LA SCURE DELLA MANOVRA ECONOMICA SULLA SCUOLA
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:52L'insieme delle perdite di retribuzione avrà consistenti effetti negativi anche su pensioni e liquidazioni. A subire i danni maggiori saranno i lavoratori più giovani; si può calcolare che un insegnante che dovesse iniziare il suo servizio nel 2010 ci rimetterebbe circa 100.000 €, ai valori attuali, tra stipendio, pensione e liquidazione.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Direzione Nazionale – Dipartimento Conoscenza – Settore scuola
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI TRAPANI
CIRCOLO DI CASTELLAMAMRE DEL GOLFO
OGGETTO: COMUNICATO STAMPA
In riferimento alla consultazione referendaria di giorno 4 luglio, riguardante la “questione” Plesso Buccellato, il Partito della Rifondazione Comunista circolo di Castellammare del Golfo si schiera per il no e invita tutti i cittadini ad esprimere il proprio dissenso per una scelta che oltre a provocare disagio ai bambini condiziona negativamente lo sviluppo culturale e sociale di un intero quartiere.
Con lo stesso comunicato si vuole precisare la lontananza ideale e politica dai partiti e pseudo-partiti, che pur appoggiando il comitato Plesso Buccellato, con le loro scelte attuali e passate, come quella di appoggiare esternamente il governo Lombardo, stanno contribuendo a determinare il sottosviluppo socio-economico della Sicilia.
Castellammare del Golfo
01/07/2010
Circolo PRC Castellammare del Golfo
Cemento depotenziato. Sotto sequestro l'area di cantiere del Porto di Castellammare del Golfo.
1 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:19Perquisizioni e sequestri sono scattati presso le sedi di societa’ dislocate tra Venezia, Palermo, Alcamo e Castellammare del Golfo. Nel mirino le imprese appaltanti e sub-appaltanti coinvolte nel contratto di esecuzione dei lavori di messa in sicurezza dl Porto. Sigilli sono stti apposti dai finanzieri nell'intera struttura cementizia realizzata all’interno dell’area di cantiere del porto dove sono dislocati i massi artificiali destinati a contenere il moto ondoso e che non sarebbero conformi a quanto stabilito dal contratto di appalto e ad altre due aree di cantiere dislocate, una nei pressi della spiaggia Playa di Castellammare del Golfo e l’altra in contrada Magazzinazzi in territorio di Alcamo. Il sequestro operato dalla Guardia di Fnanza è volto ad accertare le caratteristiche qualitative della struttura cementizia finora realizzata, la sua solidita’ e la reale corrispondenza alle specifiche d’appalto.
RIFIUTI: FDS SICILIA, NESSUNA SOLUZIONE CAMPANA. AVVIARE LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 10:58Così, a nome della Federazione della Sinistra siciliana, Luca Cangemi (segretario regionale Prc) e Salvatore Petrucci (segretario regionale Pdci) commentano la presunta soluzione prospettata dal presidente del consiglio.
I dirigenti della FdS ricordano quindi che il presidente Lombardo ha fatto parte del centrodestra e ne condivide, dunque, tutte le responsabilità e ribadiscono che l’unica soluzione è di adottare la strategia Rifiuti Zero, basata sulla raccolta differenziata porta a porta, sul recupero, la riutilizzazione, il riciclaggio dei rifiuti: “Sistema – spiegano – in grado di trasformare un problema in opportunità e di creare nuovi posti di lavoro”.
No alle piattorme petrolifere al largo delle Egadi.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 14:46PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI TRAPANI
CIRCOLO DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
OGGETTO: Ordine del giorno assemblea di circolo.
Giovedì 20 maggio 2010, alle ore 19:00, nei locali di via Ferrara, avrà luogo una assemblea di circolo del PRC in cui verranno discussi i seguenti punti all’ordine del giorno:
tesseramento al partito 2010;
costituzione del governo ombra e del consigliere ombra;
elaborazione del progetto il libro rosso di rifondazione comunista;
designazione dell’addetto stampa del circolo;
varie ed eventuali.
