di Rosaria Ruffini

Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. In particolare, L'articolo 23bis disciplina i "servizi pubblici locali di rilevanza economica", che sono molti; non solo l'acqua, anche se quest'ultima è fondamentale.
Sancisce che la gestione va conferita a "imprenditori o società" mediante "procedure competitive ad evidenza pubblica". Va data in appalto, insomma, "ferma restando la proprietà pubblica delle reti".
Eccezioni possibili solo per situazioni particolari che "non permettano un efficace e utile ricorso al mercato", come se il mercato stesso medesimo fosse la soluzione per qualsiasi cosa.
L'acqua non è più un bene pubblico, ma una merce. Solo che l'acqua è indispensabile per vivere. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale).
Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri.
L'acqua è sacra in ogni paese cultura e fede del mondo. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.
Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca.
le tariffe più basse possibili.
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Per un reale diritto allo studio: proposte del PRC.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 11:18Il diritto allo studio è un diritto soggettivo principalmente tutelato dagli artt. 33 e 34 della Costituzione italiana che sanciscono il diritto di un accesso universale ai livelli dell'istruzione di base, ed un accesso meritocratico ai livelli più alti dell'istruzione superiore e universitaria, prevedendo esplicitamente un sistema di borse di studio per i meno abbienti. Da quanto detto sopra si evince che uno dei fondamenti della nostra costituzione è il diritto allo studio. Un diritto esteso a tutti i cittadini, teso ad eliminare le disuguaglianze e a dare a tutti le stesse opportunità per affermarsi nella vita. Non sempre però questo diritto è stato garantito in quanto negli anni si è puntato in molte facoltà sul numero chiuso, che di fatto lede il diritto allo studio. Per questo è fondamentale farsi carico di proporre delle linee guida che possano garantire un reale diritto allo studio non solo scritto ma applicato.
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PETIZIONE POPOLARE: NO! ALL’ANTENNA DI SCOPELLO.
6 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:25E' in atto una raccolta firme per dire no all'antenna di telefonia mobile di Scopello. di seguito si riporta il testo che i cittadini potranno sottoscrivere.
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E vissero felice e contenti. Legge elettorale, emendamento bipartisan sbarramento del 5% anche per le amministrative.
1 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:08Alle prossime elezioni amministrative i partiti dovranno superare la soglia del 5% per entrare nei consigli comunali e provinciali. L'emendamento che introduce questo odioso sbarramento anche negli enti locali è stato votato all'unanimità da PDL, UDC, MPA e PD in commissione affari istituzionali all'ARS. Quello che fa riflettere sul ruolo del PD, sempre più teso al consociativismo piuttosto che all'opposizione è la ricerca continua di pratiche politiche e disegni di legge volti a cancellare la sinistra comunista da tutto il panorama politico nazionale. Sarà forse perchè eravamo e siamo l'unica forza politica che parla il linguaggio della verità? vi invitiamo a riflettere sulla gravità di un disegno di legge che mina la possiblità di molti elettori ad essere rappresentati politicamente.
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Azioni di protesta contro l'installazione dell'antenna di telefonia mobile a Scopello: lettera alla soprintendenza per chiedere la revoca nulla-osta
1 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 11:01Riportiamo una lettera inviata alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali dove viene chiesta, da parte del circolo Metropolis, da un comitato di cittadini nato ad hoc, e dall'UNAC, la revoca del nulla osta per l'installazione di un'antenna di telefonia mobile nei pressi dell'antico borgo di Scopello e di Torre Bennistri. Gli abitanti di Scopello hanno già avviato una raccolta di firme e a seguito del comunicato di denuncia sottoscritto dal circolo Metropolis il Comune di Castellammare del Golfo ha ordinato la sospensione temporana dei lavori e chiesto la revoca del nulla-osta alla Soprintendenza di Trapani.
Altre azioni di protesta sono in programma, ma non sarà facile riuscire a bloccare l'operazione già avviata.
