Il fallimento del progetto del PD

A forza di voler correre da solo il PD ha distrutto la sinistra e rafforzato il PDL da cui si distingue solo per una L in meno. Da quì la necessità di uscire a sinistra rafforzando il progetto di una forza volta alla trasformazione della società. Segue un'ampia rassegna stampa.


Sardegna, Berlusconi vince, sinistra anticapitalista oltre il 4%
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc

La sconfitta elettorale in Sardegna dimostra che l'ondata berlusconiana non solo non si arresta ma che è lungi dall'infrangersi e che se mancano risposte di uscita da sinistra dalla crisi economica i risultati, come dimostrano i dati del Pd, non possono che essere disastrosi.
Il risultato ottenuto dalla lista di Rifondazione comunista è buono ma soprattutto è da sottolineare come l'esito delle elezioni sarde dimostri che la sinistra che vuole fare la sinistra e che vuole dire la sua, dall'Italia all'Europa, e unire tutta la sinista in una prospettiva comunista, anti-liberista e anticapitalista è abbondantemente sopra la soglia di sbarramento del 4% visto che tali sono i risultati delle forze che si richiamano a questa prospettiva.
Del tutto incosistenti, invece, risultano tutte le ipotesi che volevano fare da ponte verso il Pd, prive di progetto, identità e forza.
Ufficio stampa Prc


Le radici lontane della sconfitta
di Giuseppe Quaranta
su Aprile online del 17/02/2009

Non è più sufficiente parlare solo di alchimie o di auspicabili spostamenti a sinistra del Partito Democratico. Purtroppo la situazione è più complessa e drammatica, perché ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, si rende evidente il fatto che la sconfitta è sì politica ma soprattutto culturale. Il trionfo dell'individualismo, dell'egoismo, è ormai parte integrante della situazione storico-politica attuale.

Renato Soru è stato sconfitto. Anche la Sardegna sarà governata da Berlusconi. Il vento di destra continua a soffiare, forte più che mai. Il Pd e il suo progetto ignavo e bipartisan vengono per l'ennesima volta sconfitti. Le liste comuniste e di sinistra, tutto sommato mostrano timidi segnali ripresa, anche se il travaglio interno alle stesse ne ostacola il rafforzamento politico-elettorale. Ma non è a causa di errori soggettivi che le ultime elezioni sono state regolarmente vinte dalla destra. In Italia si è creata l'ennesima anomalia: negli ultimi anni nella gran parte del resto d'Europa, il governante viene sconfitto e vince l'opposizione. A prescindere da chi sia l'uno piuttosto che l'altro. In Italia no. Ormai vince sempre la destra e non più solo la destra politica, ma la cultura di destra, vera ed unica vincitrice in questa fase storica. E' evidente come sia quanto mai urgente e necessaria una forte riflessione, nelle forze della sinistra come nel Pd. Limitarsi ad analizzare la superficie non serve a niente. Il problema non è più del singolo candidato, della singola campagna elettorale o del fatto che i partiti sono divisi e litigiosi. Credo che non sia più sufficiente parlare solo di alchimie o di auspicabili spostamenti a sinistra del Partito Democratico (elementi che pure hanno nella loro reale e concreta quotidianità la loro importanza, sia chiaro). Purtroppo la situazione è più complessa e drammatica, perché ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, si rende evidente il fatto che la sconfitta è sì politica ma soprattutto culturale.Il trionfo dell'individualismo, dell'egoismo, è ormai parte integrante della situazione storico-politica attuale, ma ha origini ben più lontane. E' il prodotto di diversi errori e sconfitte, politiche come culturali degli ultimi venti-trent'anni. O proviamo - in un percorso lungo e difficile - a ribaltare la "cultura" degli italiani - e specie dei ceti che vogliamo rappresentare - a partire ovviamente da noi e dalle nostre pratiche concrete o non saranno sufficienti cambi di linea politica, se non per risultati di mera e fragile resistenza, fragile quanto vacua. Nell'epoca della massmediacità eletta ormai a collante di un popolo, del trionfo del voyerismo televisivo, del singolo che mette se stesso davanti anche a...se stesso ( ! ) è dura far vivere un pensiero ed una cultura di sinistra, di sincera solidarietà.
Questa cultura, questo trionfo dell' "io " sopra ogni cosa, ha permeato tutti i settori della società. E dato che anche i partiti, comunisti, di sinistra, di centro-sinistra sono un pezzo reale della società, ne hanno subito l'attacco e in parte ne sono anche stati permeati, chi in misura maggiore e chi in misura minore, naturalmente. L'individualismo, anche " collettivo " è ormai insito anche dentro noi. Non è un caso quindi che le cordate, le fazioni presenti nei partiti - spesso senza reale ragione d'essere - sono a volte strumenti per salvaguardare "singoli interessi collettivi" del tal gruppo a scapito dell'altro. Ma in realtà, sono entrambe destinate ad essere sconfitte. Quindi è fondamentale partire dal ricostruire una idea di cultura di sinistra viva, che per essere tale deve essere diffusa, radicata. Nelle coscienze, nella vita anche privata, nei rapporti personali. Oggi purtroppo non è cosi. E il problema è che tutti noi stiamo provando, ciascuno dal suo punto di vista e di azione politica, ad utilizzare "ricette " più o meno vecchie in una società che è ormai completamente diversa, altra rispetto a quella in cui quelle " ricette" sono nate. Dobbiamo sì lavorare per dare concrete risposte politiche ai problemi reali, ma se questo lavoro non viene affiancato ad una analisi ed un lavoro più profondo, più sottile, ma sicuramente più strategico, saremo destinati per chissà quanto tempo alla sconfitta. E a fare la nostra, forse ultima battaglia contro la peggiore delle riforme: quella che definitivamente toglierà il "noi" dal nostro vocabolario.
Segreteria Prc-SE federazione di Bologna