Chiunque voglia aggiungere dei punti all’ordine del giorno deve fare pervenire richiesta alla casella di posta elettronica: giagala@alice.it
Il segretario del Circolo PRC
di Castellammare del Golfo
Giacomo Galante
Il parlamentino del Prc ha approvato a larga maggioranza (con 87 voti a favore e 16 astenuti) il documento proposto dalla segreteria nazionale riportato qui di seguito e che, sulla base delle valutazioni relative alla fase politica, indica quattro “punti fondamentali” di intervento e impegno: unità della forze di sinistra e costruzione in quest’ambito della Federazione della sinistra, azione comune di tutte le opposizioni contro il governo dando seguito alla manifestazione del 13 marzo, alleanza elettorale per battere Berlusconi e ricostruire un sistema proporzionale, consolidamento del partito.
Il risultato elettorale delle amministrative
Le elezioni regionali del 28 e 29 marzo ci consegnano un risultato politico segnato in primo luogo dal consistente aumento dell’astensione. Questo dato ci parla di un distacco tra paese reale e sistema istituzionale che è il frutto di almeno due processi. In primo luogo la decisa riduzione del numero dei votanti che è cominciata in Italia con l’introduzione dei sistemi elettorali bipolari. La tanto magnificata “semplificazione politica” ha portato in realtà ad un distacco tra paese reale ed istituzioni che è il primo fattore di corruzione della democrazia repubblicana così come è stata costruita in seguito alla lotta di Liberazione. Su questa dinamica di medio periodo se ne è innestata un’altra legata direttamente alle politiche messe in campo dal governo. Di fronte ad una crisi economica che coinvolge direttamente milioni di famiglie e che ha modificato l’orizzonte esistenziale del paese aggravando pesantemente l’incertezza sociale e la paura nel futuro, la politica nel suo complesso non ha dato alcuna risposta. Non l’ha data il governo, non l’ha dato sin’ora l’opposizione. Di fronte ad un universo della politica che ha “parlato d’altro” è aumentata la solitudine delle persone e la sfiducia che la politica possa essere uno strumento efficace attraverso cui far fronte all’incertezza della crisi.
Rafforzamento della destra e del suo progetto politico e sociale
In questo contesto, nonostante la perdita di voti che ha caratterizzato il risultato del Popolo delle Libertà ma non della Lega Nord, il governo ne esce rafforzato così come l’asse politico tra Lega e Berlusconi. Questo rafforzamento – certo non privo di contraddizioni – oltre a garantire la prosecuzione del governo, determinerà un salto di qualità nella modifica degli assetti democratici e sociali del paese. Tutte le dinamiche sin qui messe in campo dall’esecutivo verranno potenziate ed accelerate. Da un lato ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza democratica – caratterizzata pesantemente dall’attacco alla libertà di informazione – in cui nelle proposte dell’esecutivo, l’attacco all’indipendenza della magistratura si salda ad una proposta di presidenzialismo senza vincoli e di federalismo egoista. E’ del tutto evidente che l’obiettivo di legislatura del governo Bossi Berlusconi è quello di scardinare l’impianto costituzionale del Paese demolendo sia sul piano istituzionale sia sociale il bilanciamento dei poteri proprio della lettera e dello spirito costituzionale.
Questa offensiva sul piano democratico si salda infatti con una offensiva sul piano sociale che punta a smantellare l’intero impianto di diritti e garanzie sociali al fine di poter scaricare sugli strati popolari i costi di una crisi economica che non sarà breve. Sotto attacco vi è il sindacato di classe, il diritto alla contrattazione collettiva e il welfare così come l’abbiamo conosciuto. Il complesso di queste misure vedrà una decisa accelerazione nei prossimi mesi in virtù di un contemporaneo processo di riduzione della spesa sociale già più volte annunciata – a partire dall’ulteriore attacco alle pensioni – dell’ulteriore precarizzazione del lavoro e dell’attuazione del federalismo. Un attacco complessivo che, mettendo in discussione i diritti, mina alla radice ogni elemento di solidarietà sociale.