Il Partito della Rifondazione Comunista, circolo di Castellammare del Golfo si unisce in questa lotta che prevede altre azioni di protesta che verranno rese note e pubblicizzate in questo blog e coglie l'occasione per invitare tutti i cittadini a firmare il documento che chiede la revoca del nulla-osta e ad impegnarsi affinchè l'operazione, già avviata, di installazione dell'antenna venga bloccata.
OGGETTO : RICHIESTA DI REVOCA NULLA-OSTA ANTENNA DI SCOPELLO
Sta per essere installata con il nulla-osta di codesta Soprintendenza, un'antenna per la telefonia mobile a ridosso del baglio storico di Scopello e a poche decine di metri dall'antica Torre Bennisti, simbolo del borgo.L'antenna avrà un impatto devastante sul territorio, sia per le conseguenze sulla salute dei cittadini, sia per l'ennesimo sfregio a uno dei siti di maggior valore storico-paesaggistico della Sicilia occidentale, già pesantemente attaccato dalla speculazione edilizia degli ultimi anni.La vicinanza dell'antenna al centro storico di Scopello rischia inoltre di svalutare le iniziative degli operatori turistici della zona che sono pertanto estremamente preoccupati.Ci chiediamo come possa essere stata autorizzata tale opera da parte di codesta Soprintendenza, tenuto conto anche delle risibili prescrizioni indicate: un muretto di 40 cm. e un albero tra la strada e l’antenna per occultarla.La speciosità di tali prescrizioni è evidente: come può un albero occultare un’antenna di 20 metri? Quanti decenni sono necessari perché un albero raggiunga una tale altezza? Di che albero dovrebbe trattarsi? Ci vorrebbe una piccola foresta di alberi ad alto fusto!Considerato che l’antenna:A) sorgerebbe a ridosso di zona SIC-ZPSB) sorgerebbe a poche decine di metri dalla Torre Bennisti , simbolo di Scopello, per la quale gli abitanti del borgo alcuni anni fa hanno presentato richiesta di restauro C) sorgerebbe a meno di 60 metri dalle mura settecentesche del giardino antistante il borgo (zona A) e a circa 100 metri dal borgo stessoD) avrebbe un impatto ambientale notevole su un sito e un territorio tra i più rinomati e pregiati della Sicilia, per la cui difesa la popolazione del luogo si è più volte mobilitata, come in occasione del PRG di CastellammareE) che le prescrizioni che accompagnano il nulla-osta non diminuiranno per nulla l’impatto dell’antenna sull’ambiente, né potranno mai occultarla F) che da qualsiasi posizione la si osservi, la prevista allocazione dell’antenna ricade nel cono ottico del borgo di Scopello,criterio che codesta Soprintendenza ha in precedenza più volte adottato per costruzioni non altrettanto prossime al centro storico di Scopello (e noi non vogliamo pensare che si possano adottare misure diverse nell’applicazione di un identico criterio)G) che la concessione rilasciata contrasta clamorosamente con il Piano Territoriale Paesistico Regionale, ambito 1, elaborato da codesta Soprintendenza, il quale ha comunque espresso una posizione e un indirizzo ben precisi sulla tutela del patrimonio paesaggistico del nostro territorio,inspiegabilmente disattesi dal nulla-osta ora concesso.
CHIEDIAMO A CODESTA SOPRINTENDENZALA REVOCA IMMEDIATA DEL NULLA–OSTA PER L’ANTENNA DI SCOPELLO
CIRCOLO METROPOLIS CASTELLAMMARE
UNAC
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Si è spento Sandro Curzi. Grande giornalista e militante del PRC.
4 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:24La scomparsa di Sandro Curzi rappresenta un grande lutto per il giornalismo italiano e un grandissimo dolore per il Prc.
Viene a mancare una personalità straordinaria per sensibilità, capacità, carisma. Un uomo che ha dedicato la propria esistenza al lavoro di giornalista della carta stampata e radiotelevisivo. Per tutta la vita con la stessa, volitiva energia che lo ha visto sempre protagonista come operatore dell'informazione e direttore di testate, sino all'impegno come consigliere di amministrazione della Rai. Sempre realizzando la passione incontenibile per l'informazione e il giornalismo insieme a accanto a quella di militante comunista, traendone intelligenza e capacità critica.
