Chiunque voglia spedire materiale può chiamare: Yassir Goretz al 338/8154400.
3. PIATTI BICCHIERI E BICCHIERINI CAFFE’ IN MATERBI O PLASTICA (URGENTE)
28. GUANTI DI LATTICE E DI PLASTICA TRASPARENTE
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Prodotti per la pulizia
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24. PRODOTTI PER BAGNI CHIMICI DI CAMPER E ROULOTTE
4. PIGIAMI DONNA E UOMO (tutte le taglie) (URGENTE)
9. SCARPONI UOMO/DONNA COMODI (URGENTE)
13. REGGISENO (taglie da 6a in su, per signore)
15. CANOTTIERE MEZZA MANICA LANA (donna 3a in su; uomo 5a in su)
Oggetti da non inviare perché ne siamo pieni!
Avvertenze: solo alimenti a lunga scadenza, indicare date di scadenza, se si consegna materiale dentro scatoloni (grandi raccolte) dividere il più possbile per tipologie, per gli indumenti dividere per tipologie e taglie
“Brigata di Solidarietà Attiva” Partito della Rifondazione Comunista
mail info@rifondazioneabruzzo.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Indirizzo web Partito Sociale
Punti di stoccaggio.
PROVINCIA DI PESCARAPESCARA C/O CIRCOLO “A. GRAMSCI” piazza dei Grue, 39 tel. 08566788 - orario 09.30 – 21.30 CITTA’ SANT ANGELO C/O CIRCOLO PRC via Petruzzi (vicino clinica Villa Serena) tel. 3397531059 - orario 10.00 – 13.00 / 15.00 – 20.00 CEPAGATTI C/O CIRCOLO PRC “A. GRAMSCI” viale Duca degli Abruzzi tel. 3937703631 - orario 17.00 – 20.00 SPOLTORE C/O Area E-spò tel. 3335327500 – 3385619192 - via dietro le Mura, 16/1 LORETO APRUTINO C/O CIRCOLO “P. IMPASTATO” via dei Normanni, 5 tel. 3392130511 - orario 09.00 – 19.00 CIVITAQUANA C/O CIRCOLO “A. GRAMSCI” via Roma tel 320 63 05 833 - orario 11.00 – 13.00 / 17.00 – 20.00
PROVINCIA DI CHIETICHIETI C/O FEDERAZIONE PRC CHIETI viale Majella, 72 tel. 0871401151 - cell. 3316821388 - orario 08.00 – 20.00 SAMBUCETOC/O CIRCOLO “P. IMPASTATO” via Manzoni, 3 tel. 3465703126 - orario 09.30 – 13.30 / 14.30 – 20.30 SAN VITO CHIETINO C/O CENTRO SOCIALE “L’ARREMBAGGIO” tel. 3395852959 - orario 08.00 – 17.00
PROVINCIA DI TERAMOTERAMO C/O FEDERAZIONE PRC TERAMO via della cittadella, 11 - tel. 0861241511 GIULIANOVAC/O CIRCOLO RPC “P. DI MASSIMANTONIO” corso Garibaldi, 43/45 tel. 3471139192 - orario 09.30 – 13.30 / 15.00 – 19.30
E' arrivata a Montecitorio per il sit-in dimostrativo, la marcia degli sfollati delle tendopoli dell'Aquila, che protestano proprio nel giorno in cui la Camera deve approvare il decreto legge sull Abruzzo.
Slogan e proteste. Senza bandiere di partito e scandendo vari slogan tra cui "forti e gentili sì, fessi no!", "100% ricostruzione, partecipazione e trasparenza" e "Buffoni, buffoni", 1000 aquiliani dei Comitati dei cittadini sono arrivati a Roma con 20 pullman partiti questa mattina alle 9 e 30 da Collemaggio. Presente anche un grande striscione con la scritta: "Case, scuole, Università. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso''. Ad imitazione delle tendopoli, alcuni ragazzi montano tende da campeggio sotto l'obelisco che domina la piazza. Sono scesi in piazza anche gli studenti dell'Onda che chiedono che a occuparsi della ricostruzione non sia Impregilo poiché fu proprio "la stessa azienda a costruire l'ospedale che poi crollarono". Leggi tutto... Ecco il nuovo elenco aggiornato per i rifornimenti.
Cosa ne pensate relativamente alla realizzazione di una campagna contro la privatizzazione dell'acqua?
Siete consapevoli che con l'ingresso di Sicilia acque diventiamo clienti e non proprietari di un bene comune come l'acqua?
10 BUONI MOTIVI PER ANDARE CONTRO IL REFERENDUM
4 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 16:49. Siamo tutti scontenti della vigente legge elettorale, unanimemente denominata “porcellum” con la quale si è votato nelle ultime due tornate elettorali (2006 e 2008).