L’attacco alla democrazia formale e sostanziale del paese si salda al tentativo di imbavagliare l’informazione e alla produzione di culture reazionarie che vedono nel razzismo, nel patriarcato, nell’omofobia e nel darwinismo sociale i propri elementi caratterizzanti. Il risultato delle elezioni apre quindi la strada ad un tentativo di modificare negativamente e strutturalmente i rapporti di forza tra le classi, dentro un processo di gestione autoritaria della frantumazione del conflitto sociale e di imbarbarimento delle culture che regolano le relazioni sociali.
Assenza dell’opposizione
L’incapacità delle opposizioni di intercettare il crescente disagio sociale è segno della crisi strategica del centro sinistra, della debolezza della sinistra ed è all’origine dell’incapacità di utilizzare la scadenza elettorale per mettere in difficoltà il governo. Non solo, il risultato elettorale ha riaperto una conflitto interno al Partito democratico che invece di interrogarsi sui nodi del rapporto con la società vede riproporre dalla parte uscita sconfitta dal Congresso il tema del bipartitismo che già tanti danni ha fatto.
Il punto è che è mancata in questi due anni una seria e continuativa opposizione al governo Berlusconi. Ad una organicità di impianto dell’offensiva delle destre si è risposto in modo puntiforme senza costruire mai una risposta complessiva e una piattaforma complessivamente alternativa. A questo concorrono molti fattori, primo fra tutti una impostazione delle forze del centrosinistra che rimane sostanzialmente interna al paradigma neoliberista e quindi incapace di prospettare una coerente via di uscita a sinistra dalla crisi economica. Le diverse iniziative di mobilitazione promosse da Cgil, sindacati di base, forze della società civile o dalle stesse forze di opposizione sono rimaste episodi isolati che non hanno costituito un processo identificante di costruzione dell’alternativa.
Esigenza di un salto qualità a sinistra
A sinistra, in un difficilissimo contesto caratterizzato dalla censura mediatica, la Federazione ha visto una riduzione dei consensi – pur con risultati assai diversi da territorio a territorio – che segnala da un lato le difficoltà a far fronte alla dinamica del “voto utile” e dall’altro il diverso grado di radicamento e di efficacia del lavoro politico sui territori . Il risultato del voto, se da un lato ci permette la prosecuzione del nostro progetto politico, dall’altra ci pone la necessità di un deciso salto di qualità nell’iniziativa politica. La nostra azione, finalizzata alla costruzione di un polo di sinistra alternativa, autonomo dal centrosinistra, può e deve avere un salto di qualità. Abbiamo dinnanzi a noi alcuni anni prima di una nuova tornata elettorale generale, dobbiamo utilizzare bene questo tempo, per affinare e rafforzare il nostro lavoro e il nostro progetto politico.
I punti fondamentali su cui operare un salto di qualità sono i seguenti.
1 – Unità delle sinistre e costruzione della Federazione
In primo luogo proponiamo di lavorare da subito e con determinazione all’unità delle forze della sinistra di alternativa. Le elezioni così come la presenza nei conflitti sociali, evidenziano come il peso delle forze a sinistra del Pd non sia per nulla irrilevante anche se oggi è assai frammentato e privo di rappresentanza parlamentare. L’esperienza elettorale delle Marche di unità tra Federazione della Sinistra e Sel – che noi avremmo voluto praticare anche in Lombardia e in Campania – così come le positive esperienze di “biciclette” tra la Federazione della Sinistra e i Verdi e gli accordi realizzati con altre forze della sinistra antagonista, ci parlano in modo embrionale di una forte potenzialità per una sinistra autonoma dal centro sinistra. Proponiamo di aggregare questo campo di forze per unire la sinistra – dentro e fuori i partiti – imparando dai compagni e dalle compagne della Linke, del Front de Gauche, dell’America Latina che a partire dall’opposizione al neoliberismo hanno saputo costruire una sinistra plurale, federata, popolare.