Consideriamo un grande privilegio aver potuto lavorare insieme a lui, al suo amore per il giornalismo e al suo impegno politico, sia nella qualità di direttore che ha dato forza e valore a *Liberazione*, sia nella qualità di appassionato militante del partito.
Alla vedova e ai famigliari esprimo il cordoglio profondo e l'abbraccio pieno d'affetto mio personale e di tutto il Prc".
Roma, 22 novembre 2008
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Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Trapani. Struttura e organizzazione.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:15Si riporta la struttura e l'organizzazione del Partito in provincia di Trapani.
Segretario Provinciale: Morsellino Salvatore Via Acquanuova 40, 91013 Calatafimi Segesta Tel. 3276541541Mail: morsellinosalvo@libero.it
Responsabile scuola: Accardo Calogero Via Trieste 74, 91028 Partanna (TP)Tel. 3890798372l. Mail: geroaccardo@supereva.it
Tesoriere: Suriano Giovanna Stella Via Piemonte 91022 Castelvetrano Tel. 3209783560
Responsabile dell’Organizzazione:Navarra CamilloVia Ferrara 14,91014 Castellammare del GolfoTel. 3296896020Mail: camillo.navarra@tele2.it
Responsabile rapporti enti locali e stampa: Villabuona Valentina Via San Cusumano, 1291016 Erice (TP) Tel. 3273631759 Mail: valentina@villabuona.it
Presidente Collegio di Garanzia: Mazzara Salvatore Via G. Marconi 174, 91014 Castellammare del Golfo Tel. 3804568223 Mail: salvator.mazzara@tiscali.it
Componenti il CPFN. 1 Angileri Francesco. 2 Atria Carmelina. 3 Bertolino Giorgia. 4 Bosco Salvatore5 Candela Massimo6 Catalano Giuseppe7 Demitry Piervittorio8 Erice Maria Pia. 9 Fiorello Francesco. 10 Galante Giacomo. 11 Garofalo Maria Antonietta. 12 Ingardia Giuseppe. 13 Mazzara Salvatore. 14 Messina Domenico. 15 Morsellino Salvatore. 16 Mucci Giuseppe. 17 Navarra Camillo. 18 Ortisi Giuseppe. 19 Raccagna Ernesto. 20 Renda Giuseppe. 21 Titone Lucia. 22 Villabuona Valentina.
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LA VOSTRA CRISI NON LA PAGHIAMO. Usciamone a sinistra.
3 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:36In risposta alla crisi economica e sociale che sta investendo tutto il mondo e, in maniera forse anche più cruenta l'Italia, diventa necessario fare fronte comune insieme alla Cgil, ai sindacati di base e a tutti quelli che vogliono, come noi del PRC, contrastare il disegno di Governo e Confindustria, consolidando l’opposizione, rispondendo a una politica che crea misera e arricchisce pochi con la forza e la dignità dei diritti per tutti, per la tutela del lavoro e le garanzie sociali, uniche vere questioni di sicurezza, per una vita degna per tutti, per uscire a sinistra da questa crisi.
- sul fronte dei diritti sociali il governo sta operando per eliminare qualsiasi garanzia, non prevedendo alcun recupero degli aumenti attraverso manovre redistributive come il recupero del fiscal drag, o la tassazione delle rendite finanziarie, per non parlare della diminuzione delle tasse su stipendi e salari. Persino la ventilata detassazione della tredicesima, un rimedio minimo ma che darebbe un minimo di respiro a molti lavoratori (quelli che ancora lavorano, perché da metà dicembre si prevede la chiusura di molte fabbriche per almeno un mese, Fiat in testa, a Melfi come altrove), non sembra intenzionato a confermarla.
