e costruite senza criteri antisismici. Si capisce bene come l'unica strada per mitigare il rischio sismico sia la prevenzione che si può realizzare soltanto con un corretto approccio in termini di pianificazione, progettazione e salvaguardia del territorio con particolare attenzione alla risposta sismica di un opera generica che interagisce con il sottosuolo e attraverso progetti di recupero e salvaguardia dei centri storici. Nel nostro territorio comunale, notoriamente sismico, si potrebbe iniziare quest'opera di prevenzione del rischio attraverso l'adeguamento del nostro piano regolatore generale alle nuove disposizioni in materia di zonazione sismica. Questo perchè l'azione sismica può venire notevolente amplificata dalle condizioni geologiche e geomorfologiche locali. Attraverso la zonazione sismica del nostro territorio si potrebbe suddividere lo stesso in zone omogenee riguardo la risposta sismica ed ai rischi diretti o indiretti derivanti dall'evento sismico. Attraverso queste conoscenze si darebbe vita ad una corretta pianificazione del nostro territorio, ai sensi anche delle nuove norme tecniche di costruzione in zona sismica. Piuttosto che sperperare denaro pubblico per fantomatici quanto inutili progetti faraonici come quello del Ponte di Messina si potrebbero mettere in sicurezza le nostre città facendo semplicemente riferimento alla normativa vigente, spesso non messa in atto neanche nella costruzione o adeguamento di strutture pubbliche.
Giacomo Galante

Ecco il simbolo per le europee.


Questo il simbolo attorno al quale per le prossime elezioni europee faremo una lotta per uscire a sinistra da questa crisi.

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