Mettere al centro la democrazia partecipata contro ogni forma di plebiscitarismo è la condizione per costruire una alternativa sul piano sociale, politico e culturale. Oggi nessuna forma in cui si organizza l’attività politica è esaustiva della stessa: partiti, sindacati, comitati, associazioni, aggregazioni sulla rete, sono tutte forme parziali e non esiste una palingenesi a portata di mano. Occorre quindi tessere e federare, cucire legami politici nel pieno rispetto della dignità di ognuno e di ogni esperienza. Proponiamo quindi a tutta la sinistra di aprire un percorso di confronto e di unità che sappia ricostruire la speranza e il senso della lotta.
In questo quadro di lavoro per l’unità delle forze della sinistra di alternativa, autonoma dal Pd, decisivo è un salto di qualità nel processo di costruzione della federazione della Sinistra. Ad oggi in molti territori la federazione ancora non esiste e generalmente stenta a presentarsi con un profilo unitario di proposta politica. Così come solo in poche situazioni la Federazione ha saputo sin’ora aprirsi ai soggetti presenti sui territori. Non si può rimanere in mezzo al guado ma si tratta al contrario di accelerare questo processo costruendo in ogni territorio le strutture unitarie con la più grande attenzione a coinvolgere e rendere protagonisti del processo tutti i soggetti politici, sociali e associativi disponibili. Si tratta quindi di dar corso immediatamente a quanto deciso e previsto dai documenti politici e organizzativi della Federazione, dando vita ad un vero processo costituente che ci permetta di arrivare entro i tempi previsti al Congresso di varo definitivo della Federazione come soggetto autonomo dal centrosinistra e che persegue l’obiettivo strategico di fuoriuscita dal bipolarismo. Costruire la Federazione e costruirla come spazio politico aperto della sinistra è un punto decisivo su cui dobbiamo essere impegnati sin dalle prossime settimane. Si da mandato alla Direzione Nazionale di fare in tempi rapidi una valutazione del processo di costruzione della Federazione della Sinistra.
2 – Impegno unitario contro le destre sul piano sociale (dar seguito a 13 marzo)
In secondo luogo occorre fare un salto di qualità nell’azione politica al fine di sconfiggere questa incivile azione governativa. Le destre non si sconfiggono oggi nel cielo delle alchimie politiche ma nella società. Non si sconfiggono agitando il tema dell’alternativa di governo ma operando concretamente per fermare l’offensiva messa in atto del governo per scaricare i costi della crisi sugli strati popolari. Senza la consapevole costruzione di un movimento di opposizione non si sedimenteranno nuove adesioni e passioni, non si romperà la solitudine con cui vengono vissuti i drammi occupazionali e il disagio sociale, non si riconquisteranno energie per il cambiamento. In questi due anni l’opposizione non ha vissuto nella società. Le manifestazioni e gli scioperi fatti non sono sufficienti.
Per questo il cambio di passo è obbligatorio. Questo deve vedere l’impegno in prima persona del Partito della Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra, ampliando su tutto il territorio le iniziative sin ora intraprese di sostegno alle lotte, di coordinamento delle stesse, di costruzione dei comitati contro la crisi e di costruzione di quello che abbiamo chiamato il partito sociale.
Questo nostro impegno in prima persona, che va rafforzato ed esteso e deve caratterizzare l’iniziativa politica di tutto il partito, non è però sufficiente. Proponiamo pertanto a tutte le forze che hanno promosso l’iniziativa del 13 marzo e a tutte le forze sociali e politiche disponibili di dare seguito a quell’appuntamento, di concordare alcuni obiettivi chiari sulla redistribuzione del reddito e del lavoro, sulla lotta alla precarietà, sulle politiche economiche e ambientali, sui diritti civili, per determinare una mobilitazione duratura nel paese. Proponiamo una prima mobilitazione unitaria di tutte le forze di opposizione contro la manomissione dell’articolo 18 e dei diritti del lavoro. Proponiamo inoltre un impegno comune ed unitario di tutta l’opposizione per costruire una campagna referendaria. Innanzitutto proponiamo che tutte le forze di opposizione sostengano i referendum contro la privatizzazione dell’acqua pubblica promosso dai Comitati. Proponiamo inoltre alle forze sociali e politiche di promuovere unitariamente referendum contro il nucleare, contro la precarietà, legge 30, per la democrazia sui luoghi di lavoro.