- tutte mosse anticrisi promosse da questo governo, con l'avvallo del PD, sono a favore di Confindustria, che dal canto suo propone una riforma del modello contrattuale che esplicitamente derubrica il conflitto sindacale e impone la ‘tregua’ nel periodo di rinnovo, sostenuta da sanzioni. Eliminazione del conflitto dopo naturalmente aver snaturato completamente il senso e la forza del Contratto nazionale, sradicando il concetto di diritto del lavoro a favore dell’arbitrio totale.

Ed ora che la crisi sta portando alla recessione, che l’economia reale ne paga i danni, che le fabbriche chiudono e la cassa integrazione dilaga, la risposta di governo e Confindustria è quella di darsi man forte per deregolamentare ancora il lavoro e i suoi diritti, facendo diventare l’arma del ricatto del bisogno di lavoro una regola: la vicenda Alitalia in questo senso è emblematica.
I dati sulla cassa integrazione sono sconfortanti: all’inizio di settembre sono 1.113 le richieste, la richiesta di Cig ordinaria (crisi aziendale) è aumentata del 30,75% dal 2007, le stime parlano di ben 75.425 persone che hanno perso il lavoro (dati fonte Inps).
E siamo solo all’inizio. A tutto questo il governo, dal ddl 112 voluto da Tremonti nel Dpef di giugno fino al contratto per gli statali voluto da Brunetta, non a caso firmato solo da Cisl Uil e Ugl, dopo cioè aver destrutturato il lavoro e le sue garanzie a colpi di decreti legge, risponde attaccando il diritto di sciopero e lo statuto dei lavoratori.
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La Carovana muove da due diverse aree geografiche del paese: Sud e Centro-Nord, per ricongiungersi a metà dicembre nella tappa finale a Comiso in provincia di Ragusa. In sintesi si tratta di una carovana, fatta di uomini e donni che lottano per riaffermare i valori della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Ecco il Manifesto che ricorda come la vera emergenza sicurezza in Italia sia quella legata alla corruzione e alle mafie.
- Siano restituiti con maggiore celerità alla collettività i beni sottratti alle mafie e ai corrotticon progetti di sviluppo e di cittadinanza;
- Siano sostenute le vittime della criminalità organizzata e non, insieme ai loro familiari;
- Sia incentivato e tutelato il ruolo dei collaboratori e dei testimoni di giustizia;
- Siano denunciate le collusioni tra mafia e politica e colpiti i legami tra mafia ed economia;
- Siano contrastate le ecomafie introducendo nel codice penale i delitti contro l’ambiente;
- Siano finanziate e rilanciate politiche educative e giovanili che promuovano una cultura della legalità democratica, della solidarietà e della giustizia sociale;
- Siano favoriti i processi di inclusione dei migranti che vivono nel nostro Paese e di quanti lasciano la propria terra in cerca di pace e lavoro;
- Sia contrastata la riduzione in schiavitù, la tratta degli esseri umani ed il lavoro nero, attività legate agli interessi criminali delle mafie nel nostro paese;
- Sia approvata una riforma del sistema radiotelevisivo, a partire dalla RAI, che favorisca l’accesso alla libera informazione dei cittadini e fornisca notizie e approfondimenti sui temi delle mafie, della corruzione e delle battaglie per la legalità;
- Sia valorizzato il ruolo della partecipazione civile, antidoto all’esclusione sociale ed alle solitudini.
Questi sono gli impegni della carovana antimafie, questi diventano anche i tuoi impegni se sottoscrivi questo appello!
PRIMI FIRMATARI:don Luigi Ciotti, Paolo Beni, Andrea Campinoti, Caparezza, Giancarlo Caselli, Massimo Cirrie Filippo Solibello, Emma Dante, Guglielmo Epifani, Niccolò Fabi, Claudio Gioè, Flavio Lotti,Carlo Lucarelli, Roberto Morrione, Moni Ovadia, Ulderico Pesce, Andrea Satta e i Tetes debois, Peppe Servillo, Daniele Silvestri.
