Riconvertire le risorse per il ponte


Verso la manifestazione del 19 Dicembre
di Villa S. Giovanni

Per il ponte sullo stretto di Messina manca ancora un progetto esecutivo, manca lo studio di fattibilità economica manca un'analisi approfondita e aggiornata della situazione geologica e sismica dell’area ma sono stati stanziati 1,3 miliardi di Euro.


Soldi sottratti alla messa in sicurezza del territorio siciliano, a partire dalla zona della recente tragedia nel messinese, devastato dalla speculazione; sottratti alla creazione delle infrastrutture veramente necessarie per lo sviluppo economico della Sicilia (ferrovia, porti, autostrade, reti informatiche); sottratti alle vere priorità della Sicilia e della Calabria come lo sviluppo di un tessuto industriale maturo e strategico e un'agricoltura competitiva sui mercati internazionali.


Il Prc aderisce alla manifestazione nazionale, indetta dalla rete No Ponte, che si terrà a Villa San Giovanni il prossimo 19 dicembre contro il tentativo del governo Berlusconi di apporre la "prima pietra" del ponte sullo Stretto.


Rifondazione comunista aderisce perché lo spreco di risorse stanziate per un'opera inutile come il Ponte appare come uno schiaffo ai territori devastati. Ricordiamo quanto avvenuto recentemente nel messinese, a Giampilieri e a Scaletta Zanclea, quando le forti precipitazioni hanno causato devastazioni e morti che si sarebbero potuti evitare se solo si fosse dato ascolto a chi da anni lancia l'allarme riguardo al rischio idrogeologico.



Ed è di queste ore la notizia che sempre al Sud, a Ischia, una frana ha causato ancora una volta lutti e distruzione. Rifondazione comunista aderisce perchéquest'opera inutile provocherebbe un devastante impatto sul territorio. Il ponte, tra l'altro, verrebbe costruito a cavallo di una faglia sismica. In passato vi sono stati diversi eventi sismici in questa zona della Sicilia, tutti legati allo scontro fra le due zolle sismiche, quella dell'Europa, e quella dell'Africa.



Il ponte potrebbe essere distrutto proprio dai movimenti delle due zolle. Cifre così importanti andrebbero convogliate invece sulle vere emergenze e priorità del Paese come il dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza degli edifici pubblici ed in particolare di quelli scolastici, la mobilità e la pulizia del mare e delle coste dai veleni occultati dalle organizzazioni criminali. Riteniamo la messa in sicurezza del territorio una delle priorità di questo paese, la vera grande opera pubblica verso cui indirizzare risorse, competenze, progetti, investimenti.

0 commenti:

Post più recente Post più vecchio Home page

Scrivi al webmaster