Un impegno unitario in questa direzione permetterebbe di sbloccare l’attuale situazione. Ci permetterebbe di ricostruire quel clima che da Genova nel 2001, passando per la mobilitazione della Cgil sull’articolo 18, per il movimento antirazzista a contro la guerra, costruì le condizioni per sconfiggere il governo Berlusconi nelle elezioni del 2006. Per poter sconfiggere Berlusconi nelle urne – obiettivo che tutti quanti condividiamo – dobbiamo prima metterlo in crisi nel suo rapporto con la società, Dobbiamo cioè costruire l’opposizione.
3- Alleanza elettorale contro destre per difesa democrazia e proporzionale
In terzo luogo avanziamo a tutte le forze disponibili la proposta di alleanza elettorale contro Berlusconi sulla base della difesa della democrazia, della Costituzione e della ricostruzione di un sistema elettorale proporzionale.
Si tratta di indicare con chiarezza la necessità di sconfiggere Berlusconi sul piano sociale come su quello istituzionale, denunciando come l’attuale assetto istituzionale bipolare sia funzionale alla derubricazione dall’agenda politica del tema dell’alternativa ed alla gestione delle politiche economiche all’interno delle compatibilità dettate dai poteri forti. La proposta di alleanza finalizzata alla sconfitta di Berlusconi si deve quindi intrecciare ad una campagna di massa contro il bipolarismo per porre le basi di un superamento della Seconda repubblica.
4- Consolidamento Rifondazione comunista
Ultimo ma non meno importante, al fine di realizzare il nostro progetto politico è necessario operare per il consolidamento di Rifondazione Comunista. Nell’ultimo anno l’attività politica del Partito è ripresa e ha determinato sia un consolidamento organizzativo sia una significativa produzione di esperienze di presenza nella costruzione del conflitto e della solidarietà sociale. Si tratta però di fare un salto di qualità che permetta da un lato di generalizzare le buone pratiche sociali, dall’altro di mettere mano agli elementi di debolezza per rilanciare il progetto della rifondazione comunista e per rendere il nostro partito più efficace nella costruzione di una uscita dal capitalismo in crisi.
a) In particolare, si tratta di migliorare la qualità del nostro lavoro politico nell’ambito della costruzione di un nuovo movimento operaio generalizzando le pratiche di costruzione di un efficace lavoro di massa. Occorre operare – in un quadro unitario – per diventare punto di riferimento della riorganizzazione del conflitto sociale sviluppando e rendendo patrimonio di tutto il partito le pratiche sociali di solidarietà e conflitto.
b) In secondo luogo si tratta di curare il nostro funzionamento organizzativo ed in particolare gli aspetti della nostra comunicazione con l’esterno. E’ del tutto evidente che l’oscuramento mediatico che subiamo è destinato a durare. Si tratta di fare quindi un deciso salto di qualità nella nostra capacità di comunicare e di rendere protagonisti nella costruzione della nostra iniziativa politica coloro con cui veniamo in contatto. A tal fine, oltre ad impegnare il partito in un serio lavoro di promozione del giornale e della rivista si tratta di potenziare decisamente il settore della comunicazione interattiva.
c) In terzo luogo si tratta di riaprire una discussione sul terreno della rifondazione comunista mettendo a valore le relazioni che abbiamo con il mondo dell’intellettualità interessato a questa prospettiva. Il significativo aumento del lavoro politico non ha corrisposto ad una capacità nella produzione di una nuova narrazione, di un nuovo immaginario di cosa vuol dire la proposta della rifondazione comunista oggi. Anche su questo terreno dobbiamo compiere un deciso salto di qualità che ci permetta di dispiegare a pieno il nostro progetto politico.
Il Cpn chiede alle strutture del Partito di discutere questo documento e da mandato alla Direzione Nazionale di fare entro il mese di aprile un piano di lavoro politico per i prossimi mesi.