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- Sospensione dei processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato (articolo 1, comma 1). La sospensione opera per il Presidente della Repubblica, per il Presidente del Senato, per il Presidente della Camera, per il Presidente del Consiglio dei ministri. La sospensione opera dalla data di assunzione della carica o della funzione e si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l'assunzione della carica.
- Rinuncia alla sospensione (articolo 1, comma 2). L'imputato o il suo difensore munito di procura può rinunciare alla sospensione in ogni momento.
- Assunzione delle prove non rinviabili (articolo 1, comma 3). Nonostante la sospensione del processo il giudice potrà procedere, se ne ricorrono i presupposti, all'assunzione delle prove non rinviabili. Secondo la relazione illustrativa del provvedimento si tratta di una valvola di sicurezza che salvaguardia il diritto alla prova e impedisce che la sospensione operi in modo generale e indifferenziato sul processo.
- Prescrizione (articolo 1, comma 4). Alla sospensione del processo è collegata la contestuale sospensione dei termini di prescrizione.
- Durata della sospensione (articolo 1, comma 5). La sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile (su questo punto però si pone una eccezione, nel caso di una nuova nomina nel corso della stessa legislatura).
Secondo la relazione illustrativa al provvedimento questo regime speciale sarebbe imposto dalla diversa durata delle 4 cariche interessate dal provvedimento.
- Trasferimento dell'azione in sede civile (articolo 1, comma 6). In caso di sospensione possibilità per la parte civile di trasferire l'azione in sede civile.
- Entrata in vigore (articolo 1, comma 8). Il provvedimento entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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Sebbene in diversi incontri il questore abbia minimizzato il peso dell'atto notificato a Pietro Milazzo, al contempo ha confermato di volerlo revocare. Per questa ragione i legali di Pietro hanno prodotto una richiesta formale di revoca che verrà presentata nei prossimi giorni. Contestualmente Pietro ha scritto una "lettera aperta" al Questore che consegnerà Giovedì 13 Novembre alle ore 11. La consegna sarà preceduta dalla pubblica lettura del testo e dagli

Cari amici ed amiche, nel ringraziare di cuore Voi e tutti coloro che hanno inviato messaggi di solidarietà ed appoggio, e sapendo che Voi eravate e siete perfettamente consci che la vicenda che mi ha interessato, non riguarda solo me, ma rappresenta un grigio tentativo di ritornare ad atmosfere cupe di stretta repressiva ed intimidatoria, Vi chiedo di volerMi accompagnare in un atto che è formale ma anche sostanziale: la consegna diretta di una lettera aperta che io ho indirizzato al Signor Questore di Palermo Marangoni, nella quale, oltre a chiedere formalmente la revoca del provvedimento "avviso orale", espongole Mie considerazione sulla vicenda. Spero che sarete in tanti, insieme a Me, per rivendicare il pieno diritto di espressione, di organizzazione del conflitto sociale, di pratica della militanza e dell' attivismo sociale.Ciò è tanto più importante oggi alla luce della nuova esplosione del movimento studentesco, giovanile e popolare in difesa della scuola ed università pubblica. Contro questo movimento entusiasmante ricompaiono vecchi e nuovi provocatori e si minaccia l'uso della forza e della repressione.
Dobbiamo ricacciare questi fantasmi neri da dove sono venuti..
Da questo punto di vista la mia vicenda, emblematica ed espressione di questo clima, può essere utilizzata per rafforzare la nostra consapevolezza collettiva ed il nostro sentirci parte di una comunità critica, determinata e decisa ad andare sino in fondo.
Tutti noi abbiamo bisogno di credere che la realtà può cambiare., Obama negli Usa vince perché comunica, magari in modo illusorio, questo messaggio, costruiamo assieme la nostra speranza laica..
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Circolo PRC Castellammare del Golfo
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Occupazioni scolastiche. Cosa bisogna sapere.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 15:31
Il ministro degli interni ha recentemente dichiarato che “chi occupa le scuole sarà denunciato”. I reati che solitamente vengono contestati, in questi casi, sono:
- l' “invasione di terreni o edifici”, art. 633 c.p.;
- l' “interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità”, art. 340 c.p..