Grassi: «La sinistra comunista supera la soglia del 4%»
Dichiarazione di Claudio Grassi

I risultati delle elezioni in Sardegna dimostrano, per quanto riguarda la sinistra, in modo evidente che - come e' gia' avvenuto in Abruzzo - i risultati delle formazioni che si richiamano alla sinistra comunista, anticapitalista e antiliberista superano abbondantemente la soglia di sbarramento del 4 per cento, surclassando ampiamente il dato complessivo della Sinistra arcobaleno alle ultime politiche". Lo dice Claudio Grassi, numero due del Prc, che aggiunge: "Un motivo in piu' per costruire la lista unitaria della sinistra comunista e anticapitalista alle elezioni europee, una lista aperta e unitaria che, a partire dal simbolo di Rifondazione, sappia portare in Europa le battaglie di tutta la sinistra".agenzia AGI :: 17/02/2009
I risultati della sinistra anticapitalista

Rifondazione comunista 3,09% 21.332
Rosso mori 2,36% 16.327
Comunisti italiani 1,97% 13.62o
La sinistra 1,53% 10.559
Rocchi: Sardegna, tenuta sinistra ma forte astensionismo. Serve cartello elettorale unitario su alcune discriminanti
Dichiarazione di Augusto Rocchi, esponente Rifondazione per la Sinistra e membro Direzione nazionale Prc

Il risultato elettorale in Sardegna con la sconfitta di Soru è una ulteriore conferma di un forte consenso politico/culturale a Berlusconi ed alle politiche del centro/destra. Tutto ciò è favorito dalla mancanza di una opposizione portatrice di un forte progetto alternativo di risposta alla crisi e di trasformazione della società.
La pesante sconfitta del PD ne è una evidente dimostrazione. Ma anche il risultato delle forze di sinistra di alternativa, se pur registra una tenuta nel dato percentuale, è segnato nei voti assoluti da un aumento dell'astensionismo. Perciò lancio un allarme a tutta la sinistra: sediamoci intorno ad un tavolo e verifichiamo seriamente sulla base di alcune chiare discriminanti programmatiche alternative alle politiche neoliberiste la possibilità di dar vita alle Europee ad un cartello elettorale unitario per ridare voce e speranze ai tanti che non si vogliono arrendere.
Ufficio stampa Prc
Ferrero: Veltroni, soldiarietà umana ma fallimento linea politica priva obiettivo cambiamento società. Ora aggregare sinistra comunista e anticapitalista
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc

Esprimo innanzitutto la mia solidarietà umana a Walter Veltroni. Le sue dimissioni da segretario del Pd non rappresentano il fallimento di una persona, ma di un progetto politico. E cioè il fallimento di quel progetto cominciato con lo scioglimento del Pci e che ha scelto la strada del progressivo spostamento in ambito sempre più moderato e liberale dei Ds prima e del Pd poi.
Il fatto è che le destre si sono nutrite dell'insicurezza prodotta dalla globalizzazione e poi aggravata dall'attuale crisi prodotta da quegli stessi effetti, per governare il Paese e che il Pd ha rinunciato a porsi il problema di qualsivoglia ipotesi di trasformazione sociale.
Oggi il problema che abbiamo di fronte è come aggregare una sinistra che sappia indicare con nettezza la via di uscita dalla crisi del capitalismo e dai suoi effetti. Non un accrocchio di piccoli ma un progetto politico serio e compiuto di una sinistra comunista e anticapitalista che non si fa ingabbiare nel terreno dell'alternanza ma si batte per il progetto politico di alternativa. La prima parola d'ordine di tale alternativa è una sola: la crisi la devono pagare i ricchi.
Ufficio stampa Prc
Bonadonna: Sardegna, fallimento progetto veltroniano. A sinistra serve processo di riaggregazione
Dichiarazione di Salvatore Bonadonna, membro Direzione e presidente del collegio nazionale di garanzia del Prc.

Il risultato elettorale della Sardegna conferma il fallimento del progetto veltroniano proprio perchè strutturalmente legato agli interessi del mercato e speculativi quali quelli che hanno costretto Soru alle dimissioni.
Le diverse forze della Sinistra debbono decidere se avanzare in ordine sparso con risultati risibili o decidere finalmente per un processo di aggregazione su una piattaforma anticapitalista libertaria e imperniata sulla difesa della uguaglianza della libertà e della democrazia repubblicana. Occorre dare un segnale immediato per evitare che il crollo del PD trascini anche la Sinistra verso un tunnel senza uscita.
Ufficio stampa Prc

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