FIAT: FDS ADERISCE A MOBILITAZIONE CONTRO LA CHIUSURA DI TERMINI IMERESE. GOVERNO SUBALTERNO ALLA FIAT
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:49Si comunica che, a partire da Febbraio 2010 e, nei limiti del possibile, fino a dicembre 2010, verrà dato ai circoli un contributo mensile di € 80,00 (Ottanta,00) per l'affitto delle sedi. Tale contributo sarà , corrisposto bimestralmente con esclusionedei Circoli di Trapani e Favignana visto che al loro interno sono tesserati il Consigliere P.le e i due Consiglieri comunali di Favignana che provvedono a versare ai rispettivi circoli quote della loro indennità.
Si fa presente che il detto contributo verrà corrisposto al netto delle quote tessere 2009 non pagate o parzialmente pagate dai vari Circoli.
Ovvero non verrà elargito fino a quando non si sarà raggiunta la somma dovuta dal Circolo per le quote tessere 2009.
Il Segretario P.le
Salvatore Morsellino
Sicilia, il lusso degli sprechi. Ecco dove finiscono i soldi che mancano per scuole e abitazioni.
1 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 14:04il lusso degli sprechi
di LAURA ANELLO
Alla faccia della superstizione, i novanta consiglieri regionali della Sicilia - che per legge hanno il diritto di farsi chiamare deputati - hanno pensato anche al benefit per il passaggio a miglior vita: un contributo di cinquemila euro per le spese funerarie. D'altronde, se hanno trascorso l'esistenza di agi nelle auguste sale del Palazzo dei Normanni di Palermo - un tempo reggia di Federico II - dovrebbero forse privarsi di incensi, velluti rossi e corone di fiori al momento della dipartita?
Ma anche la vita è bella per il deputato siciliano, l'unico consigliere regionale che abbia compensi equiparati ai senatori, 19.685 euro lordi al mese.
Sarà forse per questo - per l'abbondanza in cui vivono gli inquilini dei palazzi del potere - che altrettanta munificenza, liberalità, larghezza viene adoperata per legioni di precari, eserciti di formatori professionali, barellieri delle ambulanze.
Proprio come i pasti che i deputati dell'Assemblea regionale possono gustare nelle due buvette di palazzo, una aperta pochi mesi fa con la possibilità di optare per menù etnici, dal sushi al pollo al curry. Per un primo gli onorevoli pagano 2 euro e 25, per un secondo 3 euro e 38, per un contorno 1 euro e 13, per il pane e il caffè 75 centesimi.
Così, non c'è da meravigliarsi nemmeno se l'Assemblea - assediata ogni giorno da legioni di disoccupati, cassintegrati, precari, indigenti - abbia speso 216 mila euro per il nuovo logo commissionato dall'allora presidente forzista Gianfranco Miccichè nel sessantesimo anniversario dell'autonomia regionale. E se le celebrazioni, per una ricorrenza che cadeva nel 2007, durino ancora oggi.
Meglio è andata a un drappello di venti giornalisti che invece il lavoro l'hanno avuto dalla Regione, e per chiamata diretta, assunti a tempo indeterminato nell'ufficio stampa con la massima qualifica di capo redattore.
Troppi primati per non innescare una gara di emulazione. Così Palermo, completata la stabilizzazione degli ultimi tremila precari (che costano 55 milioni di euro l'anno e che in passato sono stati impiegati con le più diverse mansioni, da «guardiani della aiuole» a «custodi della fontana municipale»), diventerà il Comune con più personale d'Italia: 9.594 occupati, uno ogni 69 abitanti. Più di Milano e Roma. E i giardinieri? Sono mille, il quadruplo che a Torino. Ma al verde sono anzitutto le casse.
COMUNICATO STAMPA
"Era il 25 gennaio del 1983. In una fredda e gelida notte, alcuni colpi di mitraglietta squarciarono il silenzio in via Carollo a Valderice. La mafia aveva colpito di nuovo. Nel mirino dei sicari, il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto, sostituto procuratore della repubblica di Trapani. A ventisette anni da quell’omicidio i Giovani Comunisti ricordano la figura del magistrato ucciso dalla ferocia di Cosa Nostra.