La giurisprudenza di merito e di legittimità si è espressa in più occasioni su questi temi:
Con sentenza del 30 marzo 2000 la II sezione della Corte di cassazione è intervenuta sul punto statuendo che: “ Non è applicabile l'art. 633 alle occupazioni studentesche perché tale norma ha lo scopo di punire solo l'arbitraria invasione di edifici e non qualsiasi occupazione illegittima. .... L'edificio scolastico, inoltre, pur appartenendo allo Stato, non costituisce una realtà estranea agli studenti, che non sono dei semplici frequentatori, ma soggetti attivi della comunità scolastica e pertanto non si ritiene che sia configurato un loro limitato diritto di accesso all'edificio scolastico nelle sole ore in cui è prevista l'attività scolastica in senso stretto.”
Tale sentenza ha avuto, inoltre, il pregio di individuare correttamente il momento consumativo e la condotta del reato contestato ed opera una sagace distinzione tra il momento dell'invasione di un edificio e quello della permanenza non consentita all'interno degli spazi, stabilendo che non è possibile assimilare la seconda alla prima in quanto “quando il legislatore ha voluto caratterizzare come fatto penalmente rilevante la permanenza arbitraria all'interno di un luogo, lo ha fatto con una previsione espressa, inversamente si incorrerebbe nella vietata analogia in malam partem ”.
Pregevole appare anche la ricostruzione dell'alterità del bene invaso in relazione agli edifici scolastici. La Corte regolatrice sottolinea che ai sensi del D.P.R. 21.5.74 n. 416 la scuola costituisce una realtà non estranea agli studenti che contribuiscono e concorrono alla sua formazione e al suo mantenimento, con un potere-dovere di collaborare alla protezione e alla conservazione della stessa, per cui non sembra configurabile un loro limitato diritto d'accesso nelle sole ore in cui è prevista l'attività didattica in senso stretto.
In tale disposto la Corte regolatrice stabilisce che nel reato di cui al 633 c.p. il termine invasione va interpretato come “una qualunque intromissione dall'esterno con modalità violente “
Altra pronuncia di legittimità soccorre nella ricostruzione dei contorni del reato in esame stabilendo che: “Il reato in questione costituisce una delle ipotesi di illiceità speciale: il fatto oggettivo dell'arbitrarietà del comportamento, essendo elemento costitutivo di fattispecie, deve riversarsi nell'elemento soggettivo del reato e costituire oggetto di rappresentazione e volizione da parte del soggetto agente,con la conseguenza che qualora il soggetto agente cada in errore sull'effettiva portata di una norma extrapenale, ritenendo legittimo il proprio comportamento, deve essere esente da responsabilità per mancanza di dolo ex art. 47 III comma c.p. dal momento che non si è rappresentato un elemento positivo della fattispecie”( così Cass. Sez. II, 17.5.1988, Oliva).
Tali statuizioni portano a concludere che l'esistenza per gli studenti di un diritto di critica fondato sulla loro libertà di espressione, pensiero e associazione all'interno della scuola fondano per gli studenti l'esercizio di un diritto che non verrebbe solo supposto dagli stessi ma che fonderebbe un'oggettiva causa di giustificazione.
Sulla interruzione di pubblico servizio
Diversa è la fattispecie di cui all'art. 340 c.p. che, laddove non vi sia un complessivo assenso ed una partecipazione alle iniziative di protesta da parte degli insegnanti, dei presidi, del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola (ATA) potrebbe integrarsi nel caso in cui gli studenti impedissero deliberatamente il regolare svolgimento delle lezioni.
A tale fine si indica la giurisprudenza più significativa.
“Se la c.d. "occupazione" della scuola da parte degli studenti avviene senza modalità invasive, e cioè consentendo lo svolgersi delle lezioni e l'accesso degli addetti, non è configurabile il reato di interruzione di pubblico servizio , neanche se l'attività didattica si svolge con difficoltà ed in mezzo a confusione. Tribunale Siena, 29 ottobre 2001”.
