Facendo riferimento agli odierni orientamenti legislativi in materia di geotecnica in zone sismiche viene difficile comprendere il motivo che ha portato alla distruzione, in occasione del sisma che ha colpito a morte l'Aquila e gran parte dell'Abruzzo, di strutture relativamente moderne costruite in cemento armato. Un terremoto della stessa magnitudo in California o in Giappone non avrebbe causato probabilmente neanche una vittima. Questo perchè in quelle realtà si è molto investito in termini di prevenzione e mitigazione del rischio sismico. Un problema in più facendo riferimento alle nostre città è dettato dalla presenza di centri storici con case ormai vecchie e costruite senza criteri antisismici. Si capisce bene come l'unica strada per mitigare il rischio sismico sia la prevenzione che si può realizzare soltanto con un corretto approccio in termini di pianificazione, progettazione e salvaguardia del territorio con particolare attenzione alla risposta sismica di un opera generica che interagisce con il sottosuolo e attraverso progetti di recupero e salvaguardia dei centri storici. Nel nostro territorio comunale, notoriamente sismico, si potrebbe iniziare quest'opera di prevenzione del rischio attraverso l'adeguamento del nostro piano regolatore generale alle nuove disposizioni in materia di zonazione sismica. Questo perchè l'azione sismica può venire notevolente amplificata dalle condizioni geologiche e geomorfologiche locali. Attraverso la zonazione sismica del nostro territorio si potrebbe suddividere lo stesso in zone omogenee riguardo la risposta sismica ed ai rischi diretti o indiretti derivanti dall'evento sismico. Attraverso queste conoscenze si darebbe vita ad una corretta pianificazione del nostro territorio, ai sensi anche delle nuove norme tecniche di costruzione in zona sismica. Piuttosto che sperperare denaro pubblico per fantomatici quanto inutili progetti faraonici come quello del Ponte di Messina si potrebbero mettere in sicurezza le nostre città facendo semplicemente riferimento alla normativa vigente, spesso non messa in atto neanche nella costruzione o adeguamento di strutture pubbliche.
Giacomo Galante

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