ELETTO IL NUOVO COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI GIOVANI COMUNISTI DI TRAPANI
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 15:56Sullo sgombero del Laboratorio Zeta
Tanto tuonò che piovve. Lo sgombero del Laboratorio Zeta era già stato annunciato parecchie volte e quel che è accaduto il 19 scorso non è frutto del caso. L'intervento massiccio delle forze dell'ordine, che faceva pensare alla ricerca di un mafioso latitante del calibro di un Messina Denaro, è il frutto di un gioco combinato e non di un colpo di testa imprevisto e imprevedibile.
Pubblicato su "la Repubblica Palermo" del 22 gennaio 2010, con il titolo: "I peccati della politica e lo sgombero dello Zeta Lab".
FERRERO - (FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): COSA ASPETTA CASINI AD ESPELLERE CUFFARO?
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 21:04“Arancia metalmeccanica, solidarietà concreta alle lotte”.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 20:57cHI SI ASPETTAVA QUALCOSA DI DIVERSO ALZI LA MANO
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 11:22E’ un giudizio che non può che essere durissimo.
Siamo in presenza di una impressionante sequela di comportamenti illegittimi e devastanti per l’interesse pubblico, frutto di una coerente strategia di colonizzazione degli apparati regionali e del soddisfacimento di interessi particolari.
La designazione dei dirigenti generali è stata il festival della violazione di leggi, regolamenti e contratti, buon gusto; a partire da una nomina effettuata prima ancora delle deleghe assessoriali e senza alcuna procedura di trasparenza e di motivazione.
Tra i membri della commissione, ciliegina sull’indigesta torta, un avvocato dell'Ufficio Legislativo e Legale, che valuta i titoli del Dirigente generale indicato per la direzione del suo ufficio….
Siamo solo all’inizio ma, del resto, alzi la mano chi si aspettava qualcosa di diverso
LEGALITA' O INTOLLERANZA VERSO OGNI OPPOSIZIONE SOCIALE?
1 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 11:13In una città caratterizzata da ben altri problemi, dalla criminalità organizzata all'emergenza rifiuti, si preferisce applicare la tolleranza zero con i pochi capaci di riempire il vuoto culturale e sociale in cui si vorrebbe tenere il capoluogo siciliano.
Molto spesso ci siamo chiesti cosa sia giusto e cosa non lo sia. Molto spesso non comprendiamo il perchè una cosa per noi giusta non lo sia per altri. Ma questo sta nelle logica delle cose quello che è inaccettabile è pensare che in questo mondo debbano esistere persone, ogni riferimento a personaggi noti non è casuale, che debbano vivere nell'impunità.
Segue dichiarazione di Russo Spena (PRC) sul processo breve:
Il Robin Hood al contrario: Berlusconi ruba ai poveri per dare ai ricchi.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 13:04Bisogna mettere in atto politiche economiche e sociali che siano l’esatto opposto di quelle del governo Berlusconi: bisogna tagliare le tasse a lavoratori e pensionati, aumentare le tasse ai ricchi, introdurre una vera tassa patrimoniale e colpire i grandi patrimoni e l’evasione fiscale.
Infine, la proposta Berlusconi di ridurre il sistema di tassazione italiano a sole due aliquote è profondamente sbagliata e ingiusta: favorirebbe solo i redditi più alti e, tra le tante conseguenze nefaste, vorrebbe anche dire la fine della sanità pubblica e l’introduzione della sanità a pagamento per tutti i cittadini italiani.