L'occupazione temporanea di una scuola, sebbene per motivi sindacali, integra gli estremi della fattispecie di cui all'art. 340 c.p. quando le modalità di condotta, volte ad alterare il normale svolgimento del servizio scolastico, esorbitano dal legittimo esercizio dei diritti di cui agli artt. 17 e 21 Cost., ledendo altri interessi costituzionalmente garantiti.” Cassazione penale , 03 luglio 2007 , n. 35178.
Da ultimo, per gli insegnati si evidenzia che, con una recente pronuncia, il Consiglio di Stato ha così statuito: “situazioni di c.d. occupazione di un Istituto scolastico per lo stato di agitazione degli studenti non esplicano un effetto esonerativo o di attenuazione degli obblighi di presenza, intervento e controllo del corpo del personale docente ed amministrativo della scuola, che tanto più devono garantire la loro presenza per evitare degenerazioni delle iniziative assunte dagli studenti all'interno dell'istituzione scolastica” (Cons. Stato, Sez. VI, 17/10/2006, n.6185). Pertanto, anche in caso di occupazione, continua a gravare sui docenti l'obbligo di presenza, intervento e controllo esistente anche in situazioni di normale svolgimento delle lezioni.
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Così Alfio Nicotra, commentando lo sciopero e la manifestazione della Funzione pubblica Cgil tenutasi ieri mattina a Milano.
Importante l'incontro tra studenti e lavoratori in Piazza del Duomo. La connessione tra i movimenti che si ribellano alle politiche regressive del governo Berlusconi è indispensabile per impedire che la crisi venga scaricata sui ceti popolari in termini economici e di restrizione dei diritti. Di qui, conclude Nicotra, può nascere una vasta opposizione sociale e politica, capace di invertire la rotta disastrosa su cui il centrodestra sta guidando il paese.
Una riflessione nasce spontanea ma adesso con l'influenza in arrivo, lo stato farà cassa e il Brunetta farà credere che l'influenza "vera" colpisce solo i lavoratori privati, mentre quella che colpisce gli statali è una influenza fasulla?
Acqua, un italiano su tre paga bolletta irregolare.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 12:09Un italiano su tre paga una bolletta che non dovrebbe pagare. Lo dice la Corte Costituzionale (sentenza numero 335 del 10 ottobre scorso) precisando che il canone di depurazione delle acque si deve versare solo in presenza di questo servizio. Ovvio? Mica tanto. Un italiano su tre - nonostante una direttiva europea approvata nel 2000 che entrerà in vigore nel 2015, cioè ieri in termini di realizzazione di impianti di questa portata - ha scarichi non collegati a un depuratore e li paga. Li paga perché le aziende hanno deciso di usare la politica dei due tempi: prima la tariffa, poi il depuratore. Una scelta ritenuta incostituzionale.
La denuncia viene dal Gruppo 183, un think tank sulla questione acqua, che denuncia il ritardo con cui viaggia l'Italia a causa di una lunga serie di rinvii che mette tutti in difficoltà. E' un problema per il paese, che va incontro a sanzioni da un minimo di 22 mila a un massimo di 700 mila euro al giorno (la procedura di infrazione è già a uno stadio avanzato). E' un problema per le aziende, che si trovano di fronte a seri problemi di liquidità. E' un problema per milioni di cittadini che si trovano a pagare, e ad aver pagato per anni, somme non dovute.
Parliamo di cifre significative. Gli investimenti necessari a costruire le infrastrutture mancanti vanno dai 30 euro per abitante l'anno previsti in Liguria agli 87 previsti a Pavia: una torta che complessivamente vale parecchie centinaia di milioni di euro. Fondi che si cercava di ottenere con una forma di prestito gratuito prelevandoli anticipatamente dalle bollette. Vediamo come.
