Nella sua virulenta forma presente, il dissesto idrogeologico, da cui non è immune neanche il nostro paese nonostante il clima favorevole, è stato definito come "malattia della civilizzazione", perchè è la civiltà dell'uomo, o meglio ancora il suo progresso tecnologico, con lo sconvolgimento apportato al tanto più lento decorso dei fenomeni naturali, che ne ha accelerato il ritmo in maniera travolgente e preoccupante. Tuttavia va detto che questi fenomeni naturali sono antichi come la Terra. Con riferimento al nubifragio che si è abbattuto sul nostro territorio comunale nella notte tra sabato e domenica causando notevoli danni e un morto si vuole mettere in risalto come la prevenzione sia la strada maestra per mitigare tutti quei fattori di rischio legati al dissesto idrogeologico. Tanto più, come ricordato prima, l'onda di piena che ha causato la morte di un infermiere di 60 anni, si inquadra nel contesto di un fenomeno naturale se pur eccezionale. In particolare, in quelle situazioni dove è impossibile mitigare il rischio ambientale l'unico modo per prevenire è il monitoraggio con misurazoni continue nello spazio e nel tempo dei fenomeni naturali. Compito assai facilitato nel caso del nostro territorio vista la clemenza di un clima favorevole. Pertanto è fondamentale che tale ruolo di prevenzione e monitoraggio venga effettuato dalla protezione civile che va potenziata con mezzi e personale. Il rischio ambientale è il prodotto di più componenti, la vulnerabilità, l'esposizione territoriale e la pericolosità, componenti che devono essere prese in considerazione per una corretta pianificazione dello sviluppo di un paese.
Numerose sono le circolari che disciplinano sulla corretta pianificazione delle trasformazioni urbanistiche ed infrastrutturali e che richiamano l'attenzione degli enti comunali alla scrupolosa osservanza delle direttive onde pervenire ad una significativa riduzione del rischio geologico (frane, alluvioni, terremoti,...etc...). Questo perhè la regione Sicilia presenta un elevato livello di rischio, sia per oggettive condizoni naturali che in conseguenza di errati interventi antropici che ne hanno ulteriormente elevato il livello e la pericolosità. Osservando in particolar modo cosa è accaduto ad Alcamo Marina si può avere una chiara percezione di quanto l'intervento dell'uomo abbia aumentato il livello di rischio geologico: case costruite sul ciglio di scarpate.
Siamo convinti che una corretta politica di salvaguardia e sviluppo delle risorse ambientali deve essere basata sulla conoscenza e valutazione dei fattori fisici che ne condizionano l'uso.
La neonata Giunta Bresciani è della stessa convizione? speriamo di si nell'interesse dei cittadini.
Cogliamo l'occasione per unirci al dolore della famiglia Melia.
Partito della Rifondazione Comunista
circolo di Castellammare del Golfo.

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