Quello che la cittadinanza deve sapere. Chiarimenti dal Comitato Plesso Buccellato
4 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 12:51IN REALTA’ LE COSE NON STANNO COSI’
L’irresponsabile scelta concepita dal Sindaco in carica e finalizzata a trasferire U.T.C. nei locali della scuola Buccellato, oltre ad avere determinato a molte famiglie castellammaresi i già noti e, più volte, evidenziati gravi disagi, ha altresì cagionato all’erario comunale un danno economico che può essere così riassunto:
--VANIFICAZIONE DELLA SPESA DI € 500.000,00 CIRCA SOSTENUTA CINQUE ANNI FA PER IL RIADEGUAMENTO STRUTTURALE E FUNZIONALE DEL PLESSO BUCCELLATO;
--SOPPORTAZIONE DEL COSTO CONNESSO AL RIADEGUAMENTO DEL MEDESIMO PLESSO ALLA DIVERSA DESTINAZIONE DI U.T.C., COSTO PARI AD OLTRE € 100.000,00.
Tal’ultimo intervento, peraltro, è stato posto in essere abusivamente in quanto operato su immobile relativamente al quale non è stato ancora disposto il cambio di destinazione d’uso.
Aggiungasi infine che la perseverante ostinazione del Sindaco nel perseguire il detto proposito, più che inserirsi in una valutata scelta amministrativa, si rappresenta, in realtà, come una sua puntigliosa presa di posizione, circostanza quest’ultima confermata dal Difensore Civico nel corso dell’incontro da quest’ultimo avuto con una rappresentanza del Comitato del plesso Buccellato in data 05.01.2010.
Rileva da quanto sopra, pertanto, di come anche il costo per l’espletamento della consultazione referendaria consegua al comportamento, nello specifico, tenuto dalla Amm.ne Bresciani.
Per il 62° compleanno di Peppino, 5 gennaio, si accende a Cinisi la radioweb 100 passi.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 19:58Speriamo di rivedere in questa web-radio uno strumento non omologato, un antagonista di un sistema connotato da inquietanti , quanto pesanti presenze mafiose che vanno a concorrere con gli apparati deviati dello stato .
http://www.radio100passi.net/
Regione Sicilia: nasce il governo Lombardo - Miccichè - PD.
0 commenti Pubblicato da PRC C/mare del Golfo alle 11:52E' nato alla regione Sicilia il governo Lombardo- Miccichè – PD. L’ipocrisia con la quale i dirigenti del Partito democratico stanno, maldestramente, cercando di coprire questa evidente realtà dietro assessori tecnici “informali” rappresenta un ulteriore elemento di degrado.
Le forze della federazione della sinistra denunciano da tempo la preparazione di questa gravissima operazione politica, da mesi sottolineiamo che l’assemblea regionale siciliana è stata trasformata in una palude e ne chiediamo lo scioglimento.
Si è determinato già all’indomani delle elezioni regionali del 2008 uno scenario caotico, disastroso per la società siciliana, ideale per le più spregiudicate operazioni.
Adesso il Partito democratico ha definito, un organico rapporto di potere, accettando di sostenere una giunta che ha dentro e dietro di sé non solo alcuni tra i settori più impresentabili della destra siciliana ma che conferma persino il famigerato assessore Armao, protagonista di un clamoroso caso di conflitto d’interessi sul delicatissimo tema dei termovalorizzatori, di cui lo stesso PD chiedeva fino ad ieri le dimissioni.
Bisogna leggere bene questa operazione , coglierne la pericolosità, oltre gli aspetti grotteschi, pur così numerosi. Si gioca una partita sulla ristrutturazione degli equilibri di un sistema di gestione di risorse e consenso(fondi europei,ciclo dei rifiuti, sanità tra i capitoli più importanti) ma anche l’apertura di una nuova stagione di consociativismo nella società, in una fase in cui- da Termini Imerese al mondo agricolo- si annunciano conflitti rilevanti.
Non è un caso che i massimi sponsor del nuovo governo siano Cisl e Confindustria.
Un laboratorio di affari e di subalternità sociale che guarda anche ad una fase di “inciuci” nella politica nazionale.
La costruzione di un vasto fronte di opposizione politica e sociale è quindi un compito urgente per contrastare questi progetti e per impedire che questa vicenda sia un nuovo, disastroso, incentivo alla passivizzazione dei cittadini e delle cittadine.
Le lotte contro la mafia, per il lavoro, per l’ambiente e i beni comunisono il terreno su cui si può invertire la tendenza.
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