Care compagne, cari compagni,
a giorni verrà aperta la campagna di tesseramento al Partito della Rifondazione Comunista, circolo di Castellammare del Golfo.
Oggi occorre investire nuovamente con forza nel progetto della Rifondazione Comunista perché senza una forza politica organizzata non si riesce a sostenere e dare continuità ed efficacia ad alcun progetto politico e perché senza una connotazione nettamente anticapitalista, quindi comunista, è inevitabile il risucchio nell'alternanza bipolare del partito contenitore senza contenuti.
In questo momento le nostre tesi, che per anni abbiamo cercato di divulgare, di deriva capitalista e neoliberista della società e che hanno portato alla crisi economica si sono rivelate valide. Per questo dobbiamo con coraggio e forza rilanciare un modo diverso di fare politica dove si qualificano a vicenda Rifondazione e Comunista: il tentativo ambizioso, cioè, di coniugare da un lato la critica del comunismo reale e dello stalinismo e dall’altro un orizzonte comunista inteso come movimento operaio anticapitalista, non soltanto ideologico ma di trasformazione della società. Nel momento in cui, infatti, le destre hanno riorganizzato la società attorno a modelli securitari, familisti e razzisti, un punto di vista alternativo e comunista rappresenta l’elemento fondamentale su cui raccogliersi e cominciare a lottare.
E’ necessario invertire la piramide indicando il percorso di una ricostruzione dal basso del Partito della Rifondazione Comunista iniziando dal potenziamento dei circoli territoriali. Riteniamo sia più produttivo ed efficace, infatti, un percorso che dal rifiuto della delega e del verticismo conduca a pratiche di democrazia partecipata in cui vengano coniugate nella sua interezza la capacità di mettere assieme innovazione, sperimentazione e anticapitalismo. Sono le forme di democrazia partecipata, a nostro avviso, le uniche che riescono a coinvolgere le persone e avvicinarle alla politica.
Diventa necessario, pertanto, attivarsi al fine di realizzare forme di partecipazione alla politica realmente alternative ai partiti del centrodestra, al fine di promuovere nella nostra realtà iniziative che contrastino la deriva antidemocratica causata dall’azione dei governi nazionale, regionale, provinciale e comunale, sul tema del diritto all’istruzione, sulla sicurezza, sulla politica economica, sui migranti, sulla sanità, sui diritti civili, sulla disabilità, sulle differenze sessuali, sulla difesa delle condizioni di vita dei lavoratori, sulla precarietà. Su questi temi e sulle vertenze territoriali si può e si deve costruire nel Paese, a partire da Castellammare del Golfo, un vasto movimento che proponga programmi alternativi a quelli fallimentari attualmente dominanti.
Per questo ti invitiamo ad aderire al Partito della Rifondazione Comunista per fronteggiare con la forza delle idee una deriva qualunquista che sta determinando il sottosviluppo culturale ed economico del nostro paese. Ti invitiamo, inoltre, a coinvolgere anche i simpatizzanti, le persone che credono nel cambiamento, tutte quelle sensibilità che vogliono costruire insieme a noi un altro modello di società: più giusta, più equa, più solidale. L'invito è rivolto anche ai giovani che all'interno della sezione dei giovani comunisti possono promuovere pratiche che favoriscano l'inserimento dei giovani alla politica e discutere delle problematiche giovanili. L'invito è esteso a tutte le donne che rifiutano modelli maschilisti e familisti della società e che all'interno del nostro partito possono promuovere un osservatorio sulle donne che discuta sulla questione femminile ancora aperta nella nostra comunità.
Partito della Rifondazione Comunista
Direttivo del circolo di Castellammare del Golfo


Il partito a Castellammare del Golfo
Direttivo
Segretario Giacomo Galante
Presidente collegio di garanzia: Mazzara Salvatore (Salvino)
Tesoriere: Pietro Ingoglia
Coordinatore Giovani Comunisti: Ruben Stabile
Giusi Fontana
Matteo Coppola
Antonina Cascio

Un fascismo senza divisa.

Dopo la morte di Eluana Englaro e i provvedimenti del governo in materia di sicurezza sempre più preoccupante si fa la situazione in Italia. Pubblico di seguito un articolo di Massimo Ottolenghi (Torino 1915), decano dell’Ordine degli avvocati di Torino.

"Situazione triste e allarmante quella in cui versa il nostro Paese: sono angoscianti le analogie con le vicende che io, testimone ultranovantenne, ho già vissuto sotto il fascismo, e che oggi non posso e non devo tacere.
La grave crisi finanziaria si presenta di nuovo come occasione per scardinare lo Stato di diritto. E offre la tentazione di svincolare il potere da qualsiasi ostacolo e controllo conclamando, nel caso di Eluana Englaro, il trionfo di un’invocata legge naturale o divina in spregio alle sentenze definitive dei supremi organi giudiziari.
La crisi si presta a individuare come nemici la Costituzione e i “diversi”, che appaiono come la fonte di tutti i guai, mentre il Parlamento è costituito da rappresentanti designati dalle segreterie di partiti anziché essere eletti dal popolo, così come era costituita la Camera delle Corporazioni durante il Fascismo.
Inoltre, con i nuovi provvedimenti avviati dal governo, la giustizia viene spogliata dal potere di avviare le indagini su notizie di reato; potere che viene invece conferito alla polizia giudiziaria, soggetta direttamente all’esecutivo. Nel contempo la polizia, depotenziata di mezzi, viene umiliata dal controllo di costituende ronde di volontari designati dai partiti: una nuova milizia costituita da squadre di tifosi e di facinorosi così come è accaduto sotto il Fascismo. E per controllare l’opinione pubblica e trasformare l’informazione in propaganda, non sarà più permesso divulgare prima del processo i contenuti delle intercettazioni sebbene messe a disposizione delle parti.
Si tende infine a trasformare i cittadini in delatori, a cominciare dai medici, che ora sono indotti a denunciare gli immigrati irregolari, in violazione dei loro principi deontologici. Mancano solo i capifabbricato e la taglia sui diversi. Non occorre neppure la marcia su Roma né il Concordato: bastano un nuovo uomo della Provvidenza e un Papa Re."

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