Nel mirino del Guardia di finanza del Comando provinciale di Trapani i lavori di potenziamento delle opere marittime relativi alla messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo, appalto da oltre 40 milioni di euro. L’accusa formulata dalla procura di Trapani è di frode nelle pubbliche forniture: cemento depotenziato e materiale inerte non corrispondente ai parametri previsti dal capitolato di appalto.
Perquisizioni e sequestri sono scattati presso le sedi di societa’ dislocate tra Venezia, Palermo, Alcamo e Castellammare del Golfo. Nel mirino le imprese appaltanti e sub-appaltanti coinvolte nel contratto di esecuzione dei lavori di messa in sicurezza dl Porto. Sigilli sono stti apposti dai finanzieri nell'intera struttura cementizia realizzata all’interno dell’area di cantiere del porto dove sono dislocati i massi artificiali destinati a contenere il moto ondoso e che non sarebbero conformi a quanto stabilito dal contratto di appalto e ad altre due aree di cantiere dislocate, una nei pressi della spiaggia Playa di Castellammare del Golfo e l’altra in contrada Magazzinazzi in territorio di Alcamo. Il sequestro operato dalla Guardia di Fnanza è volto ad accertare le caratteristiche qualitative della struttura cementizia finora realizzata, la sua solidita’ e la reale corrispondenza alle specifiche d’appalto.
Il partito della Rifondazione Comunista, circolo di Castellammare del Golfo, si augura che si possa fare luce nel minor periodo possibile sulle cause che hanno comportato il sequestro dei cantieri al fine di accertare le responsabilità. Il denaro Pubblico deve essere utilizzato per il bene comune e non per ingrassare le tasche di avidi speculatori.
Circolo PRC Castellammare del Golfo.

1 commenti:

adesso sarebbe interessante capire di chi sono le colpe politiche di questo ennesimo disastro per il paese.

4 giugno 2010 alle ore 13:14  

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