Le bollette per la fornitura dei servizi idrici comprendono varie voci: fornitura, scarichi, depurazione. Per un totale che oscilla tra un euro e un euro e mezzo a metro cubo. Ma non sempre a tutte le voci corrispondono servizi. Ecco un elenco di città in cui la depurazione è assicurata al 100 per cento e quindi la bolletta è in regola: Bergamo, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Caserta, Cosenza, Foggia, Lecco, Modena, Torino, Vercelli. Ma altre città viaggiano a scartamento ridotto: 34 per cento di depurazione a Palermo, 33 per cento a Catania, 29 per cento a Trieste, 38 per cento a Treviso.
Nei casi in cui il servizio non è coperto al cento per cento il cittadino può, dopo aver chiesto l'indice di depurazione al Comune che è tenuto a darlo, rivolgersi al giudice di pace per ottenere la restituzione della quota parte della bolletta relativa al servizio non prestato.
Alla faccia dei cittadini. Firmato Bresciani.
5 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 19:13Il consiglio comunale di mercoledì 5 novembre presieduto dal presidente Giuseppe Cruciata, già assessore con la Giunta Ancona, sciolta per infiltrazioni mafiose, ha votato contro la mozione presentata dai consiglieri del Partito Democratico, Salvatore Galante e Sebastiano Cruciata, che chiedevano il mantenimento della scuola Buccellato di via canale vecchio. Tredici i voti contrari e quattro i favorevoli (i consiglieri del Pd Cruciata e Galante, il consigliere dell’Udc Vito Bonventre ed il consigliere di maggioranza Ivano Motisi, assenti i consiglieri dell’Mpa Norfo e Di Gregorio ed il consigliere Simone Scaraglino di Castellammare democratica unita). Pertanto, vane sono risultate le mobilitazioni e le proteste del comitato dei genitori e degli insegnanti del Plesso Buccellato. Sconcertanti le parole del Sindaco: «E’ superfluo specificare che ai bambini che l’anno scorso andavano in quella scuola e adesso sono ospitati in altri istituti, sarà garantita una soluzione dignitosa. Sono amereggiato e deluso, perché il paese non cresce se non cresce la società. Occorre guardare più in là del particolare per risvegliare un paese assopito. E’ vero che c’era l’indirizzo dei Commissari di spostare l’utc nei locali dell’ex Macello comunale, ma per fare questo occorrono come due-tre anni, mentre attualmente l’ufficio tecnico rimane in una sede inagibile, aperta su responsabilità del sindaco e del dirigente dell’utc Simone Cusumano. Ho pensato e lavorato per la scuola Buccellato, per i suoi alunni ed insegnanti, ma il dialogo è possibile quando l’altra parte è disposta ad ascoltare. Qui non stiamo decidendo di fare una sala da ballo in via Canale Vecchio, ma un ufficio importantissimo per il paese. L’utc, causa di tanti mali, deve rinascere e noi dobbiamo attivarci per questo, non facendo filosofia, ma trovando una soluzione attuabile tra pochi mesi e non tra chissà quanti anni».
INSIEME AI LAVORATORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 12:16La campagna del ministro Brunetta contro i cosiddetti “fannulloni” ha dato inizio ad un odioso attacco contro i lavoratori pubblici; il Governo sta puntando, da un lato, a mettere i lavoratori contro l’utenza e dall’altro ad un ridimensionamento dei servizi pubblici e della sanità.
La legge finanziaria 2009 taglia risorse per le retribuzioni di tutti i comparti pubblici e, contemporaneamente, non prevede nessuna stabilizzazione per le migliaia di lavoratori precari, che verranno licenziati a luglio 2009.
Rifondazione Comunista si batte per:
• Respingere gli attacchi di Brunetta e Confindustria alla Pubblica Amministrazione che puntano a privatizzare servizi gestiti dal pubblico;
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Un taglio alla scuola pubblica. Opera dei pupi in tre atti del Governo Berlusconi.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 12:35Il mercato del contadino. La Regione Sicilia ne ha finanziato qurantadue.
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Circolo PRC di Castellammare del Golfo.
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