La questione della sicurezza sui luoghi di lavoro

Nonostante il resto dell’Europa abbia registrato un forte decremento per quanto concerne le cosiddette “ Morti bianche”, l’Italia detiene ancora oggi il primato delle vittime per il numero degli incidenti sul lavoro, puntualmente seguiti dalle solite frasi di circostanza, dichiarazione d’intenti da parte di un governo troppo occupato ad istituire leggi che favoriscano i propri interessi, in particolare quelli personali del Berluska, per occuparsi delle necessità della popolazione, che sempre più spesso vengono messe a tacere con promesse fittizie ricamate dalla demagogia, di cui troppo frequentemente sentiamo fare largo uso ed abuso. Nell'intento di evitare che la tragica frequenza di questi avvenimenti possa condurci erroneamente ad abituarci ad essi, come se fossero fatali incidenti e non il frutto della negligenza dei datori di lavoro, Rifondazione Comunista, assieme alle Giovani ed ai Giovani Comunisti, s'impegna in una campagna di sensibilizzazione, promuovendo questa iniziativa informativa mirata a porre e sviluppare un'appropriata attenzione verso la prevenzione, augurandosi di poter trovare un riscontro da parte degli organi amministrativi che, dal canto loro, dovrebbero essere in grado di creare una struttura di controllo e vigilanza mirata a garantire un ambiente lavorativo sicuro, ed assicurare l'applicazione delle sanzioni nei confronti di chi non si attiene alle norme, adeguate alle gravità e alle conseguenze di tali comportamenti, nella piena consapevolezza, però, che questo genere di attività ispettive non bastino da sole, necessitando di altri principi guida quali la prevenzione e la formazione, affinchè questi possano rientrare a far parte della cultura di ogni singolo individuo, mirando alla diffusione del concetto di legalità.

Margherita Bruno
Giovane comunista

6 commenti:

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

2 agosto 2008 alle ore 15:42  

Davanti alla conferenza stampa di Di Gregorio (niente contro di lui anzi, in bocca al lupo!)tutto passa in secondo piano!!!
Così, ci inseriamo nei commenti ad uno spunto per la discussione su una problematica DRAMMATICA quale quella sulle morti bianche che si susseguono al ritmo di tre al giorno e ne diamo comuicazione.
Complimenti per la sensibilità.
Camillo Navarra

2 agosto 2008 alle ore 17:32  

Perdonate se ho voluto comunicare un fatto che credevo potesse interessarvi. Non era mia intenzione distrarre dall'argomento del post (mi sono anche scusato per l'out-post) ma era l'unico modo per comunicarvi questa notizia. In futuro mi asterrò da fare nuovamente un errore del genere. Saluti

2 agosto 2008 alle ore 22:03  

Il CENSIS ha pubblicato i dati sulle morti bianche, ossia sugli incidenti avvenuti sul posto di lavoro.
Nel 2007 ben 1170 lavoratori usciti da casa per guadagnarsi da vivere per loro e per le loro famiglie non sono tornati vivi tra le mura domestiche.
A questi vanno aggiunti tutti coloro i quali hanno subito menomazioni permanenti da incidenti accaduti sui luoghi di lavoro.
Il dato stride fortemente con le morti da “criminalità” risultati essere pari alla metà delle morti sul lavoro.
Davanti a ciò il governo Berlusconi, con la sua politica fascista, di facciata e demagogica, schiera l’esercito nelle strade, invece di attuare provvedimenti atti a garantire maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e a perseguire quegli imprenditori che, in nome del profitto, continuano ad assumere in nero e a far lavorare senza le più elementari norme di sicurezza.
Da lunedì siamo bombardati da tutti i Tg di come siamo adesso tutti più sicuri e poco importa se ogni giorno 3 lavoratori continueranno a morire di lavoro.
P.S. Mi permetto, tra i tnti di consigliare la visione di due Film. Uno serio e drammatico si chiama “Morire di lavoro” di Daniele Segre. L’altro, sicuramente più leggero, si intitola “Lezioni di Cioccolato”.
Ciao
Camillo Navarra

5 agosto 2008 alle ore 17:03  

Il tema della sicurezza, affrontato con demagogia dal governo Berlusconi, trascura quello della sicureza sui luoghi dl lavoro. Volevo segnalare che anche nel nostro territorio si sono verificate morti bianche e che pertanto il problema riguarda tutti noi. Ciao, Giacomo Galante

6 agosto 2008 alle ore 13:36  

A quanto pare il ministro Maroni avrebbe intenzione di inviare l'esercito anche per fare i controlli sui luoghi di lavoro, per arginare il fenomeno delle morti bianche...mi chiedo se il governo sia davvero convinto di risolvere i problemi con provvedimenti del genere, che sanno più di palliativi balneari piuttosto che soluzioni tout court! E intanto ci sono più morti sul lavoro che per le strade...sarà anche questo colpa degli immigrati?

12 agosto 2008 alle ore 15:26  

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