2. Questa legge, attraverso le liste bloccate, ha espropriato gli elettori di ogni residua possibilità di scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento, conferendo a una ristrettissima oligarchia di persone (i capi dei partiti politici) il potere di determinare al 100% la composizione delle Assemblee legislative. Di conseguenza tutti i “rappresentanti del popolo” sono stati nominati, da oligarchie di partito, svincolate da ogni controllo popolare.
3. Attraverso l’introduzione di soglie di sbarramento irragionevoli, il “porcellum” ha soffocato il pluralismo, espellendo le minoranze, non coalizzate dal Parlamento.
4. Il referendum proposto non corregge nessuno dei difetti del “porcellum” ma, al contrario, li aggrava, esaltandone le conseguenze negative.
5. Il referendum propone sostanzialmente due modifiche della vigente legge elettorale: a) attribuisce il premio di maggioranza alla lista, che abbia ottenuto anche un solo voto in più delle altre liste concorrenti, abrogando la possibilità che il premio venga attribuito ad una coalizione di partiti; b) determina il raddoppio delle soglie di sbarramento confermando per tutti la soglia del 4% alla Camera dei Deputati e dell’8% al Senato (che la legge attuale impone soltanto ai partiti non coalizzati).
6. Attribuire il premio di maggioranza ad una sola lista determina un incremento inusitato del premio stesso, sovvertendo la regola basilare di ogni democrazia che si poggia sul principio che le decisioni si prendono a maggioranza.
7. In questo modo si realizzerebbe una sorta di dittatura della minoranza, in quanto un solo partito, senza avere il consenso della maggioranza del popolo italiano, avrebbe nelle sue mani il controllo del Governo e la possibilità di eleggere – da solo – il Presidente della Repubblica e di modificare la Costituzione.
8. La chiamata degli elettori alle urne per il referendum nasconde un inganno: essa sfrutta l’insoddisfazione generale che tutti noi nutriamo verso questa legge elettorale (il porcellum) per spingerci ad un voto che, qualunque sia il risultato, non può avere altro effetto che quello di rafforzare il porcellum.
9. Per questo si tratta di un referendum beffa: ci chiama alle urne per ammazzare il porcellum, ma in realtà lo ingrassa e lo rende intoccabile, in quanto il Parlamento non potrebbe fare delle riforme elettorali perché vincolato dal voto popolare espresso con il referendum.
10. Per questo diciamo No al referendum elettorale, non andando a votare e rifiutando le schede del referendum, se chiamati alle urne per il ballottaggio,
Etichette: Politica nazionale, referendum
Non si raggiunge il 4% auspicato ma il progetto continua
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 19:28Al di là delle considerazioni di più ampio respiro provo a fare una prima sintetica analisi del voto per quanto riguarda Castellammare. IL PRC si attesta al 3,5% con 163 voti al suo attivo. Il dato si sposa con le nostre aspettative. Si poteva forse fare di più e per questo un pò di rammarico resta. L'aspetto più positivo è quello, che pur tra mille difficoltà, rimaniamo un gruppo compatto, dalle buone potenzialità e animato da tanto tanto coraggio. Per questo care compagne e compagni continuiamo a resistere e a rinnovare il nostro impegno per un'altra Castellammare.
Giacomo
Meglio del 2008, ma non basta. Una prima analisi del voto
su redazione del 08/06/2009
Non vi è dubbio che siamo di fronte ad una sconfitta. Per di più dolorosa e robusta nelle proporzioni. La lista comunista e anticapitalista supera di poco il milione di voti (con una percentuale del 3,37%), perdendo quasi i due terzi dei consensi registrati alle elezioni europee del 2004, quando il Prc raccolse 1milione e 970 mila voti (il 6,1%) e il Pdci 780mila voti (il 2,4%). Se confrontiamo il risultato con la clamorosa débâcle della Sinistra l’Arcobaleno alle elezioni politiche del 2008 (1milione 120 mila voti, 3,1%), rileviamo un recupero di due decimi percentuali ma un arretramento in termini assoluti di 90mila voti. Contestualmente, Sinistra e Libertà raggiunge un risultato inferiore al nostro e modesto (3,12% e 950mila voti), soprattutto se confrontato con premesse, e cioè il risultato dei Verdi (2,5%, 800mila voti) e dei Socialisti (2%, 660mila voti) alle scorse elezioni europee che, al netto dell’apporto del Movimento per la Sinistra (che nelle intenzioni sarebbe dovuto essere il motore catalizzatore del progetto, drenando la parte maggioritaria dei consensi), che lasciavano presagire un risultato diverso.Anche sommando i due risultati (quello della Lista comunista e quello di Sinistra e Libertà) i conti non tornano. Non tornano perché – al netto della consistenza elettorale del Partito socialista, circa 350mila voti e un punto percentuale alle elezioni politiche del 2008 – le due forze più consistenti della sinistra alternativa recuperano soltanto il 35% dei voti perduti in corrispondenza del disastro delle elezioni politiche. I flussi elettorali in uscita allora registrarono uno spostamento di circa 1milione e 500 mila voti dalle forze della sinistra al Partito democratico, una astensione di sinistra soppesabile in circa 500mila voti e uno spostamento di circa 300mila voti verso l’allora sinistra comunista (Pcl e Sinistra Critica).È ovviamente troppo presto per un’analisi accurata, ma è verosimile ritenere – leggendo i primi dati – che se una parte del nostro elettorato deluso è tornato a votare a sinistra (sia perché meno attratto dalla sirena del voto utile, sia perché meno attratto da liste identitarie, che nel 2008 rappresentavano le uniche falci e martello sulla scheda, sia perché convinto a rientrare da un non voto di protesta) un’altra parte, ben più consistente (ripetiamo: il 65% circa), ha confermato la sua scelta. Si tratta cioè di quasi due terzi di elettorato tradizionalmente comunista e di sinistra che anche a questa tornata europea ha confermato il non voto alle due liste maggiori della sinistra: in minima parte confermando un voto minoritario alla lista di Ferrando (che conferma lo 0,5% delle politiche e tiene l’80% dei suoi 208mila voti), in parte verso il Pd (ma è verosimile ipotizzare, considerandone il calo complessivo, che si tratta di una percentuale molto bassa, intorno a pochi decimi percentuali) e, soprattutto, verso l’astensione e verso la lista di Di Pietro, l’unica forza politica anti-berlusconiana che cresce poderosamente (dal 4,3% e 1.600.000 voti del 2008 all’8% e 2.450.000 voti del 2009).I problemi non diminuiscono se analizziamo, nello specifico, il risultato della nostra lista.Si tratta di una sconfitta indubbiamente pesante che vede un buon risultato al Sud (4,05%, ma con una Sinistra e Libertà che sfiora il 5,5%), una dignitosa tenuta al Centro (4,46% contro il 3,59% di Sinistra e Libertà) e in Sardegna (4,8% contro il 2,9% di SeL), e un arretramento molto consistente nelle Isole complessivamente intese (2,8%) e, soprattutto, nel Nord-Ovest (3%) e nel Nord-Est (2,3%).Per un giudizio più ponderato dobbiamo aspettare i dati disaggregati delle grandi città (a confronto con i dati amministrativi) e delle zone industriali e operaie. L’intreccio tra i risultati elettorali e la mappa geografica dei luoghi (città, paesi, comuni e quartieri) in cui massimo è stato lo sforzo organizzativo e di radicamento politico e sociale sarà essenziale per indicare linee di tendenza utili per il prosieguo del nostro lavoro. Già ora però possiamo porre in evidenza alcune constatazioni che, all’interno della sconfitta, ci devono confortare. La prima: ci siamo mantenuti, da soli, sopra il risultato percentuale delle elezioni politiche dell’Arcobaleno.La seconda: ci siamo mantenuti, con il nostro progetto di riaggregazione delle forze comuniste e anticapitaliste, sopra la ben più sponsorizzata (dai media e dal Partito democratico) lista di Sinistra e Libertà.Qual è la prima sommaria conclusione a cui ci conducono questi dati e queste constatazioni, se accolte con l’onestà intellettuale che al tempo dell’analisi del voto dell’Arcobaleno rese incontrovertibili e non ideologiche le nostre critiche nei confronti di un progetto complessivamente moderato (come dimostrò l’astensione di protesta), privo di un profilo identitario riconoscibile (come dimostrò lo spostamento di consensi verso le liste comuniste) e incapace di essere utile e incidere nella scena politica (come dimostrò il travaso di voti verso il Partito democratico)? Che il progetto della ricostruzione di un partito comunista più forte delle nostre relative debolezze non riceve un battesimo incoraggiante, subisce obiettivamente una battuta d’arresto. Ma non si compromette strategicamente, perché non incorre in un risultato elettorale clamorosamente fallimentare (come sarebbe stato sotto la soglia dell’Arcobaleno e sotto Sinistra e Libertà).Bisogna proseguire sulla strada che avevamo intrapreso: coordinamento permanente delle forze comuniste e anticapitaliste (Prc, Pdci e Socialismo 2000) e, a fronte del risultato elettorale, coordinamento allargato anche a quanti in Sinistra e Libertà intendono lavorare per un progetto unitario, riconoscendo le responsabilità di una divisione all’interno della sinistra (e in primo luogo dentro il Prc) che ha fatto fallire l’obiettivo del 4%.Ma attenzione a due elementi. In primo luogo sarebbe un errore devastante ritenere che queste elezioni europee indichino come via d’uscita dalla crisi della sinistra la riunificazione coatta di comunisti e Sinistra e Libertà. L’esperienza dell’Arcobaleno lo dimostra incontrovertibilmente. Altra cosa, analizzando il voto, sarebbe stata se il Movimento per la Sinistra fosse rimasta in Rifondazione comunista e non si fosse fatta protagonista di una scissione che oggi si dimostra tragicamente dannosa e potenzialmente esiziale (come avevamo denunciato prima, durante e in seguito al congresso). In secondo luogo è impellente stabilire un profilo chiaro per questo coordinamento, non solo in relazione alle politiche europee (l’ambiguità di Sinistra e Libertà rispetto alla collocazione europea lo dimostra), ma soprattutto in relazione al Partito democratico e al rapporto con il centro-sinistra. È necessario che questo polo sia autonomo, e cioè che eviti i due errori speculari del settarismo e della subalternità. Ed è necessario che dal cuore di questo coordinamento emerga una Rifondazione comunista più forte di quella che è in campo oggi e più radicata.
Etichette: circolo PRC Castellammare del Golfo

Comunicato per la morte di un lavoratore dell’Eurofish
Esprimiamo cordoglio ai familiari di Giacomo Pace, morto tragicamente in mare, mentre svolgeva il suo lavoro di guardiano delle vasche dei tonni dell’Eurofish.
Si tratta dell’ennesimo “omicidio bianco” sul lavoro.
Si pone un problema di sicurezza e di severi controlli all’interno di un’attività particolarmente rischiosa : già l’anno scorso si era sfiorata la tragedia con un sommozzatore colpito da embolia mentre lavorava all’interno delle vasche.
Chiediamo che la magistratura faccia piena luce sulle dinamiche dell’accaduto e accerti le eventuali responsabilità della ditta.
Chiediamo inoltre la revoca della concessione dell’impianto di stabulazione nelle acque del golfo, attività di forte impatto ambientale che ha finora portato molti vantaggi alla ditta e ben pochi alla comunità.
C.mmare Golfo , 07.06.2009
L'ultimo importante slancio per il voto comunista
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:01su redazione del 07/06/2009
Care Compagne e Cari Compagni,
ormai ci siamo. I seggi sono aperti per una tornata elettorale che non può essere considerata di "routine", almeno per quanto ci riguarda.
Il 4% per noi non deve rappresentare un obiettivo ma il punto di ripartenza di un progetto politico: la ricostruzione di un soggetto politico comunista e anticapitalista che veda nei simboli del lavoro e soprattutto nei contenuti che essi esprimono non un limite, come ritiene chi ci ha lasciato, bensì il lievito per il rilancio di una sinistra più ampia non subalterna e non residuale.
Compagne e compagni sicuramente in questi mesi abbiamo compiuto errori, ci sono stati ritardi, sono riaffiorate scorie e tossine congressuali non ancora completamente assorbite, ma in un contesto come quello che ho riassunto, considero letteralmente miracoloso ciò che stiamo riuscendo a fare. E' per questo che ho sentito il bisogno OGGI di ringraziarvi tutte e tutti. Perché dopo il 6 e 7 Giugno, che si raggiunga o meno il 4%, è da noi, da ciò che saremo riusciti a conquistare che dovremo ricostruire nuova militanza, fiducia reciproca, rispetto per rilanciare il nostro progetto politico.Allora lanciamoci in queste ultime ore di campagna elettorale con la consapevolezza dei nostri limiti e la serenità di avere fatto ciò che era umanamente possibile.
Un Abbraccio a tutte e a tutti voi.
Stefano Cristiano e Claudio Grassi
il 6 e 7 giugno si vota per rinnovare il parlamente europeo.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 10:44Nel territorio dei Paesi membri dell'Unione europea si vota venerdì 5 e sabato 6 giugno presso la sezione istituita dall'Ambasciata/Consolato di riferimento.
"5 minuti di serie A". Si è spento Nonò Cilluffo grande uomo di sport.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 10:35La scorsa notte all'età di 85 anni si è spento Onofrio Cilluffo. Per chi non ricorda l'uomo appassionato di sport, in particolare di calcio, che ha dedicato tutta una vita al calcio dilettante tra Alcamo, sua città natia, e Castellammare del Golfo, volevo solo ricordare che il suo unico grande obiettivo era quello di vincere la coppa disciplina. Uno sportivo vero, dunque, Cilluffo che incitava i propri ragazzi dalla panchina urlando "cinque minuti di serie A". Ci mancherà la tua grande passione e soprattutto la tua grande umanità.
http://www.pdcitv.it/video/1485/IL-VOTO-UTILE
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