Saranno tagliate almeno 120 cattedre con docenti di ruolo nella scuola elementare a partire dal prossimo settembre. Ma non finisce quì. Saranno, infatti, 100 in meno anche i supplenti nominati dal provveditore o dai dirigenti scolastici. La riforma Gelmini, meglio sarebbe chiamarla tagli Gelmini, penalizza fortemente i bambini e le loro famiglie, oltrechè i docenti. In particolare, gli effetti della riforma Gelmini saranno evidenti nel primo ciclo delle elementari, in prima ed in seconda classe, infatti scomparirà il modulo con tre maestri ogni due classi. Al loro posto comparirà la figura del maestro unico. Ciò determinerà la fine della compresenza (più insegnanti per classe nelle stesse ore di lezione). Le ore di compresenza servivano per soccorrere gli alunni indietro con in programmi: alunni con difficoltà familiari, alunni stranieri, alunni con difficoltà in genere. La conseguenza come è facile prevedere sarà un impoverimento dell'offerta formativa, soprattutto per chi vive già in una condizione di difficoltà nell'accesso allo studio. Questo impoverimento potrebbe comportare una maggiore dipersione scolastica e un maggiore analfabetismo. Per quanto riguarda, invece, gli istituti scolastici superiori, in provincia verranno tagliati nove istituti con il metodo dell'accorpamento. Un istituto per esistere dovrà, infatti, avere almeno 500 studenti iscritti. E' prevedibile come il taglio degli istituti creerà disagio alla classe docente, e non solo: maestri e professori saranno costretti ad emigrare in altre scuole.
Questi alcuni degli effetti della riforma Gelmini. Il risultato che vuole raggiungere il governo Berlusconi è solo uno: la distruzione della scuola